tsipras renzi merkel

RENZI SOGNA DI FARE IL 'GRAN MEDIATORE', MA MERKEL E HOLLANDE LO LASCIANO FUORI DALLA PORTA - ENNESIMO VERTICE TRA I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA CON TSIPRAS, RENZI E PADOAN RIFERISCONO DEL SENTITO DIRE

MERKEL JUNCKER DRAGHI RAJOY TSIPRAS RENZIMERKEL JUNCKER DRAGHI RAJOY TSIPRAS RENZI

Anna Maria Greco per “il Giornale

 

Matteo Renzi rimane fuori dalla porta. Il premier italiano viene escluso dall'incontro a quattro tra Merkel, Hollande, Tsipras e Juncker, prima dell'Eurosummit a Bruxelles.

E vanno in frantumi le sue aspirazioni a giocare il ruolo di grande mediatore sulla crisi della Grecia. Aveva spiegato, dopo il referendum ellenico, che per Alexis lui doveva spendersi per conciliare le pretese dell'Ue con le esigenze di Atene, ma la realtà è diversa. Ancora una volta prevale l'asse franco-tedesco e Renzi viene escluso dalla stanza dei bottoni.

tsipras   renzi   merkel tsipras renzi merkel

 

Tsipras viene chiamato a presentare le sue proposte nel cerchio ristretto della Cancelliera Frau Angela Merkel, di monsieur le President Francois Hollande e del numero uno della Commissione europea Jean Claude Juncker. E Matteo non c'è. Tsipras illustra il suo piano al telefono al presidente Usa Barack Obama e poi questo cerca di ammorbidire la Merkel. E Matteo non ne sa niente. I quattro interlocutori del premier greco confermano, con sfumature diverse - la tedesca scettica sulle «basi per negoziare», il francese più incoraggiante -, che l'obiettivo è ancora cercare di evitare l'uscita di Atene dall'euro, ma solo di fronte a «proposte serie». Ed è ben chiaro chi prenderà la decisione finale.

 

Pensare che Renzi parlando a Ginevra ai giovani del Cern, prima di partire per Bruxelles, aveva baldanzosamente annunciato che non intendeva solo affrontare «l'emergenza Grecia», ma prendere di petto «un problema ancora più grande» e cioè come costruire «un'Europa politica, non solo economica». Un'impresa che richiede «intelligenza, forza e passione». La doccia fredda del summit a quattro arriva sul premier all'arrivo a Bruxelles (dove il premier maltese Joseph Muscat non lo ha riconosciuto, chiamandolo «Richard»), mentre scherza sul «Truman show» dei media ristretto alla Grecia, mentre in gioco c'è «il futuro dell'Europa».

MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

 

E allora non resta che fare auspici e ripetere quello che già hanno detto gli altri: «Credo che, probabilmente non oggi ma nelle prossime ore, questo accordo possa essere trovato. Serve un po' di buona volontà».

 

Prima di entrare al «prevertice» del Pse e poi a quello dei 19 leader della moneta unica, Renzi precisa: «È al governo greco che spetta decidere se stare o no nell'euro. Ci sono regole che devono essere rispettate. Si possono interpretare con flessibilità, ma vanno rispettate». Poi allarga lo sguardo: «Non sono preoccupato per l'emergenza greca, penso che una soluzione tecnica possa essere trovata anche agevolmente. Sono preoccupato invece per l'Europa: è finita se non investe sulla crescita, sull'innovazione, sul futuro. Sono molto preoccupato che l'Europa resti vittima delle sue procedure. Così non va».

obama in vasca da bagnoobama in vasca da bagno

 

C'è il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, con Renzi. «Siamo qui con spirito costruttivo per trovare un accordo - dice -, naturalmente molto dipenderà da come si porrà il governo greco». Si augura anche che si cominci a discutere «concretamente di come accelerare l'integrazione dell'Unione monetaria» e sottolinea: «I mercati finanziari hanno capito che l'eurozona è resistente all'instabilità finanziaria e hanno ragione».

 

Il ministro, che domani parlerà in Senato della soluzione provvisoria proposta da Atene, spiega che, «in attesa che i greci presentino la richiesta formale di programma», il suggerimento per far aumentare la loro credibilità è che il governo indichi delle priorità, «o meglio ancora che il parlamento nelle prossime ore adotti delle riforme». Tutto avverrà, garantisce Padoan, con una procedura rapida. «Ci rivedremo molto presto».

merkel e obama con tom hanks in forrest gumpmerkel e obama con tom hanks in forrest gump

 

Ma ancor prima, già oggi, Sel e Fi chiedono che Renzi venga in aula alla Camera a riferire sulla crisi greca. Di quel che sa, non certo del summit a quattro.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…