orban gentiloni migranti

QUANDO UN ALTRO 24 MAGGIO? RINASCE LA PRUSSIA E ROMPE IL CAZZO A NOI – DOPO L’IDEA DEL MINISTRINO AUSTRIACO DI BLOCCARE I MIGRANTI A LAMPEDUSA, ORA CI SI METTE PURE ORBAN CON IL GRUPPO DI VISEGRAD: “L’ITALIA DEVE CHIUDERE I PORTI ALLE NAVI DEI PROFUGHI” – IL PREMIER UNGHERESE ANTICIPA UNA LETTERA A GENTILONI: "CHIUDEREMO LE FRONTIERE"

 

Da la Repubblica

 

Sebastian Kurz Sebastian Kurz

La surreale richiesta del ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz ad Angelino Alfano, di bloccare i migranti a Lampedusa o comunque sulle isole italiane per evitare il loro arrivo in Europa centrale, non era evidentemente una boutade solitaria partorita dai burocrati viennesi. Piuttosto, la prima mossa di una strategia studiata su più tavoli.

 

Quelli del famigerato gruppo di Visegrad - Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia - che, come in una rievocazione ottocentesca dell'Impero austro-ungarico, vedono in Vienna il proprio faro. Perché, 24 ore dopo Kurz, ecco il premier ungherese Viktor Orban, quello del muro, preannunciare una lettera al suo omologo italiano, Paolo Gentiloni, firmata da lui e dagli altri leader di Visegrad. Per recapitare al presidente del Consiglio una richiesta perfettamente in sintonia con la provocazione di Kurz: "L'Italia dovrebbe chiudere i suoi porti" per arginare i flussi migratori dal Mediterraneo.

ORBAN BIRRAORBAN BIRRA

 

Orban ha anticipato il contenuto della missiva in un'intervista alla radio pubblica Mr. I quattro di Visegrad fanno una serie di proposte al governo italiano. Ma "se non verranno chiusi i porti ai migranti - scrivono i leader del V4 - il problema diventerà ingestibile, dato che tedeschi e austriaci chiuderanno presto le loro frontiere". "Il flusso immigratorio - aggiungono - deve essere fermato in Libia".

 

E all'obiezione che in Libia non esiste un potere pronto a mettere in atto il piano italiano (portare nel Paese nordafricano la linea di confine a Sud dell'Europa fermando lì i migranti in centri supervisionati da Onu e ong) e a collaborare con l'Ue per fermare i trafficanti, Orban risponde: "Penso ad azioni militari". Il premier ungherese critica infine anche le stesse ong che stanno aiutando i profughi in mare e per le quali l'Ungheria fronteggia una nuova procedura di infrazione dalla Commissione Ue. "Sono finanziate ed appoggiate da George Soros", il miliardario americano di origine ungherese, secondo il premier di Budapest.

GENTILONI SERRAJ MIGRANTIGENTILONI SERRAJ MIGRANTI

 

E' solo il caso di ricordare che la Commissione europea ha aperto la procedura di infrazione a carico di Slovacchia, Polonia e Ungheria per essersi sottratti agli impegni assunti nel 2015 per l'accoglienza di una quota di richiedenti asilo per alleggerire il peso dell'emergenza sostenuto da Italia e Grecia. Quanto all'Austria, sebbene abbia evitato la stessa procedura, la Commissione è ben consapevole della sua influenza sul V4 e giudica le posizione non collaborativa del blocco dell'Europa centrale puramente ispirato da tornaconti elettorali interni. Esattamente quanto ha affermato lo stesso Alfano rispetto alla richiesta austriaca di bloccare i migranti a Lampedusa.

 

ORBAN SOROSORBAN SOROS

Mentre l'Italia attende che l'Europa si dimostri tale manifestandole concreta solidarietà, gli sbarchi proseguono e il fenomeno migratorio si arricchisce di nuove e drammatiche sfumature. L'organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha diffuso il suo nuovo rapporto, intitolato "La tratta di esseri umani attraverso la rotta del mediterraneo centrale".

 

Da cui emerge che negli ultimi di tre anni il numero delle potenziali vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale arrivate via mare in italia è aumentato del 600%. Lo studio è basato sui dati raccolti dall'agenzia Onu presso i luoghi di sbarco e nei centri di accoglienza per migranti nelle regioni del Sud dell'Italia.

 

PROSTITUTE NIGERIANEPROSTITUTE NIGERIANE

L'incremento, secondo Oim, è continuato anche nei primi sei mesi del 2017 e coinvolge ragazze sempre più giovani, spesso minorenni, che diventano oggetto di violenza e di abusi già durante il viaggio verso l'Europa. In particolare, il fenomeno riguarda circa l'80% delle ragazze arrivate dalla Nigeria, il cui numero è passato da 1.500 Nel 2014 a oltre 11.000 nel 2016.

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