QUANDO VINCENZO DE LUCA PARLA DI “QUATTRO O CINQUE IMPRESENTABILI” NELLE LISTE CHE LO SOSTENGONO, A CHI SI RIFERISCE? AI FASCISTELLI CHE VANNO A IN PELLEGRINAGGIO A PREDAPPIO O A QUALCHE COSENTINIANO DAI RAPPORTI IMBARAZZANTI?

Marco Demarco per il “Corriere della Sera”

 

roberto saviano ad amiciroberto saviano ad amici

«Perché non parli?». Tirato in ballo da Roberto Saviano, anzi, strattonato senza l’amichevole riguardo di sempre, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, si è alla fine deciso a intervenire. Eccolo dunque dire la sua sugli impresentabili nelle liste del centrosinistra campano che appoggiano la candidatura a governatore di Vincenzo De Luca. Da notare che ormai tutti li chiamano così: gli impresentabili, senza più virgolette, come se fossero una corrente politica o una categoria sociale.

 

«In quelle liste c’è tutta Gomorra», aveva detto Saviano. E prima di lui, ancora più esplicita, Rosaria Capacchione, senatrice pd dell’Antimafia, aveva denunciato «una caccia di voti senza badare alla criminalità organizzata, agli affari sporchi, alle spartizioni indicibili».

raffaele cantoneraffaele cantone

 

Cantone conosce bene i fatti, sa ad esempio che la Campania è la Regione dove un amministratore ha cambiato cinque volte schieramento senza mai perdere un voto. E allora il verdetto è questo: le Regioni sono gli ultimi centri di spesa importanti rimasti, le mafie vanno dove ci sono i soldi, le leggi attuali non bastano, urge bloccare le candidature anche di chi ha condanne non definitive per reati gravi e bisogna sciogliere per infiltrazioni mafiose anche le Regioni.

 

CARLO AVETA - VINCENZO DE LUCACARLO AVETA - VINCENZO DE LUCA

Via sms, Saviano ringrazia. Cantone gli perdona l’accusa implicita di aver taciuto per servilismo nei confronti di Renzi, di non voler mettere in imbarazzo il premier alla vigilia della sua visita a Napoli. E la loro amicizia, almeno quella, è salva. Volano invece gli stracci in casa democrat. Renzi, atteso sabato per l’inaugurazione, dopo 13 anni, della stazione della metropolitana di piazza Municipio, è avvertito.

 

Troverà un partito impegnato in una discussione che ha del paradossale. Derubricato il coworking proposto da De Luca, ignorati i destini del porto e di Bagnoli, segretari di partito, parlamentari, eletti locali e semplici militanti si stanno accapigliando non su un «se», ma su un «quanto». Non se nelle liste gli impresentabili ci sono, ma quanti sono. E paradosso nel paradosso, lo stesso De Luca, che molti di quegli impresentabili li ha selezionati, non nega affatto. «Saranno quattro o cinque», dice nell’ultima assemblea a Napoli. E ha quasi il tono di Totò quando parlava di «quisquilie, bazzecole e pinzillacchere».

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

 

Ma di chi parla? Chi sono questi quattro o cinque? Il lato comico della vicenda è che ognuno crede che parli di chi ognuno ha in mente. «Le liste pd sono pulite, le situazioni imbarazzanti sono in quelle collegate», dice Assunta Tartaglione, segretaria regionale. Parla allora dei centristi dell’ex detestato Ciriaco De Mita, fino al giorno prima ritenuto dallo stesso De Luca «il problema» della politica regionale?

 

O allude ai «neri» come Carlo Aveta, noto frequentatore in camicia nera della tomba di Predappio, e Vincenzo De Leo, del Fronte nazionale di Adriano Tilgher? O forse ce l’ha con Franco Malvano, dal recente passato di candidato berlusconiano a sindaco di Napoli; e con Rosa Criscuolo, compagna di cena di Claudio Scajola alla vigilia del suo ultimo arresto? Macché. Ce ne sono altri.

CARLO AVETA IN PELLEGRINAGGIO SULLA TOMBA DI MUSSOLINICARLO AVETA IN PELLEGRINAGGIO SULLA TOMBA DI MUSSOLINI

 

Ad esempio, Rosalba Santoro, cosentiniana convinta, moglie di Nicola Turco, inquisito per concorso esterno in associazione mafiosa. O Attilio Malafronte, «Mr Calibro 12», come lo ha allusivamente chiamato Il Fatto. Ma i casi davvero clamorosi sono altri ancora. Sono quelli di Casal di Principe e di Melito.

NICOLA TURCO NICOLA TURCO

 

A Casal di Principe, De Luca è andato a pescare Enrico Maria Natale, l’oppositore in consiglio comunale dell’altro Natale, quel Renato che è il simbolo dell’Antimafia nella terra dei Casalesi. A Melito, invece, ha scelto Antonio Amente, oppositore con Forza Italia del sindaco Venanzio Carpentieri, che non è l’ultimo arrivato ma il segretario provinciale del Pd. Ora, in attesa di incontrare nuovamente Renzi, e magari non frettolosamente e senza un caffè in un parcheggio come l’ultima volta a Pompei, De Luca invita a non votare quei quattro o cinque.

 

Ma poche settimane fa era di tutt’altro avviso, anche perché i sondaggi non davano ancora il M5S primo tra i partiti, al 22 per cento, due più del Pd e di Forza Italia. «Chi dal centrodestra viene con me fa una scelta di vita, di valori, non un cambio di casacca», diceva impettito De Luca. Il suo era addirittura un progetto antropogenetico. Lasciava intendere che rimettendo peccati e riciclando esistenze politiche, sarebbe stato capace di provocare una rigenerazione generale e radicale, dando al Sud ciò che Cantone ancora spera. Una classe dirigente «affidabile e autorevole».

Enricomaria Natale Enricomaria Natale

 

Enricomaria NataleEnricomaria Natale

 

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…