A QUALCUNO PIACE CAV – BUTTAFUOCO: “BERLUSCONI SI VEDE COME MARYLN MONROE, UNA DIVA DAI CAPELLI SBARAZZINI: QUANDO SI È ACCORTO DI ASSISTERE AL SUO FUNERALE, È FUGGITO”

Malcom Pagani per "il Fatto Quotidiano"

Ordine, disciplina ed estetica: "Il problema è la foto. L'altro giorno invece, mentre inaugurava con i ribelli la nuova sede di Piazza in Lucina e tagliava il nastro, si è accorto di assistere al suo funerale ed è fuggito. Camminava e gli venivano incontro i Razzi. Procedeva e lo abbracciavano gli Scilipoti. Avanzava e vedeva maschere di cera, reduci, dentiere, trippe, capelli tinti. Deve essere stato troppo anche per lui e così, non prima di essersi scaramanticamente toccato, in una giravolta che non era riuscita neanche al Duce, si è trasformato cambiando d'abito. Da capro espiatorio a capo della congiura. Da vittima a condottiero dei traditori".

Nell'analisi del ventennio a colori, Pietrangelo Buttafuoco scorge daltonismi e interpretazioni errate: "I giornali italiani, notoriamente allergici alla storia, sono ancora indecisi tra 8 settembre e 25 luglio. Berlusconi li ha tolti dall'imbarazzo. Se è stato davvero 25 luglio, firmando l'ordine del giorno Grandi, Berlusconi ha riscritto il finale con un colpo di scena imprevedibile. Più o meno come se Benito Mussolini si fosse messo alla guida del Cln. Se invece è stato 8 settembre, ha superato l'Alberto Sordi dell'alleato germanico di Tutti a casa".

Secondo Buttafuoco non c'è filo logico: "Solo i poveri di spirito possono pensare che l'ultimo Berlusconi ne abbia seguito uno definito", né elaborato orizzonte programmatico: "Si è infilato in una trappola familistico-tribale di cui difficilmente poteva immaginare l'esito". Solo rumore. Impressioni fallaci. Fuochi fatui. Caos destinato a provocarne altro.

Stato attuale del Pdl?
Bisognerebbe chiederlo a Dudù che le cronache ci descrivono attonito nella confusione, mentre la Pascale caccia tutti di casa a notte fonda gridando Iatevenne. Palazzo Grazioli sembra un distretto di Saigon. Non sai di chi ti puoi fidare. I fedelissimi di ieri, sono diventati gli infidi dell'altro ieri.

Un Vietnam?
Berlusconi è in piena fase Vietcong. Con il fiuto del vecchio combattente e più lucidità di quante non gli si accrediti, non potendo vincere, per ora si è assicurato la sopravvivenza. Non è molto. Non è poco.

A pagare potrebbe essere proprio chi gli è stato più vicino.
Anni fa, al Foglio, facemmo un paginone per raccontare sedotti e abbandonati di cui la storia del berlusconismo è piena. Lui non ha fatto altro che cancellare bracci destri, cambiare collaboratori, ridisegnare un cerchio magico in cui, come dimostrano Verdini e Santanchè, rimanere è meno facile che entrare.

Colpa delle lune?
Berlusconi sarà certamente animato da sentimenti, ma non ha mai smesso di essere un commerciante. Ricorda cosa diceva? : "Il segreto di dio è stato commercializzare se stesso prima che ci pensasse qualcun altro".

La vena mistica del berlusconismo.
Anche lui ha offerto se stesso. Adesso è l'ora dei 40enni. Letta e Alfano. Per capire se l'operazione benedetta da Berlusconi è riuscita non bisognerà attendere che pochi giorni.

Che idea si è fatto dell'alleanza?
Se vogliamo leggere il loro patto con la lente di quella superstizione che gli occidentali chiamano psicanalisi, Alfano si è fatto carico del parricidio e degli sputi e Letta di tener buoni i suoi. Poi che parricidio non ci sia stato e che tutto sia rimasto quasi come prima, è un'altra storia.

Tutto fumo?
Una frattura c'è e nel Pdl, credo, faranno gruppi separati. Ma la regia è di Berlusconi e non mi meraviglierebbe se proprio con la sua benedizione i quarantenni di oggi si impossessassero del potere in una soporosa, laboriosa, inevitabile diarchia. Sa come si dice in Sicilia? Un cavallo quando scappa va cercare un altro cavallo. Non il carretto che ha dovuto trascinare.

Eliminando Renzi?
Non lo considerano proprio. Ha già ballato, e male, le sue stagioni. Parliamoci chiaramente: Renzi si è limitato a copiare Veltroni. Ripete stancamente lo schema dell'immaginario veltroniano. Letta e Alfano sono oltre. Vogliono arrivare al 2015. Il progetto è confermare una struttura di potere che prescinda dal consenso elettorale.

Con la benedizione del Colle?
Per le cose importanti, in Italia, c'è sempre bisogno del Pci. In questo caso, di un notabile del Pci che si riserva il ruolo di salvatore della patria.

Letta e Alfano eterodiretti?
Dipende dalla distrazione di chi tira i fili. Come Collodi insegna, i burattini scappano.

Conclusa la transizione, che destino ci sarà per i berlusconiani?
L'Italia è un Paese orrendo e quindi non dubito, ci sarà persecuzione. Per traditi e traditori, gente onesta, macchiette, lealisti e servi. Per chi ha arato il campo berlusconiano e come prefigura l'oscena intervista di Fabio Fazio al grillino Roberto Fico, anche per chi ha osato opporsi a un certo stato di cose.

Lei è già stato cacciato da Panorama.
Può andare peggio. Ho visto che il buon Alessio Vinci è stato tradotto in ceppi alla tv albanese. Ricominceremo a studiare il russo: a questo punto può salvarci solo Putin.

 

Pietrangelo Buttafuoco Buttafuoco Mentana PIETRANGELO BUTTAFUOCOSilvio berlu BerlusconiBONEV PASCALE ENRICO LETTA E ALFANO NEL GIORNO DELLA FIDUCIA AL GOVERNO FOTO LAPRESSE Matteo Renzi JULIET LINLEY E ALESSIO VINCI A VENEZIA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…