PUTIN NON VOLEVA CHE ASSAD FOSSE ACCOPPATO COME GHEDDAFI O SADDAM HUSSEIN - PER QUESTO IL DITTATORE SIRIANO, MENTRE I RIBELLI STAVANO PER ARRIVARE A DAMASCO, È STATO ESFILTRATO DAI SERVIZI SEGRETI RUSSI - ASSAD E I SUOI FAMILIARI SONO STATI SALVATI DAGLI 007 DI MOSCA E PORTATI NELLA BASE RUSSA DI KHMEIMIM, VICINO A LATAKIA, DOVE UN AEREO LI HA PORTATI A MOSCA - LA RABBIA DI PUTIN CONTRO I SUOI SERVIZI SEGRETI PER AVER SOTTOVALUTATO LA MINACCIA - DOPO LA CADUTA DEL REGIME IN SIRIA, I RIBELLI COMPIONO ESECUZIONI SOMMARIE E DISTRUGGONO I MAUSOLEI...
1 - IL VOLO SEGRETO DI PUTIN PER SALVARE ASSAD "NON VOLEVA CHE FINISSE COME GHEDDAFI"
Estratto dell'articolo di Rosalba Castelletti per “La Repubblica”
bashar al assad con vladimir putin
Dopo giorni di reticenze, la prima conferma ufficiale. «Bashar al-Assad è al sicuro. Lo abbiamo trasportato in Russia nella maniera più sicura», ha detto il viceministro degli Esteri Sergej Rjabkov intervistato dalla rete statunitense Nbc News. E no, Assad non verrà estradato per un eventuale processo. «La Russia non fa parte della convenzione che ha istituito la Corte penale internazionale», ha ricordato Rjabkov che però non ha voluto dire nulla di più su «che cosa sia successo e come sia stato risolto».
A credere all’agenzia di stampa statunitense Bloomberg che cita «persone a conoscenza della situazione », domenica scorsa sarebbe stato il Cremlino a convincere l’ex dittatore siriano che i ribelli jihadisti avrebbero avuto la meglio e a offrirgli un passaggio sicuro per sé e i suoi famigliari a patto però che partissero subito. Il presidente russo Vladimir Putin voleva scongiurare che Assad facesse la stessa fine del libico Muammar Gheddafi, brutalizzato nel 2011, o dell’iracheno Saddam Hussein, impiccato nel 2006.
A organizzare la fuga di domenica sera, aggiunge Bloomberg, sarebbe stata l’intelligence russa, non prima però di essersi beccata una sfuriata di Putin per non aver individuato la minaccia finché non era ormai troppo tardi. Come tracciato dai radar, un aereo ha poi portato Assad e famiglia dalla base russa di Khmeimim, vicino a Latakia, a un aeroporto militare di Mosca.
il palazzo presidenziale di bashar al assad a damasco
Nel frattempo, scrive il Libya Observer, diversi ufficiali siriani sarebbero invece stati trasportati su un aereo della compagnia privata Cham Wings sino in Libia, all’aeroporto Benina di Bengasi, il capoluogo della Cirenaica, roccaforte dell’alleato putiniano Khalifa Haftar.
Da lì sarebbero poi stati trasferiti alla base militare di Al-Jufra, in attesa di essere trasferiti in Russia, diventata oramai asilo di ex dittatori e ricercati. Dove alloggi Assad, però, non si sa. Forse in uno dei 19 appartamenti che, almeno stando a un’inchiesta del 2019, possederebbero i suoi cugini Makhlouf in due grattacieli della City di Mosca o, più probabilmente, in una dacia alle porte della capitale russa messa a disposizione del Cremlino. [...]
bashar al assad con vladimir putin
2 - SIRIA, ESECUZIONI E MAUSOLEI BRUCIATI SCOMPARSI I MINISTRI DEL VECCHIO REGIME
Estratto dell'articolo di Gabriella Colarusso per “La Repubblica”
Non vogliamo altro sangue, ma non perdoneremo i torturatori: per loro non ci sarà nessuna amnistia come per i soldati, promette il capo carismatico dei ribelli siriani ora al governo, Ahmad al Shara (Jolani), che pezzo dopo pezzo prova a definire i contorni della legge nella nuova Siria mentre le trattative per la transizione politica si intensificano e sul terreno la situazione resta tesa, con numerosi episodi di violenza ed esecuzioni sommarie di fedeli dell’ex regime nell’hinterland di Damasco, Hama e Latakia.
il palazzo presidenziale di bashar al assad a damasco
In rete sono circolate le immagini di corpi trascinati in strada e di due uomini sparati alla nuca mentre erano inginocchiati con le mani legate, ma non è stato possibile fino ad ora verificare in modo indipendente la loro identità. Nella provincia costiera, roccaforte degli alawiti, gruppi armati hanno dato alle fiamme la tomba dell’ex presidente siriano Hafez Assad, padre di Bashar, a Qardaha, mentre nelle case e nei palazzi pubblici di Damasco i cittadini si affrettano ad ammainare la vecchia bandiera del regime per issare il drappo bianco- verde-nero, con tre stelle rosse, usato dai rivoluzionari.
siria, i ribelli nel palazzo di assad a damasco foto lapresse 4
Il nuovo che nasce mentre il vecchio è in fuga. L’ex primo ministro siriano Muhammad al Jalali, che ha consegnato il potere nelle mani di al Shara e del nuovo premier al Bashir, ha raccontato di aver tentato di contattare l’ex presidente Bashar al Assad domenica mattina ma non ha ricevuto risposta. Lui non è agli arresti domiciliari, così come gli ex ministri, ha assicurato, ma ha perso i contatti con l’ex titolare dell’Interno e della Difesa, mentre l’ex ministro dei Trasporti ha lasciato la Siria. [...]
ribelli siriani a damasco foto lapresseribelli siriani entrano nel palazzo presidenziale di damasco foto lapresse siria, festeggiamenti a damasco dopo la caduta del regime di bashar al assad foto lapressela villa di bashar al assad a damasco saccheggiata foto lapresse ribelli siriani a damasco foto lapresseribelli siriani festeggiano la conquista di damasco foto lapresse