
QUESTE SÌ CHE SONO PRIORITÀ DEL PAESE – LA CROCIATA DI ELENA BONETTI, MINISTRA PER LE PARI OPPORTUNITÀ, CHE SI IMPEGNA PER FARE UNA LEGGE AFFINCHÉ NON VENGA PIÙ CHIAMATA “MINISTRO”, BENSÌ “MINISTRA”: “SE VOGLIAMO TESTIMONIARE CHE LE DONNE POSSONO ACCEDERE A QUALSIASI RUOLO DELLA PA, PENSO CHE ANCHE IL LINGUAGGIO DEBBA AVERE LA DECLINAZIONE AL FEMMINILE…”
I problemi quelli veri, che attagliano i cittadini? Eccoli qui. Per la sinistra, s' intende. «Se ministra o ministro? Sempre ministra. Sul sito del governo c' è scritto ministro? Faremo una legge anche per questo, perché il titolo ufficiale è ministro, io però penso sia giusto chiamarmi ministra».
La considerazione è di Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia, che ieri è intervenuta alla trasmissione di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora. Servirebbe addirittura una legge per cambiare questa dicitura? «La dicitura sì» per «i ruoli della Pa».
« All' Università sono professore associato, formalmente, anche se mi faccio chiamare professoressa. Io credo - ha proseguito Bonetti a Rai Radio1 - che sarebbe importante promuovere la declinazione al femminile del linguaggio. Se vogliamo testimoniare che le donne possono accedere a qualsiasi ruolo della Pa, vivendolo nell' esperienza del femminile, penso che anche il linguaggio debba avere la declinazione al femminile».
TERESA BELLANOVA ELENA BONETTI
elena bonetti mangia pizza
roberto gualtieri teresa bellanova giuseppe conte roberto fico elena bonetti suonano il tamburo
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ELENA BONETTI
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ELENA BONETTI LAURA CASTELLI
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ELENA BONETTI
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ivan scalfarotto ettore rosato elena bonetti foto di bacco
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