silvia sardone

LA ROTTAMATRICE CRAXIANA - SILVIA SARDONE, LA PREFERITA DEL BANANA, PENSA DI CANDIDARSI A SINDACO DI MILANO: "SE ME LO CHIEDONO SONO PRONTA" - 32 ANNI, IN FORZA ITALIA DA 16, HA PARTECIPATO ALLE COMMEMORAZIONI PER CRAXI ED È IL VOLTO RAMPANTE DEL PARTITO. PER L'IRA DEI "VECCHI" GASPARRI E ROMANI

1. SARDONE: «SINDACO A MILANO? SE ME LO CHIEDONO»

Da “Libero Quotidiano

 

silvia sardone con berlusconisilvia sardone con berlusconi

Silvia Sardone è il volto nuovo e rampante di Forza Italia a Milano e non solo. Ieri, ospite di Radio 24, dopo aver posto le sue tematiche rispetto al rinnovamento del partito («A me non interessa né formattare né rottamare, ma che il partito non finisca con il morire lontano dai cittadini»), a precisa domanda ha risposto: «Io candidata sindaco a Milano? «Sono a disposizione del partito e correrò come consigliere comunale, poi se ci saranno altre proposte da parte del partito direi di sì, anche se in questo momentomi sembra fantapolitica». Chiusura in bellezza con un attacco ai nostalgici del Patto del Nazareno: «L’alleanza con la Lega? Perché no. Sicuramente meglio la Lega del Pd».

 

 

2. SILVIA SARDONE, NUOVA ROTTAMATRICE DI FORZA ITALIA

Guglielmo Marchetti per www.lettera43.it  

 

silvia sardone  8silvia sardone 8

Le apparizioni televisive di Silvia Sardone di Forza Italia hanno attirato le ire non troppo velate di alcuni rappresentanti della vecchia guardia, Paolo Romani e Maurizio Gasparri in testa. Ciò nonostante la bionda consigliera di zona 2 di Milano resiste a ogni bordata, sorride e passa dal trampolino di Otto e mezzo al salotto di Ballarò con disinvoltura e parlantina sciolta.

 

Prima di essere il volto mediatico dell’ultimo berlusconismo, Sardone è una che non molla mai. Ha 32 anni, da quando ne ha 16 milita in Forza Italia e parla di «rinnovamento», «limite di legislature» e altre proposte che sono anatemi per l’universo decadente di Forza Italia.

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UNIVERSITARIA RISOLUTA. Che avesse un carattere risoluto è stato evidente fin dai tempi in cui studiava giurisprudenza alla Bocconi.

I suoi compagni di corso ancora la ricordano per la determinazione con cui seguiva le sue lezioni, chiedeva approfondimenti ai professori e non disdegnava il lavoro extra.

Nel frattempo Sardone ha portato avanti l’impegno da fervente berlusconiana, frequentando contemporaneamente le molteplici correnti dell’universo forzista, sempre in prima fila per banchetti e manifestazioni, come ad Arcore il giorno dell'affidamento ai servizi sociali di Silvio.

 

IN MINIGONNA PER CRAXI. Prima di dedicarsi alle ospitate televisive la si vedeva spesso al Circolo del Buongoverno di Dell'Utri e nei gruppi giovanili dei berlusconiani, senza disdegnare neppure la corrente nostalgica socialista, comprese le commemorazioni di Bettino Craxi.

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In quest’ultimo caso è stata protagonista involontaria del decimo anniversario della morte dell’ex premier grazie alla minigonna d’ordinanza e passeggino al seguito nel camposanto di Hammamet.

 

UN MARITO (EX) POLITICO. Proprio in Forza Italia ha incontrato suo marito e padre dei suoi due figli, Roberto Di Stefano, consigliere comunale di Sesto San Giovanni (Milano).

All'inizio il politico della coppia era lui, mentre Sardone preferiva il ruolo di angelo del focolare e la carriera da giuslavorista all’Afol, l’agenzia per la formazione orientamento e lavoro della Provincia di Milano.

 

Poi il mancato seggio alle ultime elezioni regionali lombarde per il marito ha cambiato le prospettive. E Silvia è diventata il volto pubblico della famiglia, lasciando le responsabilità domestiche al suo compagno.

 

 

3. SILVIA SARDONE, RIECCO LA PREFERITA DEL CAV - SARÀ LEI LA CARTA PER IL RILANCIO DI FORZA ITALIA?

Susanna Turco per http://espresso.repubblica.it/ del 12 marzo 2015

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Tenere d’occhio quel visetto acqua e sapone dalla battuta pronta che corrisponde al nome di Silvia Sardone, 32 anni, segretaria di Fi a Sesto San Giovanni, consigliere di zona 2 a Milano, “certamente candidata alle prossime comunali” come dice lei stessa, ma magari presto qualcosa di più.

 

Proprio lei, la “preferita” dell’ex Cavaliere tra i volti nuovi selezionati nell’X Factor azzurro tenutosi a Villa Gernetto in novembre. Tanto si mormora, con un qualche ottimismo, nelle retrovie di Forza Italia, partito sfasciato ma speranzoso di riprendere fiato. Perché è assetato di facce nuove per ricominciare, il Silvio Berlusconi che, assolto e contento, riprende l’attività politica come tornasse dall’aldilà: e il pranzo con Joseph Daul, presidente del Ppe, e la foto postata su twitter da Deborah Bergamini, e l’incontro con Denis Verdini dopo la maretta di questi giorni, e insomma la voglia, officia il Mattinale, di “togliere il gesso dal partito-movimento”.

 

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Roba che Sardone non si fa dire due volte. “Forza Italia ha urgenza di rinnovarsi completamente”, “purtroppo ultimamente non ha fatto una bella figura”, “torni a dire qualcosa di centrodestra, senza rimpianti per il Nazareno”, sono i tre concetti chiave declamati ad Agorà, e subito compitati con ordine sulla sua pagina Facebook.

 

Quasi nativa digitale, appena 32 anni, Sardone è una giovane politica 2.0, lontana anni luce dal berlusconismo che dice “Gogol” invece di Google. I suoi profili social sono vivaci quasi in stile grillino, nella sua pagina personale le micro battaglie della Zona 2 di Milano (le panchine di viale Monza, le sale slot di via Padova) si alternano ai fondamentali del berlusconismo che fu. “Sono una donna come tante, una mamma milanese che cerca di districarsi tra famiglia e lavoro”, è incipit della sua biografia. Che poi continua: “Sono nata il giorno di Natale del 1982, anno in cui l’Italia ha vinto i mondiali di calcio. Vivo nella periferia di Milano, del resto non potrei permettermi di abitare in un altro posto”.

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Donna d’origini umili che si è fatta da sé, sempre “studiando e lavorando”, laurea in Bocconi a 22 anni, quindi giuslavorista con dottorati, master e due figli. Difficile che Berlusconi non ne restasse colpito: anche perché al già detto s’aggiunge una passione politica precoce (16 anni) tale per cui la Sardone prende voti per Forza Italia già da un decennio, nonché una impertinenza e una battuta pronta che sono qualità ad Arcore sempre apprezzate.

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L’infatuazione politica scattò a fine novembre, quando a villa Gernetto Berlusconi incontrò i venticinque giovani selezionati da Annagrazia Calabria e altri, e li portò a scorrazzare per villa Gernetto: lui in macchina elettrica, e loro dietro. “Mi è piaciuta solo lei, quella che ha due figli e va già in tv”, riferì poi ai dirigenti azzurri. Seguì poi un invito a cena, ad Arcore, cui Sardone si presentò col marito, e i cui contenuti son rimasti riservati. “Con Berlusconi ci sentiamo, è molto alla mano, mi ha dato dei consigli su come andare in tv”, ha raccontato lei in un’intervista.

 

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Già, la tv. Lanciata inizialmente ad Announo, nei suoi interventi in video e sui giornali ha mostrato piglio, altra cosa gradita all’ex Cav. “Landini lei non lavora dagli anni Ottanta, quando io gattonavo”. “Travaglio lei fino a ieri difendeva il sindaco di Venezia Orsoni: ha scritto o non ha scritto che era una persona seria che aveva rimpicciolito Brunetta?”. “Renzi sta copiando delle idee nostre, come sul Jobs act”. “Chi come Verdini ha fatto l’errore di fidarsi di Renzi deve pagare”. “Polverini viene dal sindacato: quella dice cose di sinistra”. “Minetti? Non è stata una grande idea, io mi sento diversa”.

 

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Anche sul partito mostra idee nette, incarnando il ruolo di rottamatrice-soft (ma Berlusconi non si tocca) che è l’unico cui può ragionevolmente aspirare: “Basta al partito degli aperitivi e dei convegni chiusi”, “basta nomi dall’alto, ci vogliono le primarie”, “basta con le stesse facce”, ma anche “con i Razzi: come fa a rappresentarmi, in Parlamento, uno così”. Via così, fino al paradossale: “Se continuiamo coi casting rischiamo di diventare un partito di figurine”.

 

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

Perché certo, sarebbe da dire che proprio un casting ha fatto di lei la “preferita” tra i nuovi dell’Cav. Ma comunque è già molto che non sia stata già sbranata da quella che la Stampa chiama “la nervosa compagnia delle donne berlusconiane” . Dicono che Daniela Santanché la consigli: la deputata azzurra chiarisce non esser così. Però aggiunge: “Si dà da fare, è a disposizione, io do un giudizio positivo e comunque son cose che Berlusconi apprezza sempre”.

 

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