MA QUANTO GUADAGNA FRANCESCO POLACCHI? – L’EDITORE DI ALTAFORTE FARÀ ANCHE TANTO RUMORE PER LA PRESENZA AL SALONE DEL LIBRO, MA DALLE SUE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI NON RICAVA UN GRANCHÉ – TUTTO RUOTA INTORNO ALLA MINERVA HOLDING DI CUI È SOCIO AL 25% (IL RESTO ALLA MADRE E ALLA SORELLA) CHE HA CHIUSO IL BILANCIO 2017 CON 17MILA EURO DI RICAVI – E ANCHE LE FELPE PIVERT NON SONO QUESTO GRAN SUCCESSO COMMERCIALE – INTANTO LA PROCURA DI TORINO LO HA INDAGATO PER APOLOGIA DI FASCISMO
1 – APOLOGIA DI FASCISMO, POLACCHI INDAGATO
FRANCESCO POLACCHI E UN GRUPPO DI GIOVANI NEOFASCISTI A PIAZZA NAVONA NEL 2008
Francesco Polacchi, editore di Altaforte, è stato iscritto dalla procura di Torino nel registro degli indagati. L'accusa che gli viene mossa è di apologia di fascismo per alcune dichiarazioni fatte nel corso di una trasmissione radiofonica. Contro quelle dichiarazioni Regione Piemonte e Comune di Torino avevamo annunciato ieri la presentazione di un esposto alla Procura e oggi, a seguito della presentazione dell'esposto, la procura torinese ha aperto un procedimento penale, precisa una nota, per il reato di cui all'art. 4 l. 645/52 (Legge Scelba, ndr).
"Se mi arresteranno scriverò anch'io 'Le mie prigioni'" dice Polacchi, all'AdnKronos. Il coordinatore di CasaPound in Lombardia oltre che numero uno della casa editrice sovranista che ha pubblicato il libro di Matteo Salvini, non vuole tornare sulle frasi, pronunciate durante la trasmissione 'La Zanzara', che sono alla base dell'esposto presentato nei suoi confronti dal governatore del Piemonte Sergio Chiamparino e dalla sindaca di Torino Chiara Appendino.
io sono matteo salvini altaforte
Però aggiunge: "Magari quoterò la casa editrice in borsa, dato che tutto il polverone degli ultimi giorni ha fatto volare le vendite dei nostri libri". L'editore di Altaforte e del Primato nazionale stigmatizza "l'antifascismo militante che diventa una mafia culturale". "Ringrazio i vari Raimo, Zerocalcare, Wu Ming - aggiunge poi - pensavano di farci un torto sabotandoci ma è grazie a loro se l'''Intervista allo specchio' a Matteo Salvini è un caso editoriale, ai vertici delle prevendite dopo l'enorme clamore mediatico sulla vicenda''.
2 – POLACCHI, MINIAFFARI CON FELPE E LIBRI
Da https://andreagiacobino.com
Farà anche tanto rumore al Salone del Libro di Torino, ma l’autoproclamatosi editore “fascista” di Altaforte Francesco Polacchi, esponente di CasaPound, non registra grandi numeri nelle sue diverse attività imprenditoriali. La mappa dei suoi interessi ruota attorno alla capogruppo Minerva Holding di cui socio al 50% è Maria Laura Venturelli, madre di Francesco che ne è socio al 25% mentre il restante 25% è della sorella Giulia.
La Venturelli è sposata con Mauro Polacchi, un consulente fiscale la cui attività è documentata nel sito http://www.polacchimauro.it/chi-siamo/ Lo studio vede papà Polacchi come socio accomandatario. Mauro Polacchi è anche amministratore unico della Phoenix srl (di cui Minerva Holding ha il 98% e la Venturelli il restante 2%) che possiede il 33% di Virgo srl e il 50% di Ph2O. Nello specifico Minerva Holding ha chiuso il bilancio 2017 con 17mila euro di ricavi, una perdita di 2mila euro e un patrimonio netto di 338mila euro a fronte di debiti per 497mila euro. Minerva Holding controlla l’80% di Sca 2080 (di cui Francesco Polacchi ha il 20%) che possiede l’editrice Altaforte: nel 2017 ha venduto libri per 217mila euro guadagnando 15mila euro.
Pivert è invece l’azienda di abbigliamento che produce le famose felpe di cui si è rivestito il vicepremier leghista Matteo Salvini la cui biografia è stata editata da Altaforte. Pivert, controllata da Francesco Polacchi al 70% e da Minerva Holding al 30% restante nel 2017 (ultimo bilancio disponibile) ha guadagnato solo 17mila euro su 266mila euro di ricavi.
Ancor più modeste le dimensioni della neonata Pivert Milano con soli 18mila euro di ricavi: la società è per il 25% in mano a Polacchi, gli altri azionisti (alla pari) sono Ludovica Minoli, militante di CasaPound, Francesco Gaiara e Massimimo Frassy, candidato dell’omonimo gruppo alle ultime Regionali Lombarde. Polacchi non compare invece in Pivert Torino lanciata da Marco Racca, coordinatore di CasaPound in Piemonte, che nel 2017 ha fatturato 42mila euro perdendone 10mila: tra i soci l’avvocato Gino Michele Domenico Arnone, Matteo Rossino e l’avvocato Federico Depetris, tutti di CasaPound.
MATTEO SALVINI A CENA CON I LEADER DI CASAPOUND E FRANCESCO POLACCHI
Polacchi è poi socio al 25% della nuova Stolen Dreams – che produce scarpe – di cui azionisti sono Marco Clemente, Marco Casasanta (indicato come responsabile commerciale e produzione nel suo profilo LinkedIn) e Ludovica Minoli, tutti di CasaPound. Tutti lettori avidi, si suppone, dei libri di Altaforte fra i quali oltre la biografia di Salvini, spiccano quelli di Aleksander Dugin, ideologo del nazionalismo russo intimo del premier Vladimir Putin. L’ex agente del Kgb cresciuto a pane e comunismo, proprio quel comunismo che Benito Mussolini combatté fino all’ultimo dei suoi giorni. Ma l’oblio del passato è, purtroppo, un tratto comune a molta sedicente “destra”.