QUANTO SONO STATE BUONE LE BANCHE CON DANIELA SANTANCHÉ! – DALLE RELAZIONI DELLA BANCA D’ITALIA SUI CONTI DI VISIBILIA, AGLI ATTI NELL'INCHIESTA IN CUI LA MINISTRA È INDAGATA PER FALSO IN BILANCIO, EMERGE CHE DAL 2014 AL 2023 IL DISSESTATO GRUPPO EDITORIALE HA RICEVUTO DALLE BANCHE FINANZIAMENTI PER OLTRE 7,8 MILIONI E NE HA RESTITUITI SOLO 5,3 – IL CASO DEI 2 MILIONI DI EURO CONCESSI DALLA BANCA DI SONDRIO A VISIBILIA SRL. BANKITALIA: “NON È CHIARO IL MOTIVO PER CUI LA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO, NEGATA A NOVEMBRE 2011, VENIVA INVECE ACCOLTA A LUGLIO 2012”
Estratto dell’articolo di Nicola Borzi, Thomas Mackinson, Davide Milosa per “il Fatto quotidiano”
“Abbiamo una banca”: ricordate? Era la fine del 2005, ai tempi della scalata Bnl, quando l’allora segretario del Pd, Piero Fas sino, e Giovanni Consorte, presidente di Unipol, esultavano al telefono con una frase intercettata e poi spiattellata sul Giornale dei Berlusconi. Quasi vent’anni dopo si scopre che c’è chi di “banche amiche” ne ha (avute) tante. Che hanno concesso prestiti a occhi chiusi anche quando i bilanci non erano tali da poterli rimborsare. Parliamo di Daniela Santanchè, oggi ministra del Turismo del governo Meloni, alle prese con indagini per falso in bilancio e truffa aggravata all’Inps.
Nelle carte dell’inchiesta sul dissesto di Visibilia della Procura di Milano, gli ispettori della Banca d’Italia e il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della GdF hanno ricostruito le operazioni bancarie con cui il gruppo, già dissestato, ha potuto tirare a campare per anni.
È il caso dei fondi erogati a Visibilia Srl e Visibilia Concessionaria Srl dalla Banca Popolare di Sondrio. A ottobre 2012 la prima otteneva da Bps un mutuo da 2 milioni con garanzia pubblica del Fondo Pmi gestito dal Microcredito Centrale. Strano: un anno prima la pratica di fido era stata respinta per la “limitatissima dotazione patrimoniale, in presenza di insoddisfacenti responsi reddituali ” delle società incorporate da Visibilia Srl, oltreché del “rifiuto di Daniela Santanchè di fornire una fideiussione personale”.
Santanche Dimitri Kunz d Asburgo Lorena
Ma la manager non demordeva e bussava di nuovo il 2 giugno 2012, firmando una nuova richiesta di fondi come amministratore unico. Il finanziamento veniva concesso. Poi si scopriva che quanto dichiarato era falso, a partire dalle previsioni di fatturato da 30 milioni, che si dimezzava mentre le perdite si trasformano in un “utile modesto”.
[…] Nessuno pare si fosse accorto di nulla. Tanto che gli ispettori di Bankitalia si chiedono “non è chiaro il motivo per cui la richiesta di finanziamento, negata a novembre 2011, veniva, invece, accolta a luglio 2012”.
Dalle relazioni della Banca d’Italia emerge un quadro netto: dal 2014 al 2023 il dissestato gruppo editoriale-concessionario di Santanchè ha ricevuto dalle banche finanziamenti totali per oltre 7,8 milioni e ne ha restituiti solo 5,3. I finanziatori sono stati Intesa Sanpaolo, Bps, Credito Valtellinese e Banco Bpm.
Visibilia Srl (in liquidazione) ad agosto 2023 ha raggiunto l’intesa con i creditori: tra questi Prelios Credit Servicing, che aveva rilevato il credito da Intesa, ha accettato 1,2 milioni su 4,5 milioni dovuti, con uno sconto del 73% sul debito.
Ma ci sono poi anche altre aziende nelle quali Santanchè è stata amministratrice e manager. Ad esempio quelle dell’ex compagno Canio Mazzaro. Nel 2011 Mazzaro acquisì Bioera, società di alimenti biologici coinvolta nel crac Burani, con un minimo esborso grazie a condizioni di favore concesse da Mps: Mazzaro si fece carico del debito da 6 milioni dei Burani verso il Monte e per saldarlo si fece prestare i soldi dalla stessa Mps, che gli consentì di ripagarlo in 10 anni, i primi due senza esborsi. Ma, secondo Report, non lo avrebbe mai rimborsato.
Daniela Santanche canio mazzaro 45
In Ki Group Srl, per la quale il 9 gennaio è stata disposta la liquidazione giudiziale, il “vecchio” fallimento, c’è un debito da 2,7 milioni con la società pubblica Invitalia perle garanzie su un credito ottenuto durante il Covid, oltre a 2,59 milioni di debiti con Intesa, Bpm, Mps e Banco Desio.
Sempre tra i disastrati gruppi del biologico che hanno visto alternarsi ai vertici Santanchè e Mazzaro, c’è Biofood Italia. L’azienda ha 6,4 milioni di debiti dei quali oltre 5 verso le banche. Nel 2011 si era caricata oltre 5 milioni di debiti di Bioera con Mps, con rateizzazione e prima scadenza nel 2019. Ma non ha mai pagato e l’esposizione è salita alle stelle.
DANIELA SANTANCHE - OPEN TO MERAVIGLIA
Il “buco” verso Mps è stato acquisito da Amco, controllata del ministero dell’Economia, che non è riuscita a incassare e ha portato Biofood al Tribunale fallimentare, salvo poi non presentarsi in udienza. Al suo posto è subentrata la Procura di Milano, che ora ne chiede la liquidazione giudiziale. Evidentemente, per le banche italiane ci sono debitori “più uguali” di tutti gli altri.