ALLA FINE SIAMO RIMASTI INOCULATI – L’ARRIVO DELLE DOSI DI VACCINO AGGIORNATE ALLE VARIANTI PIÙ RECENTI COSTRINGERA' A BUTTARE QUELLE VECCHIE, RIMASTE IN MAGAZZINO, DEL VALORE DI 3 MILIARDI - VENTI MILIONI DI VECCHIE FIALE ANDRANNO AL MACERO: LO SPRECO DALL'INIZIO DELLA CAMPAGNA A OGGI ARRIVA A QUOTA 102 MILIONI DI DOSI – MA NON È FINITA: NEI PROSSIMI MESI ARRIVERANNO ANCORA 61,2 MILIONI DI “VECCHIE” DOSI TARGATE PFIZER PIÙ 2,9 DI NOVAVAX CHE SARANNO QUASI TUTTE...
Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “La Stampa”
Chiarito che per i sani tra i 6 mesi e i 59 anni di età il vaccino anti Covid continuerà a essere gratuito, stanno per sbarcare 9 milioni e 173 mila dosi, 2, 9 di Novavax gli altri di Pfizer, di antidoti aggiornati sulle nuove varianti. Circa la metà di quelli che servirebbero per coprire l'intera platea di over 60 e popolazione più giovane ma fragile.
Ma il nuovo invio farà andare al macero la ventina di milioni di vecchie fiale che nessuno oramai vuole perché tarate sulla vecchia versione del virus, portando così lo spreco dall'inizio della campagna a oggi a quota 102 milioni di dosi, per un valore vicino ai 2 miliardi, visto che gli antidoti costano in media 19 euro a somministrazione.
vaccino pfizer per omicron 4 e 5
I vaccini inutilizzati alla fine saranno però molti di più perché sul nostro Paese, scaglionate negli anni, arriveranno ancora qualcosa come 61,2 milioni di dosi targate Pfizer, più 2,9 di Novavax. Una valanga di fiale che rischiano di finire in larga parte al macero, vista la stanchezza vaccinale oramai imperante, dalla quale non contribuiranno di certo a scuotere gli italiani i messaggi ambigui, che da un lato parlano di virus innocuo e dall'altro invitano a vaccinarsi. Tanto che alla fine il conto dello sperpero vaccinale rischia di lambire i 3 miliardi.
Ma per capire come siano andate le cose bisogna partire da quando la pandemia faceva spavento. Allora l'Ue per tutelarsi si lanciò in acquisti massicci, dei quali all'Italia spettava una quota proporzionale alla sua popolazione, ossia il 13,6%.
Che non si sia badato a spese al momento di decidere le quantità da acquistare lo dimostrano i numeri esposti a suo tempo dal generale Tommaso Petroni, a capo della task force per il completamento della campagna vaccinale: 60 milioni di dosi vicine alla scadenza regalate all'Africa e spesso finite nella spazzatura per l'impossibilità di conservarle alle adeguate temperature, più 22 milioni di dosi scadute a fine 2022.
A queste vanno poi aggiunte circa 20 milioni consegnate lo scorso anno e mai somministrate. In tutto fanno 102 milioni di fiale mandate al macero nonostante nei primi anni di campagna vaccinale l'Italia abbia fatto registrare record di adesioni da parte della popolazione.
Ma lo spreco vaccinale non finisce qui, perché a causa di una clausola capestro l'Europa si ritrova ora costretta ad acquistare dalla Pfizer qualcosa come 450 milioni di dosi, delle quali 61,1 destinate all'Italia. Una quantità ingestibile, tanto che dopo una lunga trattativa la Pfizer ha concesso di spalmare su più anni gli invii e i relativi pagamenti.
vaccino pfizer per omicron 4 e 5
Che le cose non siano del tutto chiare lo hanno pensato anche quelli del New York Times, quando l'inverno passato hanno deciso di portare la Commissione Ue in tribunale per non aver reso pubblico lo scambio di messaggi tra la presidente von der Leyen e il ceo di Pfizer, Albert Bourla, riguardo il negoziato che ha portato all'acquisto dei vaccini anti Covid. Certo è che resta difficile comprendere come mai in questa massa di dosi siano compresi i 19 milioni aggiornati su Omicron 1, acquistati dall'Ue e autorizzati dall'europea Ema appena una manciata di giorni prima che venisse accesa la luce verde a quelli aggiornati sulle nuove sottovarianti di Omicron 4 e 5. […]