“RENZI SI RIAVVICINA AL PD? SI VEDE CHE È PROPRIO UN SIGNORE COERENTE” – EMMA BONINO COMMENTA IL POSSIBILE ABBRACCIO TRA MATTEONZO ED ELLY SCHLEIN E SPUTA VELENO SUL LEADER DI ITALIA VIVA, CON CUI I RAPPORTI SONO PESSIMI DOPO IL FLOP DEGLI STATI UNITI D’EUROPA – LA LEADER RADICALE NON HA MAI DIGERITO LA RIMOZIONE DAL MINISTERO DEGLI ESTERI DECISA NEL 2014 DAL NEPREMIER RENZI: “L’HO SAPUTO GUARDANDO LA TV”…
Estratto dell’articolo di Luca Roberto per “Il Foglio”
matteo renzi emma bonino incontro per gli stati uniti deuropa
Fa caldo. E’ il giorno dopo Ferragosto. Per questo Emma Bonino non vuole perdersi in chiacchiere. La nostra conversazione con l’ex ministra degli Esteri, fondatrice di + Europa, storica leader dei Radicali, dura poche battute. Giusto il tempo di uno scambio. Significativo. “Renzi si riavvicina al Pd? Bene”, reagisce d’istinto Bonino. “Si vede che è proprio un signore coerente...”, prosegue. E subito la mente corre ai rapporti non proprio idilliaci tra i due. Che hanno corso insieme alle europee. E però con Bonino che diceva all’alleato, critico verso il bis di von der Leyen: “Stai calmo”.
E quindi questo (possibile) abbraccio tra Elly Schlein e Matteo Renzi come lo vede Emma Bonino, la fondatrice di Più Europa che alle elezioni politiche del 2022 si è alleata con il Pd (allora guidato da Enrico Letta) e alle europee ha dato vita alla lista “Stati uniti d’Europa”, proprio in compagnia dell’ex premier? Bonino al Foglio confessa di non essere proprio al passo con la politica agostana: “Non ho seguito nulla degli ultimi avvenimenti politici. Ho deciso che mi sarei presa almeno dieci giorni di ferie, non ho letto i giornali”. […]
emma bonino evento per gli stati uniti deuropa
E nell’eloquio dell’ex senatrice fa capolino un pizzico di ironia. O forse di antico rancore. Perché se è vero che i due, Renzi e Bonino, sono riusciti a passare oltre un rapporto personale mai davvero decollato pur di cercare di superare la soglia del 4 per cento alle europee (missione poi fallita), è altrettanto vero che Bonino quella sostituzione da ministro degli Esteri da parte di Renzi subentrante a Palazzo Chigi, nel 2014, non l’ha mai digerita: “L’ho saputo guardando la tv”, disse con rammarico.
[...] Bonino, che negli ultimi tempi ha diradato gli interventi eminentemente di natura interna, di politica politicante, di alleanze e di costruzione di coalizioni, non si tenne dopo una delle ennesime uscite di Renzi contro l’ipotesi di von der Leyen bis. “Io direi al mio alleato Renzi di stare più calmo e di aspettare il risultato delle elezioni, non fosse altro che per il rispetto dei cittadini”, fu il suo monito. Che venne interpretato come una specie di anti “stai sereno” di marchio renziano.
Poi sappiamo com’è andata: con la lista Stati Uniti d’Europa rimasta fuori dal nuovo Parlamento europeo. E con un secondo mandato di Ursula von der Leyen vissuto, per i centristi, da completi spettatori.
Quel fallimento elettorale è stato l’innesco a che l’ex premier ai suoi dicesse: adesso dobbiamo fare una scelta coraggiosa. E il coraggio, nelle intenzioni del leader di Italia viva, vorrebbe dire stare accanto a Schlein. Scommettere sulla sua tenuta come baricentro del “campo largo”.
Bonino queste dinamiche le conosce perché, alle politiche del 2022, dopo che Calenda fece dietrofront sull’alleanza con il Pd, Più Europa si trovò a fare una corsa in opposizione all’intero Terzo polo. Da lì i continui battibecchi anche con Calenda. E con lo stesso Renzi. [...]