RIGOR MONTI - BASTA CASH! ALL’INFERNO GLI EVASORI! IL GOVERNO DEI SECCHIONI VUOLE VIETARE I PAGAMENTI IN CONTANTI OLTRE I 300/500 € (OGGI IL LIMITE È DI 2500 €) - TRA LE MISURE ALLO STUDIO DI SUDARIO MONTI ANCHE INCENTIVI ALL’USO DI BANCOMAT E CARTE, COME IL TAGLIO DELLE PESANTI COMMISSIONI - LA MISURA FAREBBE RECUPERRE 40 MLD DI NERO, MA SIGNIFICA TERREMOTARE LE ABITUDINI ITALIANE: SONO CASH IL 95% DEGLI ACQUISTI AL DETTAGLIO…

Roberto Petrini per "la Repubblica"

Meno contante, più Bancomat e carte di credito. E´ questa la sfida cui sta lavorando il governo. E la soglia al di sopra della quale non si potranno usare le banconote, fissata dall´ex ministro dell´Economia Tremonti a 2.500 euro, potrebbe scendere drasticamente fino a 500 o addirittura 300 euro. La linea l´ha indicata con molta chiarezza Mario Monti nel suo intervento di giovedì in Parlamento: «Occorre ulteriormente abbassare la soglia per l´uso del contante, favorire un maggior uso della moneta elettronica», ha detto il neo presidente del Consiglio.

E a questa ipotesi di "dematerializzazione" della moneta si lavora. Non solo con il divieto di pagamenti in conio sonante e banconote oltre una certa soglia, ma anche con incentivi: il più efficace potrebbe essere l´eliminazione delle commissioni sull´uso delle carte di credito.

Ma potrebbero esserci anche commissioni più elevate per chi preleva contante. Una misura analoga figurava nelle bozze dell´ultima manovra ma, in quella versione, i costi sarebbero stati a carico degli istituti di credito (circa 800 milioni) e dunque si rinunciò. Così il sistema a "commissioni zero" con la carta di credito è stato introdotto, dalla recente legge di Stabilità, solo al distributore di benzina e per la somma di 100 euro.

Dal droghiere o dal dentista soltanto con assegni o carta di credito? L´idea non è nuova: il governo Prodi aveva previsto un serrato décalage ponendo un tetto fino a 100 euro per i pagamenti in contante, ma la misura fu contestata dalle categorie interessate e quando si insediò il governo di centrodestra fu cancellata. In seguito comunque si intervenne nuovamente facendo scendere la soglia da 12.500 a 5.000 e, successivamente, all´attuale livello dei 2.500.

Il cash per gli italiani è un tabù difficile da smontare: siamo il Paese che usa più contante e meno moneta elettronica. Alla radice del fenomeno c´è molta dell´economia sommersa che la cosiddetta "tracciabilità" cercherà di combattere (l´Abi stima ad esempio che con una stretta sull´uso del contante si potrebbero far emergere dal "nero" fino a 40 miliardi). Secondo i dati della Banca d´Italia, nel nostro Paese il 43,7 per cento delle spese viene fatto per contanti, pari ad una media di 866 euro. Molti italiani (il 52,1 per cento) lo fanno per abitudine, ma anche per paura di frodi e clonazioni, mentre - come segnala una ricerca della società Alter Ego - per maggiore semplicità (il 28,8 per cento) o velocità (12,3 per cento).

Ma quanto "pesa" oggi il denaro? E che costi ha? La sua gestione (stampa, trasporto, distruzione) in Europa vale 50 miliardi l´anno, 10 di questi spesi dall´Italia. Si tratta di montagne di denaro: nel Continente sono in circolazione oltre 13 miliardi e 600 milioni di banconote per un valore di 815 miliardi. Le monete sono invece oltre 90 miliardi di esemplari che valgono, in totale, quasi 22 miliardi e che formerebbero, messe una sopra l´altra, una torre alta quattro volte la circonferenza della terra.

Ma la lotta al nero, nelle intenzioni del governo, passa anche attraverso l´individuazione dei grandi patrimoni, in contante e in titoli. Una delle misure potrebbe essere proprio il loro monitoraggio, come suggerito dal documento delle imprese di alcune settimane fa. Si tratterebbe di inserire una casella sulla denuncia dei redditi dove si denuncia il proprio patrimonio: cash e titoli.

 

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