TORNA A CASA, MINEO! - LA RIVOLTA PD APPENA COMINCIATA È GIÀ FINITA: I 14 SENATORI RIBELLI ANNUNCIANO IL RIENTRO NEL PARTITO - SULLE RIFORME LA LEGA FA ASSE CON RENZI: ‘OLTRE IL PREMIER C’È IL VUOTO E LO RIEMPIREMO NOI”

Roberto Scafuri per ‘Il Giornale’

 

CORRADINO MINEO CORRADINO MINEO

Ok,d’accordo,raccontia­mocela pure. Lo chiede il presidente del Consi­glio cui, in questo momento, nessuno è in grado di opporre un no. Tanto che in serata l’inte­ra squadra di demolizione del Senato - la ministro Boschi, il sanculotto Lotti, il sottosegreta­rio Delrio, i capigruppo Zanda e Speranza, i vicesegretari Gueri­ni e Serracchiani, la presidente di commissione Anna Finoc­chiaro nonché il presidente del­la conferenza Stato­ Regioni, Va­sco Errani - si chiudono con lui nello studio a Palazzo Chigi per cercare il bandolo della matas­sa. O cavare un ragno dal buco (qualcuno dice fosse un Grillo).

 

Renzi dice: «Bisogna stringere i bulloni», ovvero accelerare i tempi. La Finocchiaro si spinge a promettere voti a raffica sugli emendamenti già dall’inizio della prossima settimana (mar­tedì o mercoledì). L’intricatissima e nebulosa te­la che avvolge la riforma del Se­nato sembra però ormai avvi­luppare anche il premier, che vuole ancora risolverla prima dell’estate,fosse pure mandan­do i bulldozer. «Per un nuovo racconto del Paese - aveva nel pomeriggio esortato l’ispiratis­simo Matteo Renzi al Pitti Uo­mo­ dobbiamo essere capaci di raccontare emozioni».
 

matteo renzi e agnese landini all'inaugurazione di pittimatteo renzi e agnese landini all'inaugurazione di pitti

Emozione numero uno: at­tenti al Grillo. Protestano vee­mentemente gli esclusi dal verti­ce, per bocca di Gianluca Susta (Scelta civica): «Perché noi no? Renzi parli con tutta la maggio­ranza, non solo con il Pd». Ma in­tanto pare che la situazione si possa sbloccare grazie alla Le­ga, perché sia Matteo Salvini che Bobo Maroni si sono detti pronti a saldare l’intesa con Renzi («Tra di noi ci sono distan­ze enormi, ma oltre Renzi c’è il vuoto e lo riempiremo noi»). Forza Italia ha confermato, non senza patemi, che continuerà a tener fede all’intesa del Nazare­no con Renzi. Ma la notizia che fa tremare i cuori è ancora la trappola per topi innescata da Grillo e Casaleggio per stanare il medesimo premier da Palaz­zo Chigi.

 

Vannini Chiti Vannini Chiti

Grido di dolore dell’ex ministro Ncd De Girolamo: «At­tento al Grillo! ». L’ex comico,di­fatti, accetta ormai ogni condi­zione di Renzi pur di riuscire a convincerlo a farsi aprire come una scatoletta di sardine. «Sarà un incontro trasparente e in stre­aming sulla legge elettorale- di­ce il popolare Beppe - altro che l’inciucio di cui parlano i giorna­li di quell’individuo... ».

L’indivi­duo in questione sarebbe Silvio Berlusconi, che Grillo, in un tre­pidante e lungo post, definisce in tutti i modi più emozionanti per il popolo del Web: da «(fal­so) giovane» ad «amico dei ma­fiosi ». Accusandolo, in definiti­va, di «aver fatto campagna ac­quisti per l’Inter». Denso di on­de benefiche anche l’interroga­tivo risolutorio: «Perché tutto, tranne il M5S? La risposta sono i danèe . Con una vittoria di M5S Berlusconi sarebbe stato rovinato».
 

Superfluo infine aggiungere che per il Matteo Minore (Orfi­ni) «l’Italicum non si tocca» (di­fatti il M5S è per il proporziona­le) e che per il Giorgio Maggiore (Napolitano) è sempre bene cercare il «consenso più am­pio ».
 

Emozione numero due: tor­na a casa, Chiti. Dopo ore di ap­prensione, ieri mattina, uscen­do da una riunione nello studio dell’avvincente Vannino Chiti, gli autosospesi dichiarano, con la faccia di Badoglio l’otto set­tembre del ’43: «Rientriamo. Le dichiarazioni del capogruppo Zanda ci consentono di ripren­dere il lavoro nel gruppo Pd ­pausa - Ma la battaglia conti­nua. Nessuna resa. I nostri venti­cinque emendamenti alla rifor­ma del Senato restano: se boc­ciati in commissione, li ripre­senteremo in aula». Firmato: Chiti, Mucchetti, Corsini ecce­tera. Manca Casson. «Lo stiamo cercando. Forse è all’estero».
 

UN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOM UN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOM beppe grillo a firenze beppe grillo a firenze

Emozione numero tre: rifor­ma pronta, anzi no. Appresa la vibrante notizia del rientro dei 14 (13?) figliuol prodighi, la pre­sidente della commissione Affa­ri costituzionali di Palazzo Ma­dama, Finocchiaro, sprizza feli­cità dalle buste della spesa. «Ot­tima notizia, ora il Pd è più forte. Siamo pronti a votare la rifor­ma, perché sul Senato non elet­tivo è d’accordo la maggioran­za dei gruppi ». Anche il fremen­te Chiti sprizza come uno spu­mantino: «È difficile dire se vo­tiamo sì o no perché nessuno co­nosce più la riforma. Ma sono soddisfatto non solo del coin­volgimento di Forza Italia, ma anche della Lega e della disponi­bilità di M5S».

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