UN ROGNONI ATTACCATO AI MARONI – L’EX DIRETTORE GENERALE DI INFRASTRUTTURE LOMBARDE, APPENA ARRESTATO, FACEVA PARTE DELL’ENTOURAGE DEL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA…

Sandro De Riccardis e Emilio Randacio per ‘La Repubblica'

«Sono rattristato per Antonio Rognoni, una persona che ho conosciuto quest'anno». Questo è stato il primo commento a caldo del governatore Roberto Maroni, una settimana fa, dopo l'arresto del dg di Infrastrutture Lombarde (Ilspa). «Se ho sbagliato, me ne assumo la responsabilità politica». Ora, però, si scopre come Rognoni fosse diventato intimo dell'entouragedel governatore lombardo. «Gli incontri tra Maroni e Rognoni sono normali», ha replicato in serata la Regione Lombardia.

Nonostante si dimetta da Ilspa il 14 gennaio scorso, Rognoni continua ad avere rapporti con funzionari e politici del Pirellone, fino al piano più alto. Lo rimarcano gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della Gdf, in un'informativa di appena 25 giorni fa.

Rognoni, arrestato con altre sette persone, «è in diretto contatto con l'attuale Presidente della Regione, Roberto Maroni», scrivono gli investigatori al procuratore aggiunto Alfredo Robledo. Di più: da Maroni si reca «nel pomeriggio del 20 febbraio per discutere della propria posizione». E, dalle telefonate intercettate subito dopo, sembrerebbe ottenere una sponda alle sue richieste.

I RAPPORTI CON L'AVVOCATO DI MARONI
L'informativa - inviata al gip a integrazione delle richiesta cautelare - ricostruisce i rapporti in Regione dell'ex direttore di Infrastrutture, ma anche con soggetti vicinissimi al governatore, come l'avvocato della Lega Domenico Aiello e la moglie Anna Tavano, direttore generale Infrastrutture e mobilità al Pirellone.

L'oggetto degli incontri e delle conversazioni telefoniche sono «le intimidazioni» che Rognoni riceverebbe «dal presidente del consiglio di gestione di Infrastrutture, Paolo Besozzi». Il funzionario avrebbe «scritto delle cose aberranti allo scopo di intimidirlo e dare le dimissioni - si lamenta con l'assessore regionale alle Infrastrutture, Maurizio Del Tenno -. Maroni non vuole si porti questo argomento in consiglio domani...» dice.

Poi aggiunge che «Aiello ha detto che ciò che ha fatto (Besozzi, ndr) è gravissimo e che Maroni ci ha parlato». Ma ecco che Rognoni avvicina Tavano, definita da lui «una mia amica» per avere i documenti riservati che Besozzi ha depositato contro di lui. Chiede di inviargli una mail. La donna rifiuta: «Fai il bravo...» è la risposta. Ma poi i due si incontrano «dalla parrucchiera proprio allo scopo di prendere i documenti ».

L'INCONTRO COL GOVERNATORE.
Al telefono, è Del Tenno che dà indicazioni a Rognoni, che rivendica un suo spazio operativo in Infrastrutture, anche se formalmente non dovrebbe più esserci. «Adesso la prova decisiva è Expo» dice Del Tenno. «In tale contesto confida a Rognoni - scrive la Gdf - di volersi rivolgere a Maroni». «Non ci sono le condizioni - si sfoga Rognoni - o mandi via Besozzi o non faccio un cavolo».

L'ex dg racconta a Del Tenno dell'incontro col Governatore. «"Guardi presidente, siccome questo qui non cambia, io non riesco a lavorare in Expo". E allora lui ha detto: "No, ma come, non avete ancora fatto l'incarico, allora io voglio portare in Giunta l'incarico anche se non è ancora stabilito il quatum"». A quel punto la telefonata si conclude con l'impegno dell'assessore a dare nella giornata successiva il «colpo di grazia» a Besozzi.

 

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