QUASI QUASI MI FACCIO UN FREE PRESS - SE LE ELEZIONI SI AVVICINANO, NESSUN PROBLEMA: BASTA CHIAMARE A RACCOLTA LE IMPRESE AMICHE, COSTRINGERLE A FORAGGIARE UN GIORNALE GRATUITO CON CUI FARE PROPAGANDA SUL TERRITORIO - LO FA POLVERINI CON “LE CITTÀ”, ZINGARETTI CON “CINQUE GIORNI” E ALE-DANNO, SU CONSIGLIO DI MAURIZIO COSTANZO, LO FARÀ CON IL SUO “ROMA MIA” - ANCHE IL NARCISINDACO DE MAGISTRIS STA PREPARANDO IL SUO MAGAZINE…

Fabrizio d'Esposito per "il Fatto Quotidiano"

Presidenti, governatori, sindaci di carta. I new media saranno pure gli aguzzini (tra il 2020 e il 2043) del quotidiano old style, ma nelle istituzioni politiche resiste la passione per i giornali di carta. Merito del fenomeno free press, distribuita gratis dovunque. A Roma, per esempio, è diventata una mania che ha contagiato al completo il triangolo istituzionale: Renata Polverini (Regione), Nicola Zingaretti (Provincia), Gianni Alemanno (Comune). La prima e il terzo di destra, il secondo di centrosinistra. Una mania bipartisan che sta sfociando in una guerra.

Ieri mattina, come fa da sei settimane, Adriano Palozzi, giovane sindaco di Marino nonché fedelissimo della governatrice, ha portato in Regione centinaia di copie di Le città, "settimanale gratuito di Roma e del Lazio". Testata rossa che richiama il movimento della Polverini, Città nuove, trentadue pagine formato tabloid, il giornale è imbottito di pubblicità, nonostante la crisi economica. Soprattutto costruttori e cliniche: "Chiara appalti", Co.ge.pre", "Villa Stuart", "Ricasa", "Le Mole Immobiliare", "Mitreo Medica", "AFH Costruzioni", "Ta.ca.ro grande viabilità", "Gestar immobili".

In apertura un aulico editoriale della Polverini intitolato: "Torniamo a condividere il cielo della politica". Il direttore si chiama Daniele Priori ed è un giornalista di destra, ex del Secolo d'Italia, che lavora per l'Associazione Le Città Onlus, che edita il settimanale. Chi paga? L'iniziativa coincide con la campagna elettorale che la Polverini sta conducendo ormai da un mese in tutta Italia, non solo nel Lazio, per le liste del suo movimento che spesso flirtano con l'Udc di Casini. A proposito: con quali auto si muove la governatrice per questi impegni di partito?

Alla Regione Lazio, la Polverini non è l'unica con il pallino dei giornali. L'assessore all'Agricoltura Angela Birindelli è stata indagata per estorsione a mezzo stampa a causa di 18 mila euro stanziati per l'Opinione di Viterbo, giornale locale legato all'Opinione di Arturo Diaconale. Sotto accusa sono gli attacchi a due avversari della Birindelli all'interno del Pdl.

L'ex Ds oggi Pd Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma, non ha una free press personale. Preferisce investire in pubblicità redazionale su Cinque giorni, quotidiano gratuito di proprietà di Roberto Di Paolo, imprenditore di destra ma nemico dichiarato del sindaco Alemanno. E così Zingaretti è finito in mezzo a una faida del Pdl per 600mila euro spesi dal 2009 a oggi. Con polemiche e interrogazioni consiliari.

Fanno sapere dal suo staff: "La cifra non è di 600 mila euro ma di 400 mila e Cinque giorni è l'unico free press che copre la Provincia e la Capitale. Ci risulta che anche la Polverini fa questa pubblicità, forse con cifre maggiori: perché quelli che ci attaccano non lo dicono? E poi Cinque Giorni esce anche a Milano, dove raccoglie soldi sia dal Comune, dove c'è Pisapia, sia dalla Provincia di Podestà, che è di destra".

Proprio le campagne di Cinque Giorni contro Alemanno avrebbero convinto il sindaco di Roma a lanciare un nuovo free press, su consiglio di Maurizio Costanzo. La testata dovrebbe essere Roma mia e il giornale potrebbe essere abbinato al Tempo o al Corriere dello Sport. Chiaro l'obiettivo: l'anno prossimo si vota anche per le amministrative della Capitale e il sindaco punta al secondo mandato, nonostante le voci di altri candidati che potrebbero unire centro e destra. In ogni caso, al momento, Alemanno è in cerca di imprenditori per finanziare il progetto, forse gli stessi cui voleva far rilevare una testata free press esistente: Dnews, già dello stampatore Farina.

Da un sindaco all'altro, più a sud, a Napoli. Luigi De Magistris ha già annunciato l'uscita di un rivista, settimanale o quindicinale, per informare cittadini e turisti sul nuovo corso della città, passata dai rifiuti al lungomare liberato grazie alle regate dell'America's Cup.

Tra l'altro, la svolta velica di Napoli ha suscitato varie iniziative di pubblicità istituzionale, compresa quella del berlusconiano Panorama, che ha celebrato non solo il sindaco, ma anche il governatore Stefano Caldoro del centrodestra (in forte rottura con il Pdl) e il presidente della Provincia Luigi Cesaro, amico inseparabile Casalese Nicola Cosentino. Curiosità: l'inserto è stato curato da Giovanni Lucianelli, antico componente di un sodalizio editoriale insieme con Valter Lavitola e Sergio De Gregorio.

 

GIANNI ALEMANNO NICOLA ZINGARETTI RENATA POLVERINI LUIGI DE MAGISTRIS INVITA AL PACINO A NAPOLI

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…