artem uss giorgia meloni carlo nordio

PRIMA LO SCARICABARILE, ORA L’IMBARAZZO DELLA MELONI: IL CASO ARTEM USS INGUAIA IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO – LA PREMIER PER GIORNI HA DATO LA COLPA DELLA FUGA DEL RICERCATO RUSSO AI MAGISTRATI. MA È DAVVERO COSÌ SEMPLICE? I MAGISTRATI NEGANO DI AVER RICEVUTO INDICAZIONI SENSIBILI DEGLI AMERICANI DAL GUARDASIGILLI. CHE ORA SARÀ CONVOCATO A PALAZZO CHIGI. DI SICURO, TRA LA SCOMPARSA DI USS E L’INDAGINE CONOSCITIVA DECISA DA NORDIO, SONO PASSATI BEN 21 GIORNI…

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

giorgia meloni carlo nordio

Adesso anche a Palazzo Chigi c’è voglia di andare fino in fondo a questa storia. Di capire davvero come il ministero della Giustizia ha gestito il caso Uss. Sia chiaro, mantenendo per il momento toni bassi e rassicuranti verso Carlo Nordio. Mettendo al riparo il Guardasigilli dalla tempesta, fino a prova contraria. Ma senza più dare per scontato che la colpa di questo incidente sia tutta dei magistrati. Perché alcuni passaggi non sono del tutto chiari.

 

Perché è necessario spiegare all’alleato americano le eventuali zone d’ombra di un pasticcio che si doveva evitare. E perché quando si tratta di Russia, la premier non ha alcuna intenzione di mettere la faccia al posto di altri.

 

ARTEM USS

L’indizio più evidente è una risposta apparentemente rapida – quasi di sfuggita – data ieri dalla presidente del Consiglio […]. Prima Meloni insiste sulla gravità degli errori della Procura di Milano. Poi però le domandano: Nordio poteva chiedere misure rafforzate di coercizione? «È questo che va capito meglio, ma su questo non ho risposte da darvi».

 

[…] È chiaro che la ricerca del colpevole porta Meloni a esporsi innanzitutto contro la magistratura di Milano. Palazzo Chigi, sul punto, da tre giorni non tentenna: non hanno ascoltato le indicazioni che arrivavano dal ministero della Giustizia, hanno ignorato il fatto che fosse giunta anche la richiesta di estradizione. […] Ma è davvero andata così? La ricostruzione dei giudici lombardi è diversa. Nel pomeriggio negano di aver ricevuto le indicazioni sensibili degli americani dal ministero della Giustizia. […]

 

Ma c’è di più. Meloni deve fronteggiare un ulteriore problema, che rende la situazione ancora più scivolosa: i vertici dell’esecutivo devono spiegare a Washington che il governo italiano non è stato leggero o addirittura poco sensibile ai ripetuti alert inviati dal dipartimento di Giustizia Usa al Guardasigilli.

LA STRUTTURA DOVE ARTEM USS ERA AI DOMICILIARI

 

E così, Meloni sceglie la strada che già aveva utilizzato nel caso Delmastro: convoca Nordio, promette che approfondirà il dossier. Prende sostanzialmente tempo. Per capire. Di certo, l’imbarazzo di Palazzo Chigi c’è. E di certo, ai vertici dell’esecutivo inizia a essere evidente che il titolare della Giustizia non ha agito nel modo più rapido. Tra la misteriosa scomparsa di Uss e l’indagine conoscitiva decisa da Nordio, infatti, sono trascorsi ben 21 giorni: dal 21 marzo al 13 aprile. Infine: la priorità è tenere al riparo l’intelligence da questo pasticcio. È l’unico dettaglio su cui Meloni si espone: «Non eravamo informati a livello di intelligence sulla natura della figura ». Lo fa anche per togliere i Servizi dall’imbarazzo con gli omologhi americani. […]

ARTEM USS LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI IL BRACCIALETTO - LA FUGA DI ARTEM USS VISTA DA GIANNELLI CARLO NORDIO GIORGIA MELONI - FOTOMONTAGGIO IL FATTO QUOTIDIANOLA VERA FOTO DI ARTEM USS

 

GIORGIA MELONI CARLO NORDIO GIORGIA MELONI CARLO NORDIO

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)