1. RENZI E BERLUSCONI UNITI CONTRO FLORIS E GIANNINI, E LA LORO ARMA È ''RAMBO''! 2. NON SOLO PERCHÉ IL FILM CON STALLONE SIA IERI CHE LO SCORSO MARTEDÌ HA BATTUTO I DUE TALK. LA SERIE RAMBO FU MANDATA IN ONDA NEANCHE UN ANNO FA E CI FU IL SORPASSO 3. CROZZA: “RENZI CHE SI PREOCCUPA DEGLI ASCOLTI DEL MARTEDÌ PIÙ CHE PER LA GUIDA DEL PAESE, SEMBRA PRONTO PER UNA GUIDA TV. POTREBBE DIRIGERE “TV, SORRISI E CAZZATE”
1. DAGONOTA: RENZI E BERLUSCONI UNITI CONTRO GIANNINI E FLORIS!
renzi come rambo sylvester stallone
Renzi e Berlusconi uniti contro Floris e Giannini, e la loro arma è ''Rambo''. Non solo perché il film con Stallone sia ieri che lo scorso martedì ha battuto i due talk show. Ma perché la stessa serie di film fu mandata in onda neanche un anno fa (per l'esattezza, a ottobre scorso), e pure l'anno scorso ci fu il sorpasso!
8 OTTOBRE 2014: 'RAMBO'
15 OTTOBRE 2014: 'RAMBO II'
22 OTTOBRE 2014: 'RAMBO III'
massimo giannini giovanni floris
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/rambo-iii-rete4-47-milione-727-suona-ancora-86998.htm
2. GIANNINI (BALLARÒ): “FACCIAMO SOLO GIORNALISMO, RACCONTIAMO LA REALTÀ”
Annalisa Cuzzocrea per “La Repubblica”
Dopo le parole del premier contro «i talk del martedì» che fanno meno della replica di Rambo con un racconto «pigro e mediocre della realtà», il Pd va all’attacco in Parlamento. La polemica era già nata nei giorni scorsi, quando a Ballarò erano stati ospiti due esponenti dei 5 stelle, Luigi Di Maio prima e Alessandro Di Battista poi, mentre la Presadiretta di Riccardo Iacona faceva un’inchiesta sull’Italia ai tempi del Jobs act non dando - secondo i democratici- abbastanza spazio ai sindacati favorevoli. E un servizio sui circoli di Forza Italia sgradito al senatore Maurizio Gasparri.
massimo giannini con rambo a ballaro
Così, ieri, la commissione di Vigilanza ha convocato il direttore di Raitre Andrea Vianello, che tornerà oggi per rispondere alle domande dei parlamentari. Poi certo, ufficialmente l’audizione riguarda la crisi del talk e lo stato dell’informazione nel servizio pubblico. Ma quello che si svolgerà a Palazzo San Macuto - a sentire gli interessati - è un processo a Raitre con tanto di rilievi su scaletta dei programmi e realizzazione dei reportage.
Massimo Giannini e Giovanni Floris - i conduttori di quei «talk del martedì» finiti sotto accusa - hanno risposto al premier attraverso le loro trasmissioni. Giannini ha aperto Ballarò, su Raitre, ricordando quella che ha definito «la missione del nostro lavoro, informare l’opinione pubblica mettendo in luce le contraddizioni che albergano dentro tutti i poteri».
massimo giannini con rambo a ballaro
«Noi non facciamo narrazione, raccontiamo la realtà - ha detto il giornalista - e in crisi non sono i talk, ma il discorso pubblico, la rappresentanza. Prendersela con la tv significa fare come il malato che invece di curare la febbre spezza il termometro».
Floris - che su La7 è in una posizione meno delicata, non dovendo rispondere ad alcuna commissione di Vigilanza - ha lasciato che a ribattere fosse Maurizio Crozza: «Renzi che si preoccupa degli ascolti del martedì - ha scherzato il comico - più che per la guida del Paese, sembra pronto per una Guida TV. Non so... potrebbe dirigere “TV, Sorrisi e Cazzate”». Risate.
massimo giannini con rambo a ballaro
«L’attacco ai talk è un classico dei politici», chiosa solo Giovanni Floris. I cui rapporti con Renzi si sono interrotti dopo un’intervista fatta quando conduceva Ballarò. E il cui programma, Dimartedì, l’anno scorso è stato disertato dal premier, che al Ballarò di Giannini ha concesso solo un’intervista registrata a Palazzo Chigi, mentre è andato ospite sedendo sulle poltroncine di Otto e Mezzo, Porta a Porta, e perfino da Nicola Porro, a Virus, e da Del Debbio a Quinta Colonna.
massimo giannini con rambo a ballaro
Dai vertici Rai non trapela nulla. Né alcun segnale arriva ai dirigenti. Per ora, il dibattito è tutto parlamentare, con i 5 stelle che - pur attaccando i talk come hanno sempre fatto - dicono: «Gasparri e Renzi vogliono solo lottizzare», e il senatore pd Francesco Verducci che annuncia: «In Vigilanza porrò il tema di come l’informazione, l’approfondimento e i talk debbano ripensarsi radicalmente. Oggi hanno perso legittimazione, credibilità e ascolti perché troppo autoreferenziali e autocentrati».
«Sarebbe bello propone il senatore dem - sperimentare nuove formule, raccontare ciò che non va, ma anche e soprattutto gli esempi positivi, di riscatto». Durissimo il deputato pd Michele Anzaldi: «Vianello oggi ha difeso l’indifendibile, ha lasciato andare a La7 Floris per una questione di risparmi e fa un programma che non risparmia neanche un euro. Non si è mai visto nella storia della tv pubblica un talk che apre due settimane di seguito con lo stesso partito».
FRECCERO: “LE COSE CHE HA DETTO SUI TALK PUÒ DIRLE DENTRO PALAZZO CHIGI, FUORI NO. SE L’AVESSE MAI DETTE BERLUSCONI SAREBBE SUCCESSO DI TUTTO. RENZI STA PORTANDO A TERMINE IL SUO PROGRAMMA’’
Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”
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«Ho dato ai vertici di quest’azienda la mia parola d’onore, ho promesso che avremmo lavorato in sintonia, ma sono talmente preoccupato...». Il consigliere di amministrazione Rai Carlo Freccero risponde al telefono nonostante seri problemi personali: «Se per caso il direttore generale o la presidente decidessero di prendere provvedimenti contro Massimo Giannini o Riccardo Iacona sarei costretto a parlare con il Movimento 5 Stelle e con Sel e a rimettere il mandato. In quel caso, bisognerebbe organizzare un’opposizione durissima, fuori dal consiglio di amministrazione ».
Cosa la preoccupa?
«Che la direzione generale possa decidere di seguire la “poetica” di Renzi su come dev’essere la Rai, una televisione pubblica che non può fare critica al potere, non può dare la parola alle minoranze, non può raccontare situazioni di cinesizzazione del lavoro in Italia come ha fatto Iacona con l’ultimo Presadiretta ».
Ha sentori di possibili decisioni di questo tipo?
«No, in questo momento no. Il 24 c’è il cda e non abbiamo avuto avvisaglie, ma vedo un uomo solo al comando che agisce ormai come se fosse nella casa del Grande Fratello. Non distingue il dentro e il fuori del potere. Le cose che ha detto sui talk può dirle dentro palazzo Chigi, fuori no. Se l’avesse mai dette Berlusconi sarebbe successo di tutto. Renzi sta portando a termine il suo programma ».
Di quale programma parla?
«Sta facendo le leggi che voleva Berlusconi e ora anche l’editto bulgaro. Riesce dove l’ex cavaliere non è riuscito perché è più presentabile, non ha le tv, ma condivide la stessa idea di potere».
carlo freccero servizio pubblico
Non crede di esagerare?
«Criticare il programma di Iacona, come fanno alcuni esponenti dem, è pericolosissimo ».
Alcuni deputati lamentano che sul jobs act si sentisse solo un rappresentante Cgil.
«Era intervistata anche la Uil, a più riprese, in un racconto meraviglioso legato alla vita quotidiana di alcuni giovani assunti e pronti a trasformarsi in cinesi pur di avere un lavoro».
Ma lei conferma che dall’azienda non sono arrivate critiche?
«Io finora ho visto persone che vogliono difendere il prodotto Rai. Se dire che Rambo è meglio di due talk è stata un’intemperanza, andiamo avanti. Ma se è un mandato affinché queste idee vengano realizzate bisogna abbandonare il consiglio di amministrazione e passare ad altre forme di opposizione a questi editti. Solo il vero erede di Berlusconi poteva dire questo».
4. TELEVENDITA BALLARO’: MARCHETTA AL LIBRO DELLA COLLABORATRICE EVA GIOVANNINI
giannini vs floris sfida tv 590520
Più che un talk show, l’inizio di “Ballarò” di ieri sera sembra una televendita. “Minimo” Giannini apre la puntata con un collegamento con Roma: la giornalista Eva Giovannini si trova di fronte alla sede della Ericsson, insieme a decine di lavoratori che a fine mese potrebbero essere licenziati.
Al termine del collegamento, Giannini da studio riprende la linea e a sorpresa lancia uno spottone per il libro della sua collaboratrice: “Approfitto che abbiamo in collegamento Eva Giovannini per farvi vedere un libro che lei stessa ha appena pubblicato, ‘Europa anno zero’, edito da Marsilio insieme alla Rai Eri, ed è il risultato del lavoro che abbiamo fatto in questo ultimo anno, tutti i reportage dalle frontiere dove ribolle la destra xenofoba. Grazie Eva, grazie mille”. E la Giovannini. “Grazie a voi”. Ma cosa c’entrasse la destra xenofoba con i lavoratori della Ericsson i telespettatori devono aver faticato a comprenderlo.