migranti renzi salvini merkel macron gentiloni minniti

RENZI FA L'HARAKIRI DEL PD SUI MIGRANTI IN PRIMA PAGINA SU ''REPUBBLICA'' E RAMPINI LO INFILZA: ''DICE BANALITÀ, E SEMPRE IN RITARDO SULL'EVOLUZIONE DEI TEMPI'' - PURE CALENDA NON SE LA BEVE: ''CARO MATTEO, NON MI PIACE L'ATTACCO A GENTILONI E MINNITI. I PROVVEDIMENTI SONO TUTTI STATI VOTATI DAL PD DI CUI ERI SEGRETARIO, SAI BENISSIMO CHE L'EMERGENZA C'ERA E COME'' - TRANQUILLI, ARRIVA LA FIDA ASCANI A DIFENDERE MATTEO

 

1. MIGRANTI:RENZI,IN 2017 PD SOPRAVVALUTÒ 'MINACCIA' BARCONI

minniti renzi

 (ANSA) - Dieci spunti di riflessione per parlare di immigrazione "senza usare il becero tono della destra" e sottolineare gli errori del Pd. Con una lettera di Matteo Renzi, pubblicata oggi su La Repubblica, in vari punti l'ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd respinge le accuse al suo governo e spiega che il suo partito non ha sottovalutato la questione immigrazione, anzi: "L'abbiamo sopravvalutata quando nel funesto 2017 abbiamo considerato qualche decina di barche che arrivava in un Paese di 60 milioni di abitanti, 'una minaccia alla democrazia' ".

MARCO MINNITI E MATTEO RENZI

 

Il crollo nei sondaggi del Pd, secondo Renzi, comincia proprio "quando si esaspera il tema arrivi dal Mediterraneo e allo stesso tempo si discute lo Ius soli senza avere il coraggio di mettere la fiducia come avevamo fatto sulle Unioni civili. Geometrica dimostrazione d' impotenza: allarmismo sugli sbarchi, mancanza di coraggio sui valori. Il successo di Salvini inizia lì".

 

Per Matteo Renzi, poi, aiutare i migranti a casa loro "è una priorità". Il senatore del Pd aggiunge infatti che "bisogna aumentare i fondi della cooperazione internazionale (cosa che noi abbiamo fatto, la Lega no). Bisogna investire in Africa senza lasciare che lo faccia solo la Cina. Bisogna implementare la strategia energetica del sud, dall' Egitto al Mozambico". Dire 'aiutiamoli a casa loro', secondo lui non è sbagliato, ma "è sbagliato non farlo".

 

gentiloni renzi

 

2. “RENZI? DICE BANALITÀ, È SEMPRE IN RITARDO SULL'EVOLUZIONE DEI TEMPI" RAMPINI A RADIO CAPITAL: "SALVINI MI HA CONDIVISO SUI SOCIAL? MI LASCIA INDIFFERENTE, NON PARLO A LUI E NON CREDO ABBIA MAI LETTO UNA RIGA DEI MIEI LIBRI.

RENZI E GENTILONI

 

La propaganda social di Matteo Salvini ha coinvolto anche Federico Rampini: i canali del ministro dell'interno hanno condiviso un intervento televisivo del giornalista di Repubblica, da anni corrispondente dagli Stati Uniti, tutt'altro che vicino alle idee leghiste. In un'intervista a Radio Capital, Rampini rigetta l'accostamento: "Non credo che Salvini abbia mai letto neanche una riga dei miei libri. La sua condivisione social non mi ha fatto effetto, mi lascia indifferente. Non è a lui che mi rivolgo quando scrivo", spiega il giornalista, "ma alla mia sinistra, la famiglia politica alla quale appartengo, e che vorrei vedere svegliarsi da un lungo torpore e aprire gli occhi davanti agli errori che ha fatto. Non mi sembra che questo stia accadendo, per il momento".

 

FEDERICO RAMPINI

Eppure, Rampini sente "voci molto interessanti", soprattutto da quell'America che conosce molto bene: "Il dibattito nella sinistra americana è interessantissimo. C'è una revisione di certi dogmi sulla globalizzazione, sul liberismo, anche sull'adesione critica alla società multietnica, all'apertura delle frontiere. È un dibattito disordinato, tumultuoso, ancora non riesco a capire dove sfocerà, anche chi sarà banalmente il candidato alla Casa Bianca, ma almeno lì vedo una vivacità intellettuale, che contrasta con il conformismo degli intellettuali di sinistra in Italia e in altri pezzi d'Europa".

FEDERICO RAMPINI LA NOTTE DELLA SINISTRA

 

Il dibattito in Italia oggi è stato animato da una lettera a Repubblica di Matteo Renzi, ma secondo Rampini, in libreria con "L'oceano di mezzo" (Laterza), l'ex premier "dice banalità. Lo trovo quasi sempre in ritardo di una o due battute sull'evoluzione dei tempi. La storia della globalizzazione che ha segnato gli ultimi 25 anni, e a cui lui rimane avvinghiato in modo abbastanza critico, si sta chiudendo sotto i nostri occhi. Quella che chiamiamo guerra commerciale Stati Uniti-Cina è in realtà un pezzettino di un fenomeno molto più grande, l'inizio di una nuova guerra fredda tra due superpotenze che hanno capito che il regolamento dei conti si avvicina. Il mondo intero viene trascinato nella logica di una specie di glaciazione della globalizzazione per come l'abbiamo conosciuta", conclude, "Bisogna attrezzarsi per capire questo nuovo momento storico".

RENZI CALENDA

 

 

3. MIGRANTI: CALENDA A RENZI,ERRORE ATTACCO A GENTILONI-MINNITI

 (ANSA) - "Molte parti condivisibili ma non l'attacco a Paolo Gentiloni e Minniti. A prescindere dal fatto che i provvedimenti sono tutti stati votati dal Pd di cui eri segretario, sai benissimo che l'emergenza c'era e come. Fino a 2016 inoltrato i migranti entravano in Italia e andavano negli altri paesi europei. Dopo la chiusura Shengen e l'identificazione diß180 mila migranti non sono qualche persona. Il problema è nato quando Gentiloni era al governo. Ancora ieri sera ti ho difeso su fake news flessibilità/migranti. Non ricominciamo a farci del male". Così su twitter l'eurodeputato Carlo Calenda risponde alla lettera di Matteo Renzi a Repubblica sul tema migranti.

 

anna ascani roberto giachetti

 

4. PD: ASCANI, DA RENZI RIFLESSIONI INTERESSANTI, AVANTI

 (ANSA) - "Il Pd ha un gran bisogno di discutere di politica. Lo diciamo sempre. Oggi Matteo Renzi propone alcune riflessioni interessanti su immigrazione e senso di umanità ma purtroppo c'è chi ha più voglia di discutere del suo carattere che dei problemi. Noi andiamo #sempreAvanti". Così la deputata Pd Anna Ascani su twitter.

ANNA ASCANI

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…