ECCOLO, IL FUTURO A 5 STELLE! - LA RAGGI NOMINA IL PREDILETTO FRONGIA A CAPO DI GABINETTO: STIPENDIO DA 180MILA EURO - IL PD LA CONSIDERA ILLEGITTIMA: LA LEGGE SEVERINO VIETA A CONSIGLIERI COMUNALI DI DIVENTARE DIRIGENTI PER UN ANNO - LA RAGGI: ''INCARICO FIDUCIARIO''. MA PER ESSERE SICURI GLI ATTI LI FIRMERÀ IL VICE DI FRONGIA. E CHI È? RAFFAELE MARRA, UN ALEMANNIANO DI FERRO
Enrico Tata per http://roma.fanpage.it/
VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA
"Oggi la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha nominato Daniele Frongia Capo di Gabinetto. La nomina è avvenuta dopo aver acquisito i pareri favorevoli, dai quali è emersa l'assenza di qualunque incompatibilità o inconferibilità allo svolgimento dell'incarico". Così in una nota diffusa dall'Ufficio Stampa del Campidoglio. In realtà i problemi per questa nomina sono almeno due: uno formale e uno sostanziale. Il primo riguarda l'efficacia della nomina stessa. In realtà, secondo il regolamento comunale, la nomina del capo di gabinetto deve essere deliberata dalla giunta e quindi, dal momento che una giunta ancora non esiste, Daniele Frongia non è stato ancora incaricato.
Il secondo problema riguarda la legge Severino. La norma infatti impedisce alle amministrazioni di nominare dirigenti ex consiglieri comunali o consiglieri in carica nel Comune interessato. Deve almeno passare un anno e Daniele Frongia è stato consigliere comunale nella scorsa consiliatura. Il problema è stato evidenziato da Andrea Augello, senatore ex Ncd ora nel gruppo Idea, con un'interrogazione al ministro Marianna Madia.
Raffaele Marra, da Alemanno al Campidoglio a 5 stelle
virginia raggi in auto con daniele frongia
Secondo il Movimento 5 Stelle l'incarico può essere conferito a Frongia in quanto fiduciario del sindaco, ma secondo Augello "il trattamento economico del capo di gabinetto è equiparato a quello dei dirigenti per un totale circa di 180.000 euro ed è regolato dallo Statuto del Comune". Sembra che, per evitare quanto disposto dalla legge Severino, Frongia, fedelissimo della Raggi, non avrà né poteri di spesa né di firma sugli atti dell’amministrazione con rilevanza esterna.
Questo incarico sarà ricoperto da un vice-capo di gabinetto che, secondo Repubblica, potrebbe essere Raffaele Marra, ex ufficiale della Guardia di Finanza fra i più fidati adepti di Alemanno. Marra, con Alemanno già ai tempi del ministero dell'Agricoltura, dopo essere transitato per il Campidoglio con una delega alle politiche abitative, è passato per l'Unire di Franco Panzironi e da qui alla Rai di Masi.
Da www.ilfattoquotidiano.it - A pochi giorni dal primo consiglio comunale del 7 luglio in Campidoglio, Virginia Raggi deve fare i conti con le polemiche per la nomina del fedelissimo Daniele Frongia come capo di gabinetto. A contestare la scelta è il Partito democratico che lo ha accusato di non poter firmare atti di spesa o di nomina perché la legge Severino glielo impedisce in quanto eletto un anno fa. I grillini rifiutano la ricostruzione e assicurano di aver già chiesto consulenze (tra cui in via informale anche dell’Anac) che garantiscono i pieni poteri di Frongia.
LUCIA ANNUNZIATA CON RAGGI DE VIVO FRONGIA STEFANO CONSIGLIERI M5S AL COMUNE DI ROMA
I dem però vanno oltre e sostengono che i poteri di firma saranno in mano al vice Raffaele Marra, entrato in Campidoglio con l’ex sindaco An Gianni Alemanno e un curriculum di incarichi in Regione con Renata Polverini e prima ancora al ministero dell’Ambiente (sempre con Alemanno): “Cose da, anzi no, neanche da Prima Repubblica”, ha attaccato il senatore dem Stefano Esposito, “E questa sarebbe la banda degli onesti in Campidoglio: un ex fedelissimo di Alemanno e Polverini, ex assessori di Marino, i soliti fedelissimi del cerchio magico di Di Maio”. In realtà Marra è dirigente in Campidoglio dall’epoca di Alemanno e per il momento ricopre l’incarico a interim finché non sarà valutata la sua posizione.
“Lascia stupefatti”, ha detto la vicepresidente del gruppo Pd Alessia Morani, “vedere la nomina con lauto stipendio, di un consigliere comunale a capo di gabinetto. Come lascia interdetti l’escamotage di ricorrere a un ex fedelissimo di Alemanno per firmare quegli atti che Frongia non potrebbe sottoscrivere. Dunque Frongia, alla faccia della legalità, aggira la legge Severino. Se si aggiunge che la giunta si completa con assessori che hanno dato prova di certa omofobia e xenofobia o con figure scelte direttamente da Di Maio, certamente non siamo di fronte al tanto sbandierato nuovismo”.
A prendere tempo è stata solo la deputata M5s Roberta Lombardi, membro del mini direttorio incaricato di dare una mano sulla gestione del Campidoglio, che non ha nascosto le sue perplessità su Marra: “Ho conosciuto il dottor Marra ieri”, ha commentato a “Un Giorno da Pecora”, “ho letto anche io di questi suoi incarichi precedenti. Ora capiremo se è stata una nomina ponderata, ci sarà un approfondimento. Abbiamo anche l’umiltà di dire che, se facciamo dei piccoli errori, li rimediamo subito”.
Anche lo stesso Frongia ha respinto le accuse:
“Il capo di gabinetto”, ha detto, “è il responsabile dell’indirizzo politico-amministrativo del Comune e riveste un incarico di natura preminentemente fiduciaria del sindaco. Pertanto è evidente che non vi sia alcun ‘dimezzamento’ dei poteri: semplicemente, viene rispettata la legge”. E sulla questione della legge Severino: “Faccio presente che essa stessa nel conferire la delega al governo per il riordino dei casi di inconferibilità e incompatibilità, esclude espressamente i vertici degli uffici di diretta collaborazione, come peraltro correttamente ricordato nei pareri sulla conferibilità della carica agli ex consiglieri”.
Il Pd oggi se l’è presa anche con l’aspirante assessore all’UrbanisticaPaolo Berdini che al Sole 24 Ore ha dichiarato che i documenti per lo Stadio della Roma sono già stati trasmessi alla Regione. Solo qualche giorno fa aveva definito il progetto “uno scempio”. Ora l’ex candidato sindaco Roberto Giachetti chiede le scuse della Raggi. Dalla Regione però fanno sapere che non sono ancora arrivati i documenti.
Al di là delle polemiche, il vero problema della Raggi ora riguarda gli assessori: la giunta a pochi giorni dal via non è ancora completa e mancano alcune delle pedine fondamentali. Tra queste quella del Bilancio che potrebbe vedere il ritorno di Daniela Morgante, ex assessore con Ignazio Marino poi dimissionaria. Intanto giovedì 30 giugno è prevista la prima riunione informale dei capigruppo: un incontro tra la maggioranza a cinque stelle e le opposizioni per organizzare lavori e geografia dell’Aula.
Sul fronte dell’opposizione non c’è ancora la quadra per il capogruppo del Pd in Comune – ambirebbero al ruolo sia Michela Di Biase, sia Valeria Baglio. “Ripartiamo da una opposizione costruttiva – esorta Roberto Giachetti dopo giorni di silenzio – serve aprire una nuova stagione per il centrosinistra a Roma”. Intanto in attesa del rinnovo, la sindaca di Roma Raggi ha confermato le deleghe, conferite in precedenza dall’ex sindaco Marino e dall’ex commissario straordinario Tronca, a dirigenti e dipendenti capitolini per assicurare la continuità amministrativa.