marchini vanzina spqr

SIETE PRONTI PER IL REMAKE DI SPQR? “ARFIO” MARCHINI: “PENSO A UN SENATO ROMANO CON ENRICO VANZINA. VENDITTI? LO LASCIAMO CANTARE” - “IO NON IN PARTITA? LA BATTUTA DI RENZI È DEGNA PIU’ DI UN GIUDICE DI 'XFACTOR' CHE DI UN PREMIER”

Valentina Santarpia per “corriere.it”

MARCHINI LABATE RIZZOMARCHINI LABATE RIZZO

 

Renzi ha detto di Alfio Marchini: «Marchini non è in partita». Ma lui, il candidato sindaco più corteggiato della capitale, la bolla come una battuta infelice «più degna di un giudice di X Factor che di un premier», dice a #Corrierelive, l’appuntamento negli studi del Corriere della sera con Tommaso Labate, Sergio Rizzo, e Alessandra Arachi.

 

E sogna un Senato romano, con Vanzina senatore a vita, dove recuperare quel senso civico che manca alla città. Possibile che sarà proprio lui, l’imprenditore che si candida senza partiti, pur avendone un passato pieno, a conquistare Roma?

 

«Ho imparato sulla mia pelle che impossibile è un’opinione. Era impossibile tre anni che prendessimo il 10%, è successo. Era impossibile che Marino andasse a casa, è successo. Credo sinceramente che l’infelice battuta di Renzi sia più degna di un Crozza-giudice di X factor che un premier alle prese con una nazione in guerra». Renzi ha paura di un modello Marchini? «No, credo sia concentrato su cose più importanti, come la guerra, o il Pil che non cresce».

 

 

«Le buche contano di più delle ideologie»

Da membro della famiglia di sinistra a fuoriuscito: «Di una cosa bisogna farsene una ragione: gli estremismi ideologici non possono generare quei cambiamenti che ci aspettiamo.

 

alfio marchinialfio marchini

C’è bisogno di un estremismo del buon senso. Soprattutto quando si parla dell’amministrativo: c’è bisogno di cose concrete, delle buche da coprire, degli autobus che arrivino in tempo. Il vecchio schematismo centrosinistra-centrodestra dove di giorno fanno finta di litigare e di giorno spartiscono tutto, si è realizzato. E non ci è piaciuto.

La nostra famiglia si muove in un percorso ideologico libertà di religione, parola, dal bisogno e dalle paure.

 

Gli estremismi hanno creato una società piena di paure. Il welfare così com’è non sta in piedi e non vedo nessuna ricetta seria». Ma della famiglia di centrosinistra, della cena con D’Alema, Cuccia, etc.- cosa resta a Marchini? «Non c’è futuro senza memoria, piuttosto che per la rottamazione sono per un cambiamento, che però tenga conto del passato: quel bisogno di tenere insieme una comunità va conservato».

 

 

maurizio crozza imita marchini e xfactor  7maurizio crozza imita marchini e xfactor 7

Il senso del civismo

Il partito della nazione? «È un progetto che non esiste, che sta sulla carta, credo che abbiamo bisogno di altro: noi siamo un movimento civico. Colui che capisce che la propria felicità non è un discorso individuale ma legato a quello degli altri, intraprende un percorso civico. La politica dovrebbe contenere il civismo, se non lo contiene non va bene. Non vedo questa preoccupazione del civismo come se dovesse togliere qualcosa a qualcuno». Possibile vincere le elezioni a Roma senza avere un partito? «I fatti hanno un senso: era mai credibile, avrebbe mai scommesso che il Pd del 40% non sarebbe riuscito a cacciare Marino?», ribadisce Marchini.

 

 

La questione Marino

Vero che senza la sua di firma i 19 consiglieri non avrebbero firmato per le dimissioni di Marino? «Nessuno mi ha chiesto una mano, noi ci eravamo già autosospesi a giugno, avevamo detto che quel governo della città non poteva andare avanti. Non c’è stato nessun annuncio trionfale da parte mia, ma dal notaio si è registrato che quel vecchio meccanismo non era più in grado di governare la città. Se non c’erano i nostri voti, Marino non sarebbe andato a casa».

maurizio crozza imita marchini e xfactor  5maurizio crozza imita marchini e xfactor 5

 

 

«Siamo come Ciudadanos di Rivera»

Perché la gente dovrebbe votare Marchini e non i 5 Stelle? «E’ lo stesso motivo per cui in Spagna si vota Ciudadanos di Albert Rivera e non più Podemos: per spezzare il bipolarismo».

 

Se Marchini diventasse sindaco, il progetto dello stadio della Roma che fine farebbe? «Andrebbe potenziato sulla parte infrastrutturale», dice Marchini, che non ha nascosto in passato di non approvare quel progetto. Ma sulla questione alleanze Marchini glissa: «Ho grandissimo rispetto per i partiti, per quanto reputo che abbiano fallito in questi anni a Roma: ma io presenterò insieme a una squadra straordinaria un’idea programmatica di Roma, è qualcosa di diverso.

 

Noi abbiamo un’identità che non può essere cambiata. Un movimento civico incide politicamente. Per sgombrare il campo, che faremo? Stiamo presentando un piano quinquennale di Roma. Le prime dieci delibere sono già scritte, per cui dopo Natale andranno su internet, verranno pubblicate e i cittadini potranno intervenire. Non è il programma che vale tutto e nulla, ma una delibera che funziona».

MARCHINI MARCHINI

 

 

Le priorità

I primi problemi di Roma? «Sicurezza; lavoro; i trasporti e le strade lasciate a colabrodo; la semplificazione; e i rifiuti. Poi c’è il decoro: ci sono ancora 500 persone che lavorano nell’Ufficio decoro, di cui 300 giardinieri, che potrebbero essere messi in strada con una pettorina e occuparsi degli spazi dei municipi».

 

Prima i tram e poi la metro

Secondo Marchini, «abbiamo la possibilità di potenziare in tempi molto brevi la copertura tranviaria. Una linea che va sul lungotevere, ad esempio. L’8 che possa arrivare fino al Colosseo. Un’altra linea che passa da Caracalla e torni indietro. Sono cose che hai tempo di fare in cinque anni. La metro C è importante come opera, va razionalizzata, ma non dimentichiamoci che non siamo Parigi né Londra. Quindi prima diamo ossigeno al traffico, liberiamo le risorse, poi ci ragioniamo sulla metro C.

 

MARCHINI MARCHINI

Atac? Ha un problema strutturale, non ha una contabilità industriale, fatta per fare utile sugli investimenti, ma è destrutturata, va reimpostata in maniera intelligente. Prima devo renderla efficiente, poi devo pensare se c’è troppo personale. C’è gente che non paga? Facciamo i tornelli. Gli autobus? Il 70% ha nove anni di vita, il 70% dei costi di manutenzione è dovuto al fatto che sono mezzi vecchi, devi fare investimenti seri e puntuali. Una volta che hai rimesso in moto l’azienda, e eliminate le ruberie, si può pensare a una razionalizzazione. Se fa una newco e trasporta le problematiche di quella vecchia, non si cambia niente».

 

Vanzina senatore a vita di Roma

amendola vanzina  foto mezzelani gmt032amendola vanzina foto mezzelani gmt032

Come si può combattere lo scarso senso civico dei romani? «Galli della Loggia ha fatto una foto oggettiva: questa situazione secondo me non si può riprendere senza uno sforzo collettivo. Se aboliscono il Senato, a Roma costruiamo il Senato: senatori a vita per la città di Roma, gratuitamente. Voglio fare Enrico Vanzina senatore a vita per Roma, voglio istituire un servizio civile per Roma, un obbligo fondamentale per chi vuole legare la propria felicità alla città a cui appartiene. Ho già detto ai miei figli che dovranno farlo per 5 anni».

VANZINAVANZINA

Quindi al referendum Marchini voterà per o contro il referendum sulle riforme? «Io credo che se si aveva un po’ più di coraggio e si andava verso l’abolizione del Senato, sarebbe stato più semplice. Da un punto di vista complessivo democratico, non credo che i padri della nostra Costituzione sarebbero tanto contenti di questa riforma, io la sto studiando». Antonello Venditti potrebbe entrare in Senato? «No, lo lasciamo cantare. Lo svago è fondamentale, i giovani devono poter venire e stare bene, anche gratuitamente».

 

 

Uno scambio con la Chiesa

Roma deve essere «Capitale del Paese, europea, del Mediterraneo e della Santa Sede», dice Marchini. «Noi dobbiamo rivendicare con fermezza il primato delle forze laiche e repubblicane per la gestione dell’amministrazione. Corcolle, ad esempio: è un quartiere abbandonato, dove hanno un problema drammatico.

 

DE SICA SPQRDE SICA SPQR

Ci sono centinaia di bambini che non hanno un asilo nido, poi ci sono tante parrocchie che hanno delle sale vuote. Allora dobbiamo chiedere alla Chiesa che metta a disposizione quelle strutture.

Dobbiamo usare il rapporto con la Chiesa perché ciascuno possa fare la sua parte: non paghi l’Imu ma mi metti a disposizione quei locali. E io ti fornisco anche la vigilanza. Lo dico da cattolico praticante credente e peccatore».

 

«Siamo in guerra»

S.P.Q.R. DE SICA VANZINAS.P.Q.R. DE SICA VANZINA

«Penso che il Papa abbia in mente cose più importanti di me, penso che stia portando avanti un’opera di cristianizzazione fondamentale. Anche la religione cristiana ha avuto momenti di fondamentalismo, ma ora stiamo vivendo quella islamica: è una vera e propria guerra, che porterà a una redifinizione dei confini dei Paesi del Mediterraneo. Roma oggi è una città a rischio, ma come tutte».

 

Il contratto coi romani? «No, grazie»

Da Berlusconi ha ricevuto degli endorsement che ha detto di «apprezzare tanto più perché non richiesti», ma al contrario di quanto fece il leader di Fi a Porta a Porta nel 2001, Alfio Marchini si rifiuta di firmare un contratto con i romani. Al termine dell’intervista a CorriereTv, il giornalista Tommaso Labate ha proposto a Marchini di firmare in diretta un «contratto con i romani» ma l’imprenditore si è gentilmente rifiutato: «Il contratto no - ha detto sorridendo - siamo seri».

MARCHINI VANZINA SPQRMARCHINI VANZINA SPQR

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO