berlusconi renzi

PROVE TECNICHE DI DIALOGO BERLUSCONI-RENZI - IL CAV RIAPRE LA PARTITA SULLA LEGGE ELETTORALE E INSISTE SUL MODELLO TEDESCO – SUI MIGRANTI: OK ALL'AIUTO AL GOVERNO - NON SI ARRESTA LA DIASPORA DEGLI ALFANIANI VERSO IL “CENTRINO” DI COSTA, NEL PARTITO SATELLITE DI FI TORNA ANCHE BONAIUTI - MA SALVINI ATTACCA IL BERLUSCA...

RENZI BERLUSCONIRENZI BERLUSCONI

Silvio Buzzanca per la Repubblica

 

«Io le regole del gioco sono per scriverle insieme a Grillo e a Berlusconi, non contro di loro. Dopodiché bisogna che gli altri ci stiano». Matteo Renzi da Poggibonsi rilancia l' ipotesi di un accordo sulla legge elettorale durante la presentazione del suo libro. L' ex premier risponde alla domanda che arriva dalla platea, ma sembra rispondere proprio al leader di Forza Italia che in mattinata aveva detto: «Sarebbe certamente assurdo andare a votare con la legge in vigore, con due sistemi elettorali contraddittori fra Camera e Senato».

 

Il leader forzista, in vena di aperture, aveva offerto anche un aiuto al governo sulla questione dell' immigrazione. «Abbiamo messo a disposizione del governo, - ha spiegato - come è giusto fare di fronte a una simile tragedia, la nostra esperienza e la nostra competenza.

GENTILONIGENTILONI

 

Ci sono stati degli incontri e delle manifestazioni di disponibilità, ma mi pare che non si sia andati oltre» Berlusconi sulla legge elettorale ha ricordato l' accordo raggiunto sul «modello proporzionale tedesco, che garantiva alle forze politiche un numero di parlamentari uguale alla percentuale dei voti ottenuti, evitando altresì sistemi forieri di corruzione come le preferenze. Sarebbe incredibile che le forze politiche responsabili non ripartissero da lì».

 

BERLUSCONI RENZIBERLUSCONI RENZI

Il leader di Forza Italia ha ribadito che i suoi rapporti con Renzi erano funzionali a riscrivere le regole. Tutto è saltato dopo l' elezione di Sergio Mattarella, ma «per il futuro - ha assicurato Berlusconi - ovviamente dovremo confrontarci in sede parlamentare e parlare della legge elettorale».

 

Berlusconi è protagonista anche del dibattito interno al centrodestra. Convinto di potere conquistare con Forza Italia il 30 per cento dei consensi, si candida a guidare l' alleanza e apre anche alla costruzione di una forza di centro cattolica e liberale con cui allearsi per il futuro governo del paese. Un gruppo che potrebbe "ospitare" tutti i centristi che adesso cercano di tornare in Forza Italia.

 

matteo salvini  matteo salvini

Le reazioni però non sono entusiaste. Matteo Salvini, forte dei sondaggi si dice pronto a sfidare Berlusconi e lo accusa: «Se vuole raccogliere chiunque è libero di farlo. A me non interessa». «Non abbiamo paura né delle aggressioni da destra né da sinistra, le riteniamo normali perché siamo alternativi agli uni e agli altri», dice intanto Angelino Alfano.

 

Maurizio Lupi, capogruppo di Ap alla Camera, ironizza sulla nuova casa pensata da Berlusconi.

GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONIGRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI

«Dovrebbe ospitare quelli che hanno tradito, quelli che sono i "reietti", quelli che non hanno una casa e non la possono avere».

 

2. CONTINUA L’ESODO CENTRISTA

 

Monica Rubino per la Repubblica

 

Non si arresta la diaspora degli alfaniani verso il nuovo contenitore politico di centro che sta mettendo in piedi l' ex ministro Enrico Costa. Continua la campagna acquisti, definita "chirurgica". Perché, come dicono in Forza Italia, «non si può svuotare di punto in bianco Alternativa popolare», pena un ulteriore indebolimento della maggioranza di governo.

PAOLO BONAIUTI PAOLO BONAIUTI

 

Tra i nomi di peso interessati a entrare nel partito satellite di Berlusconi c' è innanzitutto quello del senatore Paolo Bonaiuti, per 18 anni uomo della comunicazione del Cavaliere, praticamente la sua ombra, uscito dolorosamente da Forza Italia nell' aprile 2014 per aderire ad Ap. Un ritorno con stile, quello di Bonaiuti, personalità che gli azzurri pensano possa «portare valore aggiunto» al progetto di Costa e Niccolò Ghedini, finalizzato a rafforzare la gamba di centro del centrodestra a trazione forzista. Altri due senatori di Ap sarebbero pronti all' addio.

 

Si tratta del lucano Guido Viceconte e del siciliano Pippo Pagano, attuale vicepresidente del gruppo a Palazzo Madama. Alla pattuglia di alfaniani transfughi si aggiungerebbe anche una ex cinquestelle: Adele Gambaro, la prima grillina "espulsa" dai militanti in Rete nel giugno 2013 e poi approdata in Ala. Sempre dal gruppo dei verdiniani proverrebbero altri due potenziali transumanti: Eva Longo, già di Forza Italia, che l' altro giorno su Repubblica ha decretato la fine del suo "amore" per Matteo Renzi, e Lionello Pagnoncelli, non nuovo ai cambi di casacca: eletto con Berlusconi, passato con i Conservatori e riformisti di Raffaele Fitto che abbandona poi per Ala, ora è pronto ad abbracciare il progetto dell' ex ministro degli Affari regionali.

 

matteo renzi e berlusconi 0aa87941matteo renzi e berlusconi 0aa87941

Anche i sei fittiani del Senato, entrati da poco in Gal, sono in cerca di collocazione e guardano al soggetto centrista nascente, che potrebbe chiamarsi "Italia civica". Ma Costa non si sbilancia: «Non è male, ma non partecipo al totonomi, tantomeno alle attività di scouting». Quelle sono demandate a Ghedini, il vero regista dell' operazione "nuovo centro", che tiene costantemente aggiornato Berlusconi, assicurandogli che «c' è la fila per rientrare in Forza Italia ».

 

Tra gli azzurri non si è levata nessuna voce polemica contro la galassia centrista in fase di coaugulazione. Trattandosi di un soggetto politico esterno, nessuno si sente minacciato nel suo posto. Ma una nuova formazione politica, anche se piccola - è il ragionamento dei big di Forza Italia - può contribuire alla vittoria finale. Perché non siamo più nel 2008, quando il Cavaliere prendeva da solo il 38%. Oggi Forza Italia è scesa al 15% e ha la necessità di creare un partito collegato che intercetti i voti dei moderati.

 

renzi berlusconirenzi berlusconi

Ma c' è anche chi critica questo percorso: «Che senso ha fare un brutto doppione del partito di Berlusconi, che è già di per sé moderato? Gli elettori preferiscono sempre l' originale alla copia», dice il deputato verdiniano Ignazio Abrignani. Mentre una vecchia volpe della politica come il senatore calabrese Paolo Naccarato commenta: «La verità è che l' interesse per l' iniziativa di Costa è bassissimo. Si rischia solo l' effetto discarica ». Intanto in Puglia sembra essere scoccata l' ora della vendetta dei berlusconiani: l' ex sottosegretario barese di Ap Massimo Cassano, tornato in Forza Italia, trascina con sé anche il consigliere regionale Giovanni Stea. E porterà in dote almeno una ventina di consiglieri comunali sparsi fra Leccese, Salentino e Tarantino.

Matteo Renzi e berlusconi Matteo Renzi e berlusconi

 

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)