putin xi jinping

EHI, ALTRI GUAI CON HUAWEI - PUTIN SI SCHIERA A FIANCO DI PECHINO NEL DUELLO SU HUAWEI CONTRO “L'EGOISMO COMMERCIALE” AMERICANO -  L'INTERSCAMBIO TRA RUSSIA E CINA È IN CONTINUO AUMENTO: L'ANNO SCORSO È CRESCIUTO DEL 25% TOCCANDO I 108 MILIARDI DI DOLLARI - MA MOSCA A PECHINO VENDE PRINCIPALMENTE IDROCARBURI E HA BISOGNO DELLE TECNOLOGIE CINESI PER SOPPERIRE A QUELLE CHE NON PUÒ ACQUISTARE DALL'OCCIDENTE…

Giuseppe Agliastro per “la Stampa”

 

putin e xi jinping

Vladimir Putin e Xi Jinping uniti nella «prima guerra tecnologica» della storia: quella tra l' America di Donald Trump e il colosso cinese Huawei. È questo il messaggio che arriva dal palco del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, dove ieri i leader di Russia e Cina hanno dato prova di coesione e affiatamento. L' asse Mosca-Pechino è ormai una realtà consolidata, a tutto tondo, e in questo momento i due protagonisti dell' alleanza hanno un avversario comune: Washington e il suo «sfrenato egoismo commerciale».

Il primo conflitto digitale Putin ha subito alzato i toni.

 

Ci sono - ha denunciato - dei tentativi di «spingere Huawei fuori dal mercato globale senza tante cerimonie» e «per alcuni circoli si tratta della prima guerra tecnologica dell' imminente epoca digitale». Il presidente russo si riferisce ai provvedimenti con cui l' amministrazione Trump sta colpendo il gigante di Shenzhen accusandolo di essere uno strumento nelle mani dell' intelligence di Pechino. L' approccio di Putin è ovviamente del tutto diverso.

putin e xi jinping allo zoo di mosca

 

Huawei sta affrontando mille difficoltà, ma in Russia è sempre la benvenuta. Tra i 30 accordi dal valore di 20 miliardi di dollari siglati mercoledì al Cremlino alla presenza di Putin e Xi, ce n' è uno che affida all' azienda cinese lo sviluppo della rete 5G in Russia. Molti Paesi occidentali hanno invece escluso Huawei dalla creazione del loro 5G temendo i presunti legami tra il gigante cinese e i servizi di Pechino.

 

Sono scelte su cui pesano anche la geopolitica e le pressioni statunitensi. Trump considera Huawei una minaccia alla sicurezza nazionale e a maggio ha ordinato alle aziende Usa di non venderle più software e tecnologie varie. Il provvedimento entra in vigore fra tre mesi e promette di essere una batosta per la compagnia cinese, che usa i software americani per far girare i suoi cellulari. Google critica la Casa Bianca Facebook sta già obbedendo.

putin xi jinping

 

Secondo la Reuters, i futuri smartphone Huawei saranno venduti nei negozi senza le app del «gruppo blu»: Facebook, WhatsApp, Instagram e Messenger. Dovranno essere gli utenti a installarle. Google invece cerca di portare acqua al suo mulino remando in direzione opposta. Stando al Financial Times, il colosso californiano insiste con la Casa Bianca per essere esonerata dal divieto di fare affari con Huawei. Il ragionamento di Google è lineare: se la società cinese non potrà avere gli aggiornamenti di Android, svilupperà una sua versione del sistema operativo che renderà i cellulari facili prede dell' intelligence del Dragone.

 

HUAWEI - LA SEDE DI SHENZEN

Mentre tra Pechino e Washington infuria la «guerra dei dazi» e Huawei viene trascinata sul fronte, Putin si schiera decisamente dalla parte del suo alleato cinese e del suo «caro amico» Xi. Gli Usa - ha tuonato da San Pietroburgo - vogliono solo «diffondere la loro autorità sul mondo intero» e per questo hanno imboccato «un sentiero che porta a conflitti senza fine e guerre commerciali, e forse non solo commerciali».

 

Xi ha invece usato toni più concilianti. «La totale rottura dei rapporti fra la Cina e gli Usa - ha sottolineato il leader di Pechino - non è nei nostri interessi e neppure in quelli degli Usa. Trump è mio amico - ha aggiunto - e non credo che voglia arrivare a una rottura». Il rapporto privilegiato è però quello con Mosca, che riguarda tutte le principali questioni geopolitiche, la cooperazione militare e, naturalmente, il commercio. «Il progetto cinese della Nuova Via della Seta e quello dell' Unione Eurasiatica guidata da Mosca - ha detto Xi - sono complementari e io e Putin abbiamo deciso di svilupparli in parallelo».

putin e xi jinping

 

L' interscambio tra Russia e Cina è in continuo aumento. L' anno scorso è cresciuto del 25% toccando i 108 miliardi di dollari. Ma Mosca a Pechino vende principalmente idrocarburi e ha bisogno delle tecnologie cinesi per sopperire a quelle che non può acquistare dall' Occidente a causa delle sanzioni per la crisi ucraina. Ciò fa della Russia il partner debole dell' alleanza. L' Ue inoltre supera comunque sia gli Usa sia la Cina nella classifica degli investitori in Russia. L' asse Mosca-Pechino in realtà è prima di tutto un' alleanza politica.

ANTICIPAZIONI DEL SISTEMA OPERATIVO DI HUAWEI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…