joe biden vladimir putin

“PUTIN NON VINCERÀ MAI” - JOE BIDEN SFIDA “MAD VLAD” E ANNUNCIA IL NUOVO MAXI-PACCHETTO DI AIUTI MILITARI A KIEV, DA 800 MILIONI DI DOLLARI: “NON RINUNCEREMO MAI A COMBATTERE CONTRO I TIRANNI” - “LA PRESA DI MARIUPOL? NON CI SONO LE PROVE” - IL CREMLINO RISPONDE CON UN PACCHETTO DI CONTRO SANZIONI VERSO 29 FUNZIONARI, IMPRENDITORI E GIORNALISTI USA, TRA CUI LA VICEPRESIDENTE KAMALA HARRIS E MARK ZUCKERBERG… - VIDEO

 

 

 

Claudio Salvalaggio per ANSA

 

joe biden.

"Putin non vincerà mai in Ucraina, non riuscirà mai ad occuparla del tutto": Joe Biden alza il tono della sfida con la Russia annunciando dalla Casa Bianca un ulteriore pacchetto di aiuti militari da 800 milioni di dollari per "il fronte della liberta" ucraino contro la nuova offensiva russa nel Donbass, in quella che ha definito "una finestra critica" del conflitto. Gli Usa "non rinunceranno mai a combattere contro i tiranni", assicura, dopo aver messo in discussione anche la presa di Mariupol per mancanza di prove.

 

PUTIN BIDEN

Poco prima il commmander in chief aveva illustrato gli ultimi sforzi americani ricevendo a sorpresa il premier ucraino Denys Shmyhal, che poi ha incontrato la speaker della Camera Nancy Pelosi, i leader del Congresso e il capo del Pentagono Lloyd Austin a margine degli incontri a Washington con i dirigenti del Fmi e della Banca Mondiale per far fronte ad un fabbisogno stimato in cinque miliardi di dollari al mese sino a luglio.

 

Nelle stesse ore il premier spagnolo Pedro Sanchez e il suo omologo danese Mette Frederiksen sono sbarcati a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un ennesimo gesto di sostegno da parte europea che potrebbe essere emulato presto anche da Emmanuel Macron.

 

ZELENSKY BIDEN

Il nuovo pacchetto di aiuti militari americano, l'ottavo dallo scorso agosto per un totale di 3,4 miliardi di dollari dall'inizio della guerra, comprende un vero e proprio arsenale offensivo: artiglieria pesante e 72 cannoni Howitzer da 155 mm (oltre ai 18 già inviati) con 144 mila munizioni, nonché 121 droni Phoenix Ghost (creati su misura dall'aviazione Usa per le esigenze delle forze armate ucraine) che hanno un raggio d'azione più ampio rispetto agli Switchblade, i 'droni kamikaze' già inviati dagli Stati Uniti.

joe biden.

 

Le nuove forniture arriveranno a Kiev nel weekend, in quella che ormai è una vera e propria corsa contro il tempo per far affluire in Ucraina "armi ogni giorno", come ha detto Biden. "Siamo in un periodo critico in cui si prepara il terreno per la prossima fase di questa guerra", ha sottolineato il capo della Casa Bianca.

 

charles michel volodymyr zelensky 2

"Gli Usa e i loro alleati agiranno il più velocemente possibile per continuare a fornire a Kiev le armi di cui ha bisogno", ha promesso, annunciando che la prossima settimana chiederà al Congresso ulteriori fondi. Il commander in chief ha annunciato anche altri 500 milioni di aiuti finanziari diretti, per garantire l'attività del governo ucraino, e il bando nelle navi russe o legate al governo di Mosca nei porti americani. Infine il lancio di un programma per accogliere sino a 100 mila profughi ucraini in Usa (finora ce ne sono 5000) tramite lo sponsor di una persona o di una organizzazione no profit americana.

vladimir putin joe biden ginevra

 

Gli interessati dovranno sottoporsi a "rigorosi" controlli di sicurezza e sanitari, inclusa la vaccinazione anti-Covid. Una volta soddisfatti tutti i requisiti, potranno ottenere un permesso umanitario per restare negli Usa fino a un massimo di due anni, quindi potranno fare domanda per un permesso di lavoro. "Sono molto lieto di dire, con cauto ottimismo, che i nostri partner hanno iniziato a capire meglio le nostre esigenze... e di quando esattamente ne abbiamo bisogno: non tra settimane o tra un mese, ma immediatamente, in questo momento", ha commentato Zelensky, mentre anche Madrid annunciava l'invio un maxi carico di armamenti da 200 tonnellate.

joe biden.

 

Berlino resta invece meno in sintonia con le richieste di Kiev: secondo Bild, il governo Scholz avrebbe tolto le armi pesanti dalla lista finale, nonostante la disponibilità dell'industria tedesca a fornirle "nel breve e medio termine". Nel frattempo il Cremlino risponde all'ultimo round di sanzioni americane, annunciando contro sanzioni verso 29 funzionari, imprenditori e giornalisti Usa, tra cui la vicepresidente Kamala Harris e l'ad di Meta, Mark Zuckerberg.

volodymyr zelensky charles michel mark zuckerbergkamala harris joe biden PUTIN E BIDEN

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…