beppe grillo copertina sette corriere della sera

QUANDO GRILLO NON ERA BEPPEMAO - DAL SETTIMANALE “SETTE” SBUCA FUORI UNA ARCHEO-INTERVISTA A GRILLO DEL '95: “NON SONO MAI STATO DI SINISTRA. IO SONO UN CAPITALISTA. SONO PER L’ESPLOSIONE DEL CONSUMISMO”

Claudia Osmetti per "Libero Quotidiano"

BEPPE GRILLO NELLO SPOT YOMOBEPPE GRILLO NELLO SPOT YOMO

In principio fu il capitalismo. Sembra che la storia del Movimento 5 Stelle possa essere riscritta così, almeno stando a «Sette», il settimanale del «Corriere della Sera». Data di pubblicazione del numero in questione, giugno 1995. A Palazzo Chigi c'era Lamberto Dini, al Quirinale Oscar Luigi Scalfaro e un giovanissimo (per la politica, almeno) Beppe Grillo sentenziava senza troppi giri di parole: «Chiariamo: non sono di sinistra. Io sono un capitalista, voglio il trionfo del capitalismo. Quello vero, però».

E dire che neanche qualche settimana fa il guru pentastellato sosteneva pubblicamente, elogiando le «virtù» del comunismo, che «il capitalismo non è stato applicato male: il capitalismo disgrega gli Stati e non prevede la democrazia». Come si dice? Solo i sassi non cambiano mai idea.

BEPPE GRILLO COMPUTERBEPPE GRILLO COMPUTER

Nelle pagine interne di quel settimanale Grillo si cimentava con un vademecum economico da analista consumato che il solo titolo è tutto un programma (il suo, ovvio): «Ora non fatemi girare le merci». Dichiarava anche, provocatoriamente questa volta: «Io sono per l’esplosione del consumismo».

GRILLO E BAUDOGRILLO E BAUDOGRILLO E BAUDOGRILLO E BAUDO

«Ma perché non mette su una setta?» gli chiedeva, poi, quasi vent’anni fa Gian Antonio Stella nella lunga intervista (tre pagine fitte fitte che a leggerle oggi sembrano piene di segni premonitori). E il comico genovese rispondeva serafico: «C'è già, c’è già…». Forse bisognava prenderlo sul serio già allora, ma abbiamo pensato tutti fosse solo un comico. 

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