BIANCHI, ROSSI E VERDINI – IL SOCCORSO AZZURRO DEI VERDINIANI IMBARAZZA ANCHE MOLTI SENATORI RENZIANI – SU ENTI LOCALI E LEGGE FALLIMENTARE IL GOVERNO PRONTO ALLA FIDUCIA PER NON RISCHIARE, MA PER RAI E INTERCETTAZIONI SERVIRÀ L’AIUTO DEL COMPAGNO DENIS

Fabio Martini per “La Stampa

 

matteo renzi al g7matteo renzi al g7

Il presidente del Consiglio non lo dice in pubblico ma se ne è convinto: il suo annuncio sulla futura abolizione delle tasse sulla prima casa sta producendo effetti sul “Renzi-percepito”, stemperando nell’opinione pubblica la sensazione di un ennesimo leader in fase di riflusso e alimentando l’idea di una leadership ancora capace di incidere sul corso delle cose. Con questa speranza e in questa logica ogni (eventuale) battuta a vuoto del governo potrebbe di nuovo rimettere in crisi la narrazione renziana: ecco perché a palazzo Chigi hanno dato disposizione di procedere da qui alla pausa estiva a colpi di fiducia.

 

matteo renzi gianni lettamatteo renzi gianni letta

Dunque fiducia sul decreto enti-locali, già votata dalla Camera e fiducia sullo stesso provvedimento domani al Senato; fiducia a palazzo Madama sulla legge fallimentare, con dentro le norme sull’Iva. Su provvedimenti più delicati (intercettazioni, riforma Rai), sui quali la fiducia è politicamente improponibile, Renzi scommette anche sui nuovi apporti che dovrebbero essere garantiti al Senato dai “transfughi” da Forza Italia guidati da Denis Verdini, personaggio molto controverso, in particolare a sinistra.

denis verdinidenis verdini


Certo, ancora non si sa quanti senatori comporranno il nuovo gruppo “verdiniano”, nel quale dovrebbero comunque essere compresi anche parlamentari che già da tempo votano a favore del governo. Ma proprio su questo fronte a palazzo Madama comincia a serpeggiare un effetto-paradosso: l’approdo di Verdini - anziché allargare la maggioranza - potrebbe restringerla. Un “effetto-Verdini” al contrario, prodotto dal rigetto che su alcuni senatori potrebbe determinare la confluenza del nuovo manipolo? Un “effetto” - ecco la sorpresa - che sta colpendo diversi senatori del Pd che non appartengono alla minoranza.

 

Racconta Felice Casson, vicepresidente della Commissione Giustizia: «Dalle prime discussioni con diversi senatori che non appartengono al “gruppo dei 25” sta emergendo una crescente insofferenza per l’approdo, per alcuni persino nel Pd, di “stabilizzatori” che rischiano di diventare dei destabilizzatori».

 

MATTEO RENZI E DENIS VERDINI MATTEO RENZI E DENIS VERDINI

Conferma un personaggio di diversissima estrazione. un esperto navigatore come il senatore Paolo Naccarato, già braccio destro di Francesco Cossiga: «E’ sintomatico che dopo le prime polemiche, nello stesso giorno sia Verdini che palazzo Chigi si siano affrettati a precisare che non esistono accordi sottobanco. Un personaggio avvertito come Renzi deve aver percepito il rischio di contraccolpi al di là della minoranza Pd e d’altra parte chiunque abbia frequentato il Senato. se ne è accorto: anche diversi senatori renziani si stanno chiedendo: ma Verdini a che serve?».

paolo naccaratopaolo naccarato

 

Certo, il supporto dei “verdiniani” diventerà importante nell’unica battaglia politica che attende Renzi nei prossimi mesi, quella a settembre sulla riforma costituzionale. Eppure un altro proverbiale conoscitore delle logiche parlamentari, Rocco Palese, di Forza Italia, prende realisticamente atto: «Oramai al Senato esiste virtualmente un “Comitato permanente pro-2018”, senatori pronti a supportare il governo per tutta la legislatura, in tutti i passaggi. Se Renzi non commetterà gravi errori, lo porteranno in carrozza fino al 2018».

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…