daniela santanche' in cina

QUANTO CI COSTA LA SANTANCHÈ COL TROLLEY! 155 MILA EURO PER SETTE GIORNI IN CINA (ARIDATECE CRAXI!) – LA COMITIVA COMPOSTA DALLA MINISTRA E DA 6 COLLABORATORI ERA AL FORUM DEL TURISMO A MACAO E HA SPESO 26MILA EURO A TESTA – IL MINISTERO FA SAPERE CHE “LA SANTANCHE’ E I DELEGATI ISTITUZIONALI NON SI SONO SERVITI DI VOLI DI STATO MA DI LINEA E HANNO SOGGIORNATO NEGLI HOTEL PIÙ CONVENIENTI”. MA TRA LE SPESE C’E’ PURE UN “COCKTAIL A HONG KONG”

Estratto dell'articolo di Thomas Mackinson per “il Fatto quotidiano”

 

daniela santanché viaggio in cina

“Questo viaggio è stato un importante momento di confronto e di incontro tra due culture e due visioni molto diverse”. Sembra Marco Polo al cospetto dell’imperatore Khublai Khan, invece è la ministra Santanchè che parla della “missione orientale” che l’ha tenuta lontana da Roma dal 17 al 24 settembre. Con quali risultati è presto per dirlo mentre è certo, ancorché provvisorio, il costo per gli italiani: oltre 134 mila euro, più spese varie, a cui ne vanno aggiunti altri 21 mila per la puntata a Seoul. Tutti per spesare la ministra, i suoi collaboratori di fiducia e promuovere il tour.

 

Certo non sono i tempi d’oro della Casta, della più famosa trasferta in Cina della storia politica italiana, quando Craxi partì alla volta di Pechino su un aereo a due piani con 60 persone a bordo, della famosa battuta di Grillo che nell’86 gli costò la cacciata dalla Rai: “Se in Cina sono tutti socialisti a chi rubano?”. E di quella di Giulio Andreotti: “Sono stato a Pechino con Craxi e i suoi cari...”. Sono passati quasi 40 anni, ma quanto ci costa Santanchè col trolley?

 

daniela santanché

Braccata dalla giustizia, mollata dai suoi sulla battaglia contro gli affitti brevi, le resta giusto l’evasione e il gusto del viaggio che rischiano però di mettere a dura prova l’enit, l’ente del turismo che le fa da bancomat, benché si trovi in esercizio provvisorio, costretto a spostare risorse da un capitolo all’altro, a procrastinare attività ordinarie e ritardare il pagamento dei fornitori per assecondare i desiderata della ministra. Malumori filtrano anche dalle direzioni generali del ministero che si vedono togliere risorse per spenderle a favore dei tour ministeriali.

 

Lei non si duole più di tanto. Torna raggiante dal roadshow con le due delegazioni al seguito. Quella istituzionale era composta dal capo di Gabinetto Erika Guerri, il deputato “lollobrigidiano” Gianluca Caramanna, già consulente della ministra, il consigliere diplomatico Simone Landini e gli ancillari Ivana Jelinic dell’enit e Matteo Zoppas dell’ice. Quella commerciale da otto rappresentanti del comparto turistico. La sorpresa è scoprire che gli imprenditori si sono pagati tutto da soli. Sì, il conto di cui sopra è tutto per la delegazione “istituzionale”.

 

Come è possibile? Il ministero fa sapere che “il ministro e i delegati istituzionali non si sono serviti di voli di Stato ma di linea e hanno soggiornato negli hotel più convenienti tra quelli convenzionati con le ambasciate e i consolati del luogo. Le due notti di hotel a Macao del ministro e dei delegati istituzionali sono state offerte dagli organizzatori”. Enit ha dunque “sostenuto le spese per la realizzazione degli eventi promozionali commerciali organizzati nelle città in cui la delegazione si è recata”. I documenti visionati dal Fatto però raccontano anche altro.

daniela santanché

 

IL 21 SETTEMBRE a Macao c’era il Global Tourism Economy Forum. Erano invitati i ministri di vari Paesi europei, ma quello italiano si era svegliato tardi: solo il 31 agosto ha inviato a Enit la comunicazione con cui chiede di occuparsi della gestione di “tutti i servizi organizzativi”, come fossero destinazioni dietro casa. Un referente in loco fa un’istruttoria al volo, i consolati e l’ambasciata danno una mano, ma c’è da mettere in fila trasferimenti, hotel, interpreti, pasti, più “cocktail a Hong Kong”, sale per “incontri business e stampa con area dedicata per il ministro e allestimento maxischermo”. Roba da far felici fior di patriottici operatori.

 

L’intero “pacchetto” finirà invece affidato direttamente (cioè senza gara) a un’agenzia di Pechino (Caissa Travel Service Co.) “capace di garantire il servizio richiesto nei ristretti tempi a disposizione”. Ma a che prezzo? Il conto per tre giorni in Cina sarà di 134.689,26 euro, oltre spese varie. Per la trasferta in Corea altri 21.149,95 euro.

 

(...)

 

daniela santanche agli incontri del principe viareggio 1

Solo a sera dal ministero arriva una nota che magnifica l’importanza della trasferta e risponde a metà delle domande inviate. Non dice in dettaglio come siano stati spesi quei soldi, rimandando a future delucidazioni nelle aree del sito dedicate alla trasparenza. Pensando di confortare, la nota ribadisce che i rappresentanti italiani di imprese e associazioni hanno sostenuto in proprio i costi della missione “senza alcun aggravio a carico dello Stato”. Invece torna così a fomentare la domanda iniziale rivolta alla ministra Santanchè: se la delegazione commerciale ha pagato tutto, quei 155 mila euro in una settimana per 14 persone – da imprenditrice – non le sembrano un po’ troppo?

daniela santanchedaniela santanche post di ferragosto 2023santanchè twiga daniela santanche agli incontri del principe viareggio

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...