SANZIONI D’AMORE - PUTIN: “L’EMBARGO CI PUÒ AIUTARE: ORA PRODURREMO IN CASA I BENI CHE NON POSSIAMO IMPORTARE” - “SE CROLLANO LE BANCHE RUSSE, CROLLA L’UCRAINA, CHE HANNO AVUTO 25 MILIARDI DI PRESTITI”

Bernd Mush-Borowska per Ard Ndr pubblicato da “la Repubblica

 

Signor presidente, l’Occidente ha escluso la Russia dal G8. Poi Usa, Regno Unito e altri Paesi hanno imposto massicce sanzioni contro Mosca. In questo clima, che cosa si aspettava dal G20? Quanto a crescita e occupazione, le cose vanno male in Russia: la crisi è controproducente per voi?

tony abbott putin koalatony abbott putin koala

«In Ucraina, lavoriamo a un miglioramento della situazione, per chiudere la crisi. Vogliamo rapporti normali con tutti i nostri partner: anche con gli Usa e l’Europa. Quanto accade nel quadro delle sanzioni penalizza l’economia globale e va a danno di tutti. Intanto incrina i rapporti Ue-Russia, e questo contrasta con il diritto internazionale, con i valori costitutivi del Wto, con le intese raggiunte nel G20. E poi ci sono i costi causati all’economia globale dalle nostre contromisure per difendere l’economia russa. Nei calcoli della Commissione Ue, sono di 5 o 6 miliardi di euro».

putinputin

 

Qual è il peso delle sanzioni sulle banche?

«Le banche russe hanno finora concesso a Kiev crediti per 25 miliardi. Se i nostri partner europei e gli Usa vogliono aiutare l’Ucraina, è forse perché vogliono seppellire il nostro sistema finanziario che la sorregge? Cosa vogliono conseguire, insisto? Se crollano le nostre banche, crolla anche l’Ucraina. Siete ciechi? I tedeschi e gli altri europei dovrebbero valutare anche le conseguenze a lungo termine delle sanzioni: solo in Germania, se le nostre aziende potranno commerciare meno con il Paese, ci saranno in gioco 300 mila posti di lavoro. In Germania, non in Russia».

 

E i costi generali delle sanzioni per la Russia, invece?

putin lascia il g20 australiano 3putin lascia il g20 australiano 3

«Difficile calcolarli. In parte sono virtuali, ma esistono. Esistono però anche vantaggi per noi russi: i limiti all’acquisto di merci, di prodotti industriali europei o americani, ci incoraggiano a produrre quei beni da soli. E’ comodo pensare solo a vendere gas e petrolio, e poter comprare il resto. Questo tipo di vita in parte appartiene già oggi al nostro passato. Adesso noi russi dobbiamo pensare anche a come produrre da soli prodotti industriali, macchinari, beni di consumo. Abbiamo una buona base scientifica. Possiamo padroneggiare da soli, indipendenti, tutte le sfide, anche nel campo della difesa».

proteste anti putinproteste anti putin

 

Ma la crescita?

«Quest’anno avremo una crescita moderata, 0,5-0,6%. Per il 2015 prevediamo l’1,2; per il 2016 il 2,3; per il 2017 il 3%. Vorrei cifre maggiori, ovvio, ma comunque cresciamo».

 

E la stabilità finanziaria?

«Mi aspettavo colloqui concreti, ma questi vertici non portano a decisioni imperative. Il tema vero è l’architettura dei mercati finanziari internazionali e il ruolo degli Stati in via di sviluppo. Il G20 aveva deciso di dare più peso, nel Fmi, a realtà come i Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica); ma il Congresso Usa ha bloccato tutto. La problematica non è nata ieri: c’è un eccesso di capitale nei Paesi industrializzati e un eccesso di merci nelle nuove economie. Non è facile accordarsi su come lavorare insieme: le Nazioni in via di sviluppo restano diffidenti».

obama cameron dilma g20 australiaobama cameron dilma g20 australiaabbott putinabbott putincameron putin cameron putin

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…