REBEKAH RACCONTA IN TRIBUNALE LO STILE TABLOID E GLI SCOOP FATTI A SUON DI BIGLIETTONI: HUGH GRANT E LA PROSTITUTA DIVINE BROWN, GASCOIGNE E LE VIOLENZE DOMESTICHE
Enrico Franceschini per "la Repubblica"
Colleghi dello stesso giornale che ti tagliano i fili del telefono per gelosia del tuo scoop. Soldi pagati sotto banco a calciatori, stelle del cinema e prostitute per ottenere gossip piccanti. Fonti esclusive nascoste in un hotel nel deserto per impedire che diano un'intervista alla concorrenza. Benvenuti nel giornalismo dei tabloid scandalistici inglesi: quello in cui ha fatto carriera Rebekah Brooks, passando in pochi anni da fattorino a direttrice, per poi diventare addirittura amministratore delegato di un impero di carta, prima che il Tabloidgate, lo scandalo delle intercettazioni illecite, le facesse perdere il posto e rischiare la prigione.
Sotto processo per reati che vanno dalla cospirazione all'ostruzione di giustizia, l'ex donna più potente del giornalismo sale sul banco degli imputati e racconta la sua versione dei fatti. Negando le accuse: dei microfoni messi ai telefonini dei vip dai suoi cronisti non sapeva niente, "un direttore non è informato su tutti i modi in cui si raccolgono le notizie". Ma raccontando la sua ascesa da anonima cronista a giornalista prediletta dell'editore Rupert Murdoch, Rebekah la Rossa, come viene chiamata per la chioma riccioluta, offre un quadro a tratti comico, a tratti poco edificante, di come funziona la redazione di un quotidiano popolare inglese.
Lei ne ha diretti due, il Sun e il News of the World, quando non aveva appena 30 anni: una ragazza prodigio. Eppure quando ci è entrata nessuno la considerava: "Era un ambiente misogino". Si fa strada nella sezione "fogliettoni", storie d'intrattenimento, in diretta concorrenza con la sezione "news", le notizie dure e pure, dove di giornaliste non ce n'è neanche una. E comincia a produrre scoop. Uno è farsi amico Paul Gascoigne detto "Gazza", l'ex-calciatore della Lazio: lo convince, allungandogli 50 mila sterline, a vuotare il sacco sulle violenze domestiche nei confronti della moglie. Fanno parte del budget settimanale a disposizione della squadra "fogliettoni", di cui presto diventa la responsabile.
Poi un colpo ancora più grosso: l'attore Hugh Grant viene arrestato dopo un incontro in auto con una prostituta nera su Hollywood Boulevard, e lei riesce a scoprire dove vive la donna, Divine Brown, e a intervistarla. Naturalmente non gratis: le costa 100 mila dollari. Ma a quel punto teme che la call-girl venga raggiunta dal Daily Mail e da altri giornali concorrenti: allora le offre una vacanza in un hotel di lusso nel deserto del Nevada, per farla sparire. Ma la Brown chiede di portare con sé tutta la famiglia e a Rebekah tocca noleggiare, per non farla vedere in giro, un intero aereo privato: altri 150 mila dollari di spese.
Di scoop si appresta a farne un altro,aspetta una telefonata con rivelazioni scottanti: ma un mattino arriva al giornale e trova i fili del suo telefono tagliati. Sospetta che siano stati i colleghi del settore "news", per i quali è meglio uno scoop della concorrenza che uno del settore rivale. Come nel vecchio film Prima pagina con Jack Lemmon e Walter Matthau, come nelle pagine di L'inviato speciale, il delizioso romanzo di Evelyn Waugh, nella guerra dei tabloid tutto è permesso.
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