IL GOVERNO PEPPA PIG - IL “SOLE”: “MATTEO RISCHIA DI FARE BEAUTIFUL” - FERRARA: “IL MIGLIORE GOVERNO POSSIBILE” - LEGA: “SCHIAVO DI BRUXELLES” - GRILLO: “UN CIMITERO WESTERN”

Governo: Madia, molto emozionata, non capita tutti i giorni
(ANSA) - Il nuovo ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, si dice "molto emozionata" uscendo dal Quirinale dopo il giuramento. "Non capita tutti i giorni" continua. Poi conferma che ha appreso la notizia di essere stata indicata per il ministero mentre guardava il cartone di Peppa Pig insieme al figlio.

 

1. IL SOLE 24ORE: RENZI CITA DE GASPERI MA RISCHIA BEAUTIFUL
Da "il Fatto Quotidiano"

Non ci resta che sperare di essere clamorosamente smentiti dai fatti". Iniziava così il corsivo in apertura della prima pagina di ieri del Sole 24ore firmato dal direttore, Roberto Napoletano. I destinatari sono Matteo Renzi e il nuovo esecutivo, che non sembra aver soddisfatto le aspettative del quotidiano di Confindustria. "La qualità complessiva del nuovo governo - scrive Napoletano - con buone eccezioni a partire dal ministro dell'Economia Padoan, il metodo e le scelte lasciano perplessi e ci fanno interrogare sulla (piena) consapevolezza della gravità del momento".

La sottovalutazione emergerebbe dall‘elenco dei ministri: "Renzi ha fatto riferimento a De Gasperi (...) le sofferenze dell'economia reale italiana esigono uomini e donne di quella tempra e dovrebbero consigliare pudore". Infine, l'avvertimento: "Da De Gasperi a Beautiful la caduta può essere elegante ma rovinosa".

2. COMMENTI AL GOVERNO RENZI

Dal "Corriere della Sera"

FERRARA: È IL MIGLIORE DEI GOVERNI POSSIBILI
Una «partenza grandiosa» per «un governo perfetto». Parole colme di entusiasmo: sono quelle utilizzate per Matteo Renzi da Giuliano Ferrara sul Foglio . «Ecce homo, e si chiama Matteo» si intitola l'editoriale di ieri, dove «il governo Leopolda» è definito «il migliore oggi possibile». A cominciare dagli uomini e dalle donne della squadra. E ancora
per i tempi e i modi dello «scioglimento del drammone»: con il tweet «arrivo, arrivo». Proprio per questo, però, «Renzi premier non ha alibi», scrive Ferrara. «Adesso può tutto e se evita di litigare con il Cav», allora «le cose per questo Paese rischiano di mettersi meglio di quanto non ci si potesse aspettare prima».

«MATTEO STA CON LE BANCHE E BRUXELLES»
Con lo slogan «Basta euro» la Lega Nord ha aperto di fatto ieri a Milano la sua campagna elettorale per le europee del 25 maggio. Il movimento di Matteo Salvini vuole trasformare la competizione per Strasburgo in referendum sulla moneta unica. «Uscire dall'euro si può, nulla è irreversibile, solo così riparte l'economia» dice il segretario tra video ironici sugli euro-entusiasti come Prodi e Monti. E spiega che Renzi si annuncia peggiore di loro, con un governo amico di «banche, Bruxelles e poteri forti».

Accanto a Salvini c'è Claudio Borghi, docente dell'Università Cattolica che ha stilato un vademecum in 31 punti in cui spiega perché ritiene che all'Italia convenga lasciare la moneta unica. Al dibattito interviene a sorpresa anche il presidente della Camera nazionale della Moda, Mario Boselli per portare «una posizione costruttiva sull'euro», che ha difetti ma da cui è «impossibile uscire» per la competitività delle aziende italiane.

PER GRILLO «IL GOVERNO È UN FILM DI SERIE B»
Gli ultimi giorni di Pompei. Ma finti. L'immagine che correda l'ultimo post sul blog di Beppe Grillo è quella di un Montecitorio ridotto a quinta teatrale o fondale cinematografico. Titolo, «Gli ultimi giorni di Cinecittà». Hashtag: #spaghettigovern. Nel commento si legge che «questi giorni sembrano gli Ultimi giorni di Cinecittà, una versione sordida e surreale degli Ultimi giorni di Pompei. Una recita da spaghetti western all'amatriciana tra palazzi di cartone tirati su in qualche modo».

Peggio: «Una città fantasma, un continuo andare e venire tra palazzi di cui si vede e rivede la facciata dietro alla quale non c'è nulla. Un film di serie B, ma molto costoso, fatto con i nostri soldi, che si sposta di telegiornale in telegiornale da Palazzo Madama, al Quirinale dove vigila l'Uomo del Colle, da Palazzo Grazioli al Viminale a Palazzo Chigi con qualche deviazione al Nazareno». Ma tutto, in realtà, secondo Grillo è morto: «Se qualche cittadino si azzardasse a suonare il campanello e ad entrare troverebbe solo la stabilità dei Boot Hill, delle colline degli stivali, i cimiteri del West».

Un tempo «nel Palazzo c'era l'antagonista, qualcuno da combattere, oggi, dietro ai portoni, c'è il vuoto». Del resto, secondo Grillo, «gli attori sono quello che sono, poveri figuranti della Bce, del Fmi e di Confindustria oltre che di qualche ras nazionale, non certo dei Gary Cooper in Mezzogiorno di fuoco». Per concludere: «Basterebbe un soffio di democrazia per fare venire giù tutto».

 

 

 

MATTEO RENZI GIURA AL QUIRINALE DA NAPOLITANOMarianna Madia MARIA ELENA BOSCHI AL QUIRINALE PER IL GIURAMENTOMARIA ELENA BOSCHI AL QUIRINALE PER IL GIURAMENTOfederica mogherinigiuliano ferrara a spasso con i cani foto colantoni gmt grillo

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