parisi berlusconi

IO REUCCIO, A VOI LA ‘SQUADRA’ - BERLUSCONI VUOLE AFFIANCARE 5-6 BADANTI A PARISI, E RITAGLIARSI IL RUOLO DI ‘ALLENATORE’. TRADUZIONE: TOTI E GLI ALTRI NON CI STANNO A FARSI SCAVALCARE DALL’ULTIMO ARRIVATO E PRETENDONO DI AVERE IL VETO SULLE SCELTE DEL CENTRODESTRA CHE VERRÀ. EVITANDO LE ODIATE PRIMARIE

Paola Di Caro per il ‘Corriere della Sera

 

Il dibattito estivo che infiamma il suo partito non lo appassiona, anzi. Nella calma di Villa Certosa Silvio Berlusconi pensa a riposarsi, riprendere le forze, godersi gli affetti familiari, con occhio attento a quello che si muove attorno alle sue aziende più che alla politica.

 

BERLUSCONI E STEFANO PARISIBERLUSCONI E STEFANO PARISI

Ma con i fedelissimi che gli filtrano i rapporti con il mondo esterno - Letta, Ghedini, l' amico Confalonieri, Valentini, Giacomoni -, con gli amici più intimi, con qualche azzurro che riesce a intercettarlo, Berlusconi ha tracciato la linea sulla quale intende muoversi nelle prossime settimane. E l' idea che si sta facendo di quello che dovrà essere il nuovo corso del centrodestra.

 

Il punto di partenza dei suoi ragionamenti è un dato di fatto: né in Forza Italia né nel centrodestra potrà mai più esserci un nuovo Berlusconi, un top player - dicono i suoi - «alla Pelé» che domina la scena, vince praticamente da solo le partite, rappresenta con la sua stessa immagine un' intera politica. Oggi - a meno di colpi di scena che possano arrivare dalla Corte europea di Strasburgo con un' eventuale sentenza sulla legge Severino - Berlusconi è incandidabile. Ma il suo ruolo - ne è convinto - non può limitarsi a quello di padre nobile.

 

PARISI BERLUSCONIPARISI BERLUSCONI

Piuttosto, l' ex premier - ormai non più presidente, almeno del suo Milan - si vede come «un allenatore», che dà gli schemi vincenti alla squadra, che mette in campo nei ruoli giusti i migliori giocatori che ha. Questo servirà per competere davvero.

 

Se poi ad indossare la fascia di capitano della squadra sarà Stefano Parisi lo si capirà nei prossimi mesi. All' ex candidato sindaco di Milano, è una certezza, il leader azzurro ha oggi affidato un mandato pieno: recuperare «i milioni di voti che abbiamo perduto» rivolgendosi a quel mondo che guarda ormai con diffidenza ai politici di professione.

 

toti berlusconitoti berlusconi

Un uomo come Parisi - apparentemente esterno alla politica, capace di mettere assieme l' intera coalizione a Milano e ottenere un buon risultato - gli è sembrato la persona più adatta per «allargare il nostro consenso» anche a quella società civile che «ci ha voltato le spalle». E l' unico che, non essendo nemmeno iscritto a FI, non avrebbe scatenato una guerra tra correnti se fosse stato nominato ad un alto incarico.

 

Ora, per Berlusconi, Parisi dovrà dimostrare il suo valore.

Poi si vedrà. Ma - è il messaggio che manda l' ex premier ai suoi per rassicurarli, e che qualcuno come Brunetta pare aver già colto («Se tiene unita FI ben venga, ma non sia strumento dei poteri forti») - non si muoverà da solo. Servirà «una squadra di almeno 5-6 persone» con lui, facce nuove e non solo, che incarnino visivamente il nuovo progetto di FI.

 

Secondo i suoi, insomma, serviranno «da Parisi a Toti», non ci sono veti. «Non voglio rottamare nessuno - ripete l' ex premier - ma è chiaro che chi fa politica da tanti anni dovrà avere un ruolo diverso ormai».

silvio berlusconi borsalino  giovanni toti  3silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3

Svecchiare, rinnovare, aprirsi sono le parole d' ordine, con l' obiettivo di tornare ad essere una forza del 20% perché «se rimaniamo a questi numeri, che ci facciamo in Parlamento con 50 deputati? Non conteremmo nulla».

 

E perché, se FI tornerà ad essere dominante nella coalizione, la leadership sarà espressa dagli azzurri e non ci sarebbe nemmeno bisogno di ricorrere a primarie che continuano a non piacergli e che (di coalizione) potrebbero diventare una necessità solo se i partiti del centrodestra restassero di pari forza.

 

In questo quadro, si capisce come Berlusconi condivida pienamente il tentativo di Parisi di dare un' immagine «rassicurante» di FI: il No al referendum deve restare fermo, ma la proposta di Costituente va benissimo perché «non possiamo apparire come quelli che dicono solo no».

 

GELMINI  5GELMINI 5

E ben venga la convention che Parisi terrà settembre, che nasce e dovrà rimanere come un evento dal quale la politica resta fuori, proprio perché servirà per aprirsi a nuovi mondi. C' è però un dubbio che pervade gli azzurri: Parisi non sarà tentato di giocare in proprio, superando il berlusconismo, sfruttando FI come un trampolino per farsi un suo movimento, che secondo alcuni ha già un nome, «L' altra Italia»? Berlusconi - giurano - non se ne preoccupa: senza di lui, ne è convinto, non si va lontano, e il caso Passera insegna.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…