giuseppe conte mark rutte charles michel

EUROPA DA RECOVERY! – IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO CHARLES MICHEL PROVA A CONVINCERE I FRUGALI FACENDO LORO UN BEL REGALONE: RIMARRANNO GLI SCONTI AL CONTRIBUTO NAZIONALE AL BUDGET EUROPEO, CHE NACQUERO SULLA SCIA DEL ‘REBATE’ A LONDRA – IL TUTTO PER MANTENERE I 750 MILIARDI DEL RECOVERY FUND (500 IN SUSSIDI E 250 IN PRESTITI). RUTTE NON SI È LASCIATO CONVINCERE DA CONTE (MA VA?) E VUOLE CHE OGNI EURO IN USCITA SIA CONDIZIONATO ALLE RIFORME

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messsaggero”

 

charles michel

Nessuno si scopre perché le vere carte andranno giocate al Consiglio europeo del 17-18 luglio, tuttavia le proposte che il presidente Ue Charles Michel ha messo sul tavolo su piano anticrisi e bilancio Ue 2021-2027 costituiscono una svolta rispetto alle linee rosse di molti governi. La mediazione dell' ex premier belga, che finora non ha dato una grande prova di sé, riflette l' arte del possibile e un senso spiccato di realismo dal quale sarà difficile discostarsi.

 

La «negobox» di Michel (scatola negoziale) diventa la base di partenza del Vertice. E proprio di base di partenza parlano anche i critici, tra «frugali» e riluttanti dell' Est. È l' avvio di una nuova fase del negoziato anche se è presto per dire come andrà a finire.

 

LAGARDE - MERKEL - VON DER LEYEN

Da un lato il presidente Ue presenta una leggera sforbiciata al volume del bilancio; sposta verso i governi il baricentro delle decisioni sui piani nazionali di riforma che ogni paese dovrà definire e concordare con Bruxelles per accedere agli aiuti anticrisi; anticipa l' inizio della restituzione del capitale agli obbligazionisti che sottoscriveranno i «bond» comunitari per rafforzare l' idea che si tratta di una operazione limitata nel tempo.

 

MARK RUTTE GIUSEPPE CONTE

Dall' altro lato, Michel conferma i 750 miliardi da raccogliere appunto sul mercato di cui 500 per sovvenzioni a fondo perduto e 250 per prestiti agli stati. Il profilo del compromesso è molto chiaro: c' è la risposta alle preoccupazioni dei «frugali», cioè Olanda, Austria, Danimarca e Svezia con l' aggiunta della Finlandia in modo da rendere loro più digeribile i 750 miliardi del Next Generation Eu (così si chiama il piano anticrisi con al centro il Recovery Fund da 510 miliardi, mentre il resto affluirà da altri canali finanziari).

 

RUTTE KURZ MERKEL

Con una ciliegina sulla torta: gli sconti al contributo nazionale al bilancio di cui godono i «frugali» e pure la Germania saranno mantenuti. Anche se è assurdo, dato che nacquero sulla scia del megasconto a Londra. Ora che i britannici non ci sono più resterà tra noi uno dei loro tanti spettri. Ma i 750 miliardi sono restano una linea rossa dalla quale non si indietreggia.

 

Nel dettaglio, il bilancio Ue di 1074,3 miliardi, 25,7 miliardi in meno dell' ultima proposta von der Leyen. La sforbiciata non riguarda due poste sensibilissime, politica agricola e coesione e non è un caso: l' Est e la Francia (ma anche l' Italia) sono a posto.

 

GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN

I tagli, pur leggeri, a ricerca, digitale, trasporti, aiuto internazionale, migrazione, frontiere, sicurezza e difesa, scontentando altri (anche molti del Nord Europa). Per andare incontro al Parlamento Ue si prefigura l' introduzione da gennaio 2021 una quota delle entrate nazionali calcolate sul peso dei rifiuti delle confezioni di plastica non riciclata, 0,80 euro per 1 kg; entro giugno 2021 proposta della Commissione per una tassa sul carbonio alle frontiere e una tassa sui gruppi digitali da introdurre dal 2023. In seguito proposta sul nuovo sistema di pagamento delle quote di emissioni inquinanti esteso ad aerei e navi (ma niente date per ora). Su queste nuove risorse proprie della Ue ci sarà battaglia.

 

GLI STRUMENTI

GIUSEPPE CONTE MARK RUTTE

Poi gli strumenti anticrisi. Non cambiano i tetti finanziari: il Recovery Fund sarà di 560 miliardi (il resto dei fondi passerà per altri canali compresa la parte sovvenzioni) di cui 310 sussidi e 250 prestiti. Il 70% dei sussidi va impegnato nel 2021 e nel 2022, il resto entro fine 2023. La ristrettezza dei tempi, come è noto, è una vera sfida per un Paese come l' Italia.

 

«L' attività di prestito dovrà terminare al più tardi a fine 2026», indica il documento Michel. Il rimborso (a chi ha partecipato all' emissione dei bond) deve «garantire la riduzione costante e prevedibile delle passività, a partire dal 1° gennaio 2027 fino al 31 dicembre 2058». La Commissione aveva proposto di partire dopo il 2027.

 

MARK RUTTE ANGELA MERKEL

I governi dovranno definire l' agenda di riforme e per gli investimenti per il 2021-2023 in linea con le raccomandazioni Ue, la Commissione li valuta entro 2 mesi. Sarà il Consiglio ad approvarli a maggioranza qualificata (non all' unanimità come sognavano i «frugali») su proposta della Commissione, entro 4 settimane dalla proposta. «La valutazione positiva delle richieste di pagamento sarà subordinata al soddisfacimento delle pietre miliari e degli obiettivi pertinenti».

 

 

ursula von der leyen e angela merkel

Sui pagamenti decide la Commissione «tenendo conto del parere del comitato economico e finanziario» (ne fanno parte gli stati). Dai governi si deve sempre passare. «Pietre miliari» è un termine tratto dai salvataggi degli stati: si intendono le misure normative o amministrative ritenute necessarie per raggiungere gli obiettivi concordati. E rispetto alla proposta comunitaria, supervisione e decisione sono spostate decisamente nell' ambito del Consiglio.

URSULA VON DER LEYEN ANGELA MERKELursula von der leyen e angela merkelangela merkel ursula von der leyen

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…