giorgia meloni donald trump

QUELLA VECCHIA TRUMPONA DI GIORGIA MELONI - OGGI PARTECIPERÀ AL CPAC, MITICA CONFERENZA DEI CONSERVATORI AMERICANI, UNICA ITALIANA AMMESSA SUL PALCO A PARLARE DI SOVRANISMO. FRATELLI D'ITALIA È SCHIERATISSIMA CON TRUMP, E ANCHE SE FILO-PUTIN, ULTIMAMENTE HA RAFFREDDATO L'ARDORE PER LO ZAR, SOPRATTUTTO COL SOSTEGNO A GUAIDÒ IN VENEZUELA

 

 

 

LA MELONI UNICA AMMESSA DA TRUMP

Stefano Graziosi per ''la Verità''

 

Giorgia Meloni parteciperà oggi alla Conservative political action conference (Cpac), l' annuale conferenza politica statunitense, cui prendono generalmente parte attivisti e membri di spicco del conservatorismo americano. Fondata nel 1974 dall' organizzazione American conservative union, si tratta di un momento di incontro e riflessione tra le varie correnti dell' universo conservatore statunitense, talvolta aperto anche ad ospiti di carattere internazionale.

giorgia meloni donald trump

 

 All' evento è inoltre legato il Cpac straw poll: un voto fittizio con cui la base conservatrice «elegge» il suo candidato presidenziale ideale. Un modo per cercare di sondare gli umori e le tendenze politiche del futuro. Anche se poi i vincitori di questo contest raramente arrivano alla Casa Bianca: l' ultimo caso avvenne nel 2000 con George W.

Bush.

 

Insomma, un evento importante in cui una parte cospicua del Partito repubblicano cerca di fare il punto sul fronte ideologico e organizzativo. Un evento che quest' anno ha deciso di aprire le porte alla leader di Fratelli d' Italia, che parlerà poco dopo il presidente americano, Donald Trump. La Meloni non ha nascosto la soddisfazione per essere l' unica italiana invitata.

 

 «Dopo il nostro ingresso nella grande famiglia conservatrice europea di Acre, sancito a Roma lo scorso fine settimana», ha dichiarato, «la nostra presenza a Washington testimonia il crescente interesse che il progetto di Fratelli d' Italia sta riscuotendo su entrambe le sponde dell' Atlantico».

 

giorgia meloni a belve da francesca fagnani

Le motivazioni di questo invito sono intuibili. Innanzitutto, l' adesione all' Alleanza dei conservatori e dei riformisti europei: un partito che detiene nel proprio Dna molti elementi in comune con il conservatorismo americano (dalla difesa del libero mercato alla tutela della sovranità nazionale, passando per la salvaguardia della famiglia). In secondo luogo, insieme alla Lega, Fratelli d' Italia è l' unica forza politica italiana schierata con Trump.

Inoltre non è escluso che possa aver influito anche la questione dei rapporti con la Russia di Vladimir Putin: una figura cui alcuni ambienti del conservatorismo statunitense guardano con un certo scetticismo.

 

GIORGIA MELONI E STEVE BANNON

Sebbene tutti i partiti che costituiscono il centrodestra italiano presentino una posizione amichevole nei confronti di Putin, lo fanno con sfumature differenti. Se il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è legato al presidente russo da antica amicizia personale, la Lega adotta da sempre un approccio geopolitico non ostile a Mosca. Un approccio che auspica la rimozione di sanzioni economiche, giudicate dannose per l' economia italiana, e che punta molto sulla distensione dei rapporti tra la Casa Bianca e il Cremlino.

 

Anche la Meloni non apprezza le sanzioni antirusse ed è stata tra le prime a congratularsi con Putin per la sua ultima vittoria elettorale, criticando anche il bombardamento statunitense in Siria lo scorso aprile. Ciononostante sul dossier venezuelano la leader di Fratelli d' Italia si è schierata in sostegno di Juan Guaidò, appoggiando dunque la linea americana: linea antitetica rispetto alle istanze di Mosca.

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI STEVE BANNON

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