matteo salvini

"QUELLO DI SALVINI È UN PARTITO PERSONALE. PENSO A KIM JONG-UN.." - LA LEGA NAVIGA IN ACQUE AGITATE. IN DUECENTO SI SONO RITROVATI VICINO A MONZA CON I VESSILLI DELLA VECCHIA LEGA NORD PER MANIFESTARE CONTRO IL CAPITONE: "QUALCUNO PENSAVA DI CONQUISTARE IL SUD E INVECE HA PERSO IL NORD" - 

A MOLTI È RIMASTA SUL GOZZO LA STRATEGIA DI SALVINI E IL RISULTATO DELUDENTE DEL 25 SETTEMBRE HA SCOPERCHIATO I MALUMORI DELLO ZOCCOLO DURO...

Francesco Moscatelli per "la Stampa"

 

Vogliono riprendersi la Lega Nord. Quella dell'Alberto da Giussano con lo spadone.

meloni salvini

Quella che prima viene la Padania e poi il resto si vedrà. Quella dove le parole d'ordine sono autonomia, federalismo e magari pure secessione. Citano Gianfranco Miglio e Carlo Cattaneo.

 

Si sono radunati ieri mattina nella pizzeria "Da Sebastian" di Biassono, tra Monza e Arcore, fra bandiere della Catalogna e della Scozia, biglietti con la scritta "Per il Nord! Riparte la battaglia!" e una accurata selezione di foulard e cravatte verdi. Sono poco meno di duecento: molti lombardi e piemontesi, pochissimi veneti, qualcuno arrivato dal Trentino e dall'Emilia.

 

MATTEO SALVINI ABBRACCIA LORENZO FONTANA

Della "Lega per Salvini premier" che ha ottenuto l'8,9% alle ultime politiche ma che è comunque riuscita a portare a Roma 95 parlamentari, a conquistare la presidenza della Camera con Lorenzo Fontana e che ora spera di guadagnare anche 5 o 6 ministeri, dicono di interessarsi poco o nulla. «La Lega per Salvini premier non ci rappresenta - chiarisce Gianni Fava, mantovano, ex colonnello della segreteria targata Roberto Maroni e sfidante di Matteo Salvini all'ultimo congresso -. Hanno eletto Fontana a Montecitorio?

 

La cosa non ci appassiona. Io sono ancora iscritto al vecchio partito, quello che oggi hanno ridotto a una bad company commissariata.

 

ZAIA SALVINI LORENZO FONTANA

Chiedo semplicemente che ci facciano fare un congresso, come d'altronde prevede lo statuto, e che ci siano regole democratiche. Faremo tutti i tentativi possibili per riavere il simbolo che ci unisce». Ci sono gli autonomisti della Rete 22 ottobre, i rappresentanti di Grande Nord e quelli di "Autonomia e libertà", l'associazione dell'ex ministro Roberto Castelli («assente giustificato»), un paio di esponenti di Italexit ma soprattutto decine di storici militanti come Roberto Gremmo, fondatore a cavallo fra gli anni '70 e '80 dell'Union Piemontèisa.

lorenzo fontana - umberto bossi - giancarlo giorgetti - roberto calderoli - matteo salvini

 

Si aggirano «con curiosità, solo per ascoltare, senza commettere atti impuri» anche gli attuali consiglieri regionali lombardi Federico Lena e Antonello Formenti. Assenti invece Paolo Grimoldi e Angelo Ciocca, i due "scout" a cui Umberto Bossi ha affidato il compito di organizzare il suo Comitato Nord rimanendo però all'interno del partito salviniano.

 

Operazione che a Biassono viene bollata come una manovra di autoconservazione o un tentativo di sopire il malumore. «Qualcuno pensava di conquistare il Sud e invece ha perso il Nord - dice Matteo Brigandì, ex avvocato del Senatur, ex deputato ed ex membro del Csm -. Il massimo che può fare oggi è elemosinare la guida di Veneto e Lombardia se Meloni vorrà concedergliele. Altrimenti chi ha preso più voti governerà anche lì».

 

matteo salvini

«Quello di Salvini è un partito personale, quando vedo i suoi eletti che lo applaudono penso alle parate di Kim Jong-un - rincara la dose Davide Boni, ex presidente del consiglio regionale lombardo -. Dicono che faranno i congressi ma mi devono spiegare come troveranno uno sfidante. C'è il cognome di Salvini nel simbolo. Come la risolvono? Chiedono a un cugino?».

silvio berlusconi matteo salvini 2silvio berlusconi matteo salvini matteo salvini liliana segre

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…