roma monnezza buche

ROMA, LA DISCARICA CON LA CITTA' INTORNO - NON BASTAVA LA MONNEZZA CHE GIA' RICOPRE LA CAPITALE: ARRIVA LO SCIOPERO DEI NETTURBINI E IL BLOCCO DEGLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO, A RIDOSSO DEL PONTE DEL 2 GIUGNO - E L’AMA COSA FA? CHIEDE AI ROMANI DI TENERE LA SPAZZATURA IN CASA PER DUE GIORNI!

monnezza a roma dal sito romafaschifomonnezza a roma dal sito romafaschifo

Patricia Tagliaferri per “il Giornale”

 

Quello dei rifiuti a Roma è uno dei temi che stanno infiammando la campagna elettorale. E non poteva che essere così in una città ormai assuefatta al degrado, ai cassonetti straripanti di immondizia, al cattivo odore, ai materassi e ai televisori abbandonati sui marciapiedi.

 

9 monnezza a roma dal sito romafaschifo9 monnezza a roma dal sito romafaschifo

Un'emergenza con cui i romani sono costretti a fare i conti quotidianamente, stretti tra le inefficienze di una municipalizzata, l'Ama, che colleziona record di assenze tra i dipendenti, permessi per l'assistenza a familiari disabili e scioperi su scioperi. Come quello di oggi, che vedrà fermarsi in tutta Italia i lavoratori del settore dell'igiene ambientale in agitazione per il rinnovo del contratto nazionale.

 

7 monnezza a roma dal sito romafaschifo7 monnezza a roma dal sito romafaschifo

Che vuol dire niente raccolta dei rifiuti, pulizia delle strade o svuotamento dei cestini, dopo una domenica a servizio già ridotto, in una capitale dove la situazione è la normalmente critica. Anche per le vie del centro, assediate in questi giorni più che mai dai turisti. E non è che l'inizio di un'altra settimana, quella del voto, in cui Roma rischia di trasformarsi in un'enorme pattumiera per l'imminenza del 2 giugno, un altro giorno festivo, in cui gli impianti di smaltimento si fermeranno di nuovo e i cassonetti torneranno a riempirsi a dismisura quando non sarà ancora smaltita l'immondizia accumulatasi per lo sciopero di oggi.

 

Appare paradossale il rimedio suggerito da Daniele Fortini, il presidente della municipalizzata Ama, che ha invitato i romani a collaborare, evitando di portare la spazzatura nei cassonetti oggi, come del resto hanno fatto i colleghi di altre città italiane. «Tenete i rifiuti in casa», ha detto ai cittadini per evitare indecenti pile di sacchetti sui marciapiedi. Difficilmente l'appello andrà a buon fine ed è evidente che la gente preferirà intasare i cassonetti piuttosto che dover gestire i resti maleodoranti di due giorni tra le mura domestiche.

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Eppure i romani pagano, e anche tanto, la raccolta dei rifiuti: 249,9 euro pro-capite, il 50,9 per cento in più rispetto alla media nazionale, nonostante l'aumento della raccolta differenziata che dovrebbe far diminuire la tariffa. Con il risultato che solo il 9 per cento degli abitanti della Città Eterna è soddisfatto del servizio erogato dall'Ama, come emerge da un rapporto della Confartigianato che dà a Roma il primato negativo dei costi più alti per pulire la città e della maggiore insoddisfazione di chi la abita.

 

È questa la Roma che si troverà a governare il futuro sindaco, una città che sprofonda ogni giorno di più nella spazzatura. Ogni candidato ha la sua ricetta per risolvere una volta per tutte i problemi legati alla gestione dei rifiuti, uno dei più sentiti dai cittadini oltre a quello del trasporto pubblico, da sempre al centro di accesi dibattiti. La scommessa di Alfio Marchini è quella di trasformare i rifiuti in un'opportunità di guadagno.

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Giorgia Meloni vuole puntare sulla raccolta differenziata, contando di portarla ad un ambizioso 75 per cento. Anche Roberto Giacchetti vorrebbe incrementare la differenziata attivando un servizio di raccolta porta a porta e isole ecologiche per riciclare quello che si può riusare. Di Virginia Raggi, invece, l'idea di un kit per lavare i pannolini da distribuire alle neomamme.

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