REDDITO RATIONEM – LA MELONI VUOLE RIVOLUZIONARE IL REDDITO DI CITTADINANZA: DOVRANNO DIRGLI ADDIO I CITTADINI SOTTO I 60 ANNI CHE SONO IN GRADO DI LAVORARE MENTRE CONTINUERANNO A PERCEPIRLO I FRAGILI E LE PERSONE CON DISABILITÀ – RIMARRÀ FUORI CIRCA IL 40% DEI BENEFICIARI ATTUALI, MA IL TAGLIO NON SARÀ IMMEDIATO: PRIMA DELLA MANNAIA CI VORRANNO ALMENO…
GIORGIA MELONI REDDITO CITTADINANZA
In arrivo la riforma del Reddito di Cittadinanza. Un riforma radicale, che riguarderà solo i cittadini “occupabili”, cioè coloro che possono lavorare, lasciando fuori fragili, persone con disabilità o over 60 anni che non possono lavorare. Il reddito di cittadinanza verrà trasformato in uno strumento di contrasto alla povertà con l’obiettivo di toglierlo a chi è in grado di lavorare, prevedendo contemporaneamente misure di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro.
Il governo vuole togliere il reddito di cittadinanza a chi ha meno di 60 anni e può lavorare
L’obiettivo del governo è quello di arrivare a una profonda revisione del sussidio per le persone in grado di lavorare. Si tratta di cittadini dai 18 ai 60 anni di età, che secondo l’ultimo rapporto Anpal datato 30 giugno 2022 equivalgono al 40% dei beneficiari attuali.
“Chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, ed è in grado di lavorare perderà l’assegno legato al reddito di cittadinanza, anche se non immediatamente. Lo manterranno, invece, gli invalidi, chi è in difficoltà, chi ha minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento”, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, ospite della trasmissione Porta a Porta.
Taglio in arrivo fra (almeno) 6 mesi
L’esponente di Fratelli d’Italia ha anche messo in chiaro che il taglio dell’assegno non sarà comunque immediato: “Ovviamente non sarà fatto immediatamente. Prima della riforma della Naspi l’assegno di disoccupazione era di 6 mesi, questo può essere un tempo congruo”, ha detto.
Per poi ribadire: “Chi non può lavorare non può essere trattato come chi può. Chi non può lavorare va tutelato anche di più di oggi. Chi può lavorare va incentivato. Per questo ridurremo la platea dei percettori del reddito di cittadinanza”.
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