RENZI ROTTAMA PURE DON GIUSSANI - IL PREMIER E TUTTI I SUOI FEDELISSIMI SNOBBANO IL MEETING DI RIMINI: MEGLIO GLI SCOUT DEI CIELLINI - MARIO MAURO: “STRANO, MI RISULTA CHE ABBIA LEGAMI MOLTO FORTI CON I CIELLINI FIORENTINI. UNA PARTE DEI CARRAI, AD ESEMPIO, È VICINA A CL”

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

NAPOLITANO AL MEETING DI RIMININAPOLITANO AL MEETING DI RIMINI

Forse sedotti, di certo abbandonati. È la storia del Meeting 2014, quella del gran rifiuto di Matteo Renzi. Lontani i tempi della golden share del governo, stavolta Comunione e liberazione è costretta a digerire l’assenza del capo del governo e dei suoi ministri più rappresentativi. Né si vedranno a Rimini i vicesegretari del Pd Serracchiani e Guerini, al pari di uomini chiave come Graziano Delrio e Luca Lotti.

 

«Eppure molti dei partecipanti - ricorda con un pizzico di amarezza il ciellino Mario Mauro - hanno votato per lui...». Uno schiaffo che racconta di equilibri ormai stravolti, nell’era del premier-scout: «Noi però - sussurrano dal quartier generale - speriamo ancora che cambi idea e partecipi».

 

boschi renzi delrioboschi renzi delrio

Doveva aprire i lavori, e invece non ci sarà traccia di renzismo. Il colpo del ko è arrivato la scorsa settimana, sotto forma di una scarna comunicazione della segreteria di Palazzo Chigi. «Attendevamo una risposta ufficiale - taglia corto la presidente della Fondazione Meeting Emilia Guarnieri - ed è arrivata: non verrà. Sarebbe stato un interlocutore interessante. Noi, comunque, non facciamo un Meeting per avere un premier».

 

matteo renzi maria elena boschimatteo renzi maria elena boschi

Che, però, mentre dà buca al raduno si mostra per due giorni alla route dell’Agesci. La prima vera crepa risale a luglio. Sulle agenzie di stampa trapela il forfait di Renzi. Freddo, secco e ai limiti del protocollo. Di certo lontano anni luce dall’afflato governista della platea ciellina verso Silvio Berlusconi, ma anche dal recente “abbraccio” al “tecnico” Mario Monti o a Enrico Letta premier. Persino Romano Prodi, da presidente della Commissione Ue, partecipò alla kermesse.

 

Non che manchino i ministri, nel programma: Giuliano Poletti e Federica Guidi, Maurizio Martina, Stefania Giannini e Beatrice Lorenzin. «Con loro svilupperemo ragionamenti utili», giura Guarnieri. Ma quando diserta il premier, passa la mano un ministro strategico come Maria Elena Boschi e non partecipa il responsabile dell’Economia Giancarlo Padoan, il segnale è chiaro.

 

Mario Mauro e Maurizio Lupi Mario Mauro e Maurizio Lupi

La vigilia è segnata comunque dall’attesa. Di un colpo di teatro, di una sorpresa che calamiti l’attenzione dei media. «Da quando è premier - ricorda Mauro - non rinuncia facilmente a una platea... Sono quasi sicuro che parteciperà ». Nel dubbio, intanto, si guarda avanti: «Andremo ben oltre la politica italiana - spiega la presidente della Fondazione pensi a quel che sta accadendo in Siria o in Medio Oriente...».

 

Volare alto, questa è da sempre la linea. Quest’anno un po’ di più: «Mettere al centro le questioni di cui spesso non interessa a nessuno », è l’idea guida di Giorgio Vittadini. Sottotraccia, però, le anime cielline si dividono. L’ala dura spinge per lanciare segnali critici all’esecutivo. Mauro, intanto, invita Renzi a ripensarci: «Sarebbe strano se mancasse proprio qui».

formigoni meeting-comunione liberazioneformigoni meeting-comunione liberazione

 

In fondo, ricorda, partecipò da presidente della Provincia di Firenze nel 2009: «E poi mi risulta che abbia legami molto forti con i ciellini fiorentini. Una parte dei Carrai, ad esempio, è vicina a Cl». L’ala governista, invece, preferisce evitare asprezze. Tra loro c’è il ministro Maurizio Lupi. Come Mauro, non parlerà dal palco: un compromesso utile in questa fase travagliata. «Ma no, non esistono divisioni interne tra “correnti” - giura Guarnieri - Né facciamo il Meeting per dare un giudizio sul governo, anche se non nego che in passato sia stato usato da alcuni per un bilancio sull’esecutivo. Ma non è mai stato un nostro intento».

Comunione Liberazione jpegComunione Liberazione jpeg

 

Eppure, il rischio esiste: «Sa, il Meeting è un’arena - ammette Roberto Formigoni - e nel dibattito ci saranno anche opinioni più critiche verso l’esecutivo». Si vedrà. Il timore di molti, intanto, è di assistere a un’edizione poco attrattiva: «Il premier vuole rottamare il Meeting? Non credo ci sia questo sentimento - sorride Mauro - E comunque esiste da decenni, è difficile metterlo da parte... ».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…