MA QUANTI AMICI HA IL DUCETTO? SEMBRA SCAJOLA – LA RENZI FAMILY TRASLOCA: DA PONTASSIEVE IL 'DISOCCUPATO' MATTEO ATTERRA AL CENTRO STORICO DI FIRENZE IN UN APPARTAMENTO MOLTO GRANDE – IL PROPRIETARIO E’ UN AMICO DI MATTEO, ANDREA BARTOLOZZI, COMPAESANO DI LUCA LOTTI - LA VETRERIA DELLA FAMIGLIA BARTOLOZZI INAUGURATA PROPRIO DALL'EX MINISTRO

Giacomo Amadori per ‘la Verità

 

Cento passi. È questa la distanza che separa il Ponte Vecchio di Firenze dalla casa in cui dimora il segretario del Pd, Matteo Renzi. Da qui dista pochissimo l’amato Palazzo Pitti in cui sfilano le sue firme preferite, a partire da Ermanno Scervino e nell’adiacente via de’ Bardi si trova Palazzo Capponi alle Rovinate, la sede della filiale fiorentina della statunitense Stanford University. Qui lunedì il segretario ha tenuto la sua prima lezione retribuita (bene, si vocifera) e probabilmente il trasferimento è legato a questa esperienza, visto che la famiglia Renzi è giunta in città una decina di giorni fa.

 

renzi e famiglia

Ma anche per la nuova sistemazione sembra che il segretario del Pd non si sia rivolto a un’agenzia immobiliare, ma abbia preferito affidarsi alla solita rete di amici degli amici. Infatti la casa in cui è andato a vivere appartiene ad Andrea Bartolozzi, cinquantanovenne imprenditore nel settore del vetro artistico e immobiliarista di Montelupo Fiorentino, il paese di Luca Lotti, ministro dello Sport e fedelissimo dioscuro di Matteo.

 

Bartolozzi, secondo la banca dati della Camera di commercio, risulta ricoprire attualmente cariche in otto diverse aziende, e in quasi tutte, direttamente o indirettamente (per esempio attraverso la finanziaria Barfin spa) controlla quote. L’elenco delle società va dalla Vetreria Etrusca spa alla Vetruria srl, dalla Tuscan trading all’immobiliare Brt. La cassaforte di famiglia è la già citata Barfin che ha un capitale sociale di 15.000.000 di euro, equamente diviso tra i tre fratelli Bartolozzi: Andrea, Riccardo e Roberto. Quest’ultimo, il più giovane, classe 1966, ha avuto l’onore di essere sposato da Renzi quando il segretario del Pd era sindaco di Firenze.

 

I Bartolozzi sono stati presentati a Matteo da Andrea Bacci, amico, collaboratore e ristrutturatore di case della famiglia Renzi. Ma Bartolozzi ha rapporti stretti soprattutto con un altro personaggio introdotto da Bacci alla corte dell’ex premier: si tratta di Riccardo Maestrelli, l’imprenditore che, con il governo Renzi, è stato nominato consigliere d’amministrazione di Cassa depositi e prestiti immobiliare, la società di valorizzazione del patrimonio pubblico controllata dal ministero dell’Economia. Maestrelli è anche un finanziatore ufficiale dell’ex primo cittadino di Firenze. Tra i sovvenzionatori della renziana fondazione Open figura pure una Barfin srl, ma potrebbe trattarsi di un caso di omonimia.

MATTEO RENZI E FAMIGLIA SU VOGUE AMERICA FOTOGRAFATO DA ANNIE LEIBOVITZ

 

I Renzi hanno coltivato a lungo il trasferimento a Firenze (Matteo visionò anche un appartamento di Bacci in via Lamarmora), ma sino a questo settembre non lo avevano mai realizzato, anche a causa della situazione economica dell’allora sindaco Renzi, sul cui stipendio da circa 4.000 euro gravavano pure tre mutui. Oggi le difficoltà sembrano superate, nonostante Matteo ufficialmente sia un disoccupato: la carica di segretario ai tempi di Pier Luigi Bersani era a titolo gratuito e Renzi non ha lo stipendio da parlamentare. C’è da supporre che si mantenga con qualche risparmio, gli emolumenti che gli derivano dal best seller Avanti e probabilmente grazie all’incarico di docente part time alla Stanford University.

 

Entrate che evidentemente giustificano il nuovo tenore di vita, caratterizzato da soggiorni in alberghi lussuosi e dalla recente locazione del prestigioso appartamento con vista su Ponte Vecchio. Il tutto, va detto, all’interno di una ristretta cerchia di amici. Infatti se Bartolozzi è il nuovo padrone di casa, Maestrelli è l’ospite delle vacanze estive a Forte dei Marmi nel suo esclusivo hotel Villa Roma Imperiale.

 

Sembra passato un secolo dal 2011 quando il sindaco Renzi dovette lasciare la mansarda di 80 metri che aveva preso in affitto nello storico palazzo Malenchini. Il contratto lo aveva stipulato con Luigi Malenchini, erede della nobile schiatta: 12.000 euro annui comprensivi delle spese condominiali, portierato e pulizia delle scale.

 

Ma dopo pochi mesi portò via le sue cose. «Credo che non volesse più spendere 1.000 euro al mese, non ce la faceva a sostenere le spese della casa di Pontassieve e l’affitto da noi», dichiarò al cronista la nobile affittacamere Livia Frescobaldi, consorte di Malenchini. Dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio 2014 il futuro premier trasferì la residenza in un suggestivo attico in via degli Alfani 8, dove la pigione salì a 1.200 euro, ma a pagare la retta in sua vece era l’amico e imprenditore Marco Carrai.

 

Matteo Renzi e famiglia

Il quale, in 34 mesi, versò quasi 37.000 euro, soldi che secondo la Procura di Firenze - che aprì un fascicolo sul caso - non furono un finanziamento illecito, ma la cortesia di un sodale. Matteo, nel 2014, in vista dello sbarco a Palazzo Chigi, rientrò a Pontassieve, nella villa acquistata nel 2004.

 

Ora il ritorno in pompa magna nel cuore di Firenze. Ma il livello è salito decisamente. Infatti dopo la mansarda di Palazzo Malenchini e l’attico di via degli Alfani si è trasferito nella prestigiosa via de’ Guicciardini, sulla Rive Gauche dell’Arno fiorentino. Per intenderci, è la strada che congiunge il ponte più famoso di Firenze a piazza Pitti. Più o meno a metà percorso si trova la nuova dimora dell’ex capo di governo. Sul citofono del palazzo ci sono 17 cognomi, compreso quello di Bartolozzi.

RENZI E CARRAI

 

Al secondo piano si trova una casa vacanze. Per questo l’edificio è un via vai di stranieri anche con look eccentrici. Ieri mattina prima di Renzi e della moglie Agnese è uscito un gruppo di americani. Un capellone sorseggiava già una birra alle 10 del mattino. Lo stabile color pastello è stato costruito negli anni ‘50 e ha l’ingresso defilato. Apparentemente un’entrata senza fronzoli, ma non si tratta di un caseggiato qualsiasi.

 

Infatti proprio qui ha vissuto Giancarlo Antognoni, storico capitano della Fiorentina e vincitore del Mundial spagnolo del 1982. L’ex calciatore e l’ex sindaco si incontrano spesso allo stadio e hanno preso parte insieme a iniziative di beneficenza. Matteo non ha mai fatto mistero di idolatrare Antognoni, tanto da dichiarare nel 2016: «A me piacerebbe essere Antognoni: il ragazzo che giocava guardando le stelle. Ma visti i piedi che mi ritrovo ho fatto l’arbitro».

 

Ma se le estremità di Renzi sono quello che sono, l’ex premier ha superato il suo eroe almeno per quanto riguarda la vista. Antognoni ha abitato per un paio d’anni al secondo piano, durante la ristrutturazione della sua villa di Fiesole: «Stavo in una bella casa, sui 150 metri quadrati, con terrazzino su via de’ Guicciardini». Quanto pagava? «Tra i 2.000 e i 2.500 euro al mese».

 

Matteo è salito di livello e dimora al quarto piano. L’abitazione è assai ampia (Renzi ha tre figli, due maschi adolescenti e una bambina): 7,5 vani che tradotti in superficie dovrebbero occupare circa 200 metri quadrati. Nella zona nessuno si è accorto del trasloco, salvo un fugace avvistamento di Matteo con due secchi di plastica.

 

RENZI CARRAI

Ogni giorno è facile incrociarlo mentre fa avanti e indietro con il caposcorta Giorgio o con l’altro fedelissimo guardaspalle Giovanni. Ieri Matteo e Giorgio erano abbigliati come gemelli, abito scuro e camicia bianca, scarpe di vernice. Il primo aveva in spalla uno zainetto, l’altro l’auricolare d’ordinanza. Renzi si è fermato a scambiare due chiacchiere con la signora Rita, titolare da 40 anni del ristorante sotto casa. Praticamente in questo angolo si respira l’aria di un rione, quello della squadra dei Bianchi di Santo Spirito, nonostante il viavai infernale di turisti su una delle direttrici più frequentate di Firenze.

 

Una tonnara che rende complicatissimo il lavoro degli angeli custodi dell’ex premier, che sino a dicembre disporrà ancora del dispositivo di sicurezza proprio dei presidenti del Consiglio, poi il prefetto dovrà rivalutare la situazione. Nel frattempo Matteo ha comunque ridotto al minimo il plotoncino che veglia su di lui: tre uomini della sua scorta personale e una quindicina di agenti che garantiscono a turno (quattro per volta) la vigilanza sotto casa. Cercano di non dare nell’occhio, ma è impossibile non notarli, anche perché a chi staziona troppo in zona chiedono le generalità.

 

Certo non è facile gestire i Renzi, la consorte e i figli. I cinque non hanno rinunciato alle loro abitudini da famiglia qualunque. Ieri, per esempio, Agnese, fuseaux e canotta tecnica rosa shocking, è anche andata a correre con un’amica. E al jogging non rinuncia neppure Matteo.

 

SCORTA RENZI

Chiosa finale. Ieri sera abbiamo provato a chiamare Roberto Bartolozzi per raccogliere un commento sul nuovo illustre inquilino della sua famiglia e per avere delucidazioni sul contratto d’affitto. Alla prima domanda, l’uomo, ha interrotto la conversazione.

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…