S-TERMINATOR! – SCHWARZY HA IL RECORD DI MORTI NELLA STORIA DELLA CINEMA: 369 – ‘RAMBO’ STALLONE È TERZO – UNICO ITALIANO IN CLASSIFICA, FRANCO NERO (CHE, IN REALTÀ, SI CHIAMA SPARANERO: UN COGNOME, UN DESTINO)

1 - SCHWARZY AMMAZZA TUTTI È IL PIÙ LETALE DEL CINEMA
Vittorio Sabadin per "la Stampa"

Randal Olson lavora nel campo dell'intelligenza artificiale e nel tempo libero si dedica a un hobby un po' strano: conta i morti nei film. I suoi puntigliosi calcoli gli hanno consentito di creare il sito MovieBodyCounts, nel quale si può scoprire ad esempio che un film considerato per bambini, Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re, è di gran lunga quello con più morti ammazzati della storia del cinema: ben 863.

Olson ha stilato un elenco non solo dei film con il numero maggiore di vittime, ma anche degli attori che le hanno causate. In testa c'è Arnold Schwarzenegger, grazie alla serie di Conan e ai micidiali Terminator. L'ex governatore della California ha ucciso nei film 369 persone, 74 delle quali solo nella scena di finale di Commando. Schwarzenegger potrebbe smettere di ammazzare gente e tenersi lo stesso il primato, visto che il secondo in classifica, l'attore cinese Chow Yun-Fat, è fermo a 295 e difficilmente lo supererà. Poco noto in Occidente, dove è apparso nei Pirati dei Caraibi e ne La tigre e il dragone, Chow ha fatto invece stragi a Hong Kong dove è diventato un eroe dei film di gangster e arti marziali.

Sylvester Stallone, terzo con 267 vittime, ha ottime possibilità di superarlo anche solo con un altro Rambo. «Sly» ha cominciato a fare cinema in un settore completamente diverso, girando nel 1970Stallone italiano, porno proibito, ma si è presto specializzato nei ruoli di chi combatte per ottenere una rivincita contro la società ingiusta e corrotta.

Ha preso gusto a sparare, scoccare frecce e lanciare coltelli. I suoi morti sono quasi tutti della serie di Rambo (escluso il primo, dove i cattivi vengono solo feriti) quando andava ad aiutare i talebani dell'Afghanistan che ora l'America combatte. Ma anche ne I mercenari ha avuto le sue occasioni per salire in classifica e in futuro potrà migliorare.

Il sito di Randal Olson ha attirato in poche settimane numerosi amanti del genere, molti dei quali non possono credere che Clint Eastwood sia solo al sesto posto con 207 uccisioni. Ma la legge dei numeri non lascia dubbi. Lo precedono persino Tomisaburo Wakayama, il samurai che ha fatto le sue 226 vittime quasi tutte in un solo film,Lone wolf and cub: white heaven in hell, e Dolf Lundgren un attore svedese che nessuno immaginava così letale. Lundgren era la guardia del corpo di Grace Jones prima di diventarne l'amante e trovare una particina in 007 Bersaglio mobile.

Ma tutti lo ricordano come Ivan Drago, l'avversario di Stallone in Rocky IV. Appesi i guantoni al chiodo, ne ha uccisi con le pistole 239. Ma Clint Eastwood non ha più alcuna possibilità di migliorare la sua posizione, visto che dal 1995 gira solo film carichi di nostalgia e che i tempi dell'ispettore Callaghan e diPer un pugno di dollari non torneranno più.

Tra i primi 25 attori più letali c'è anche Franco Nero, il cui vero cognome è non a caso Sparanero. I suoi 115 morti li ha fatti quasi tutti nel 1966, nel mitico Django di Sergio Corbucci, che ha recentemente ispirato il Django unchained di Quentin Tarantino. A un certo punto, Django tira fuori dalla cassa da morto che si trascinava dietro una mitragliatrice, e a ogni colpo sparato un cattivo se ne va.

Olson ha rivolto un appello ai frequentatori del sito perché lo aiutino a compilare le classifiche tenendo conto anche dei film usciti prima del 1960. Non compare ad esempio John Wayne, che ne ha ammazzati relativamente pochi in ogni apparizione, ma ha girato moltissimi film. Bisogna poi trovare qualche donna che faccia concorrenza a Uma Thurman, che ha tagliato a fette 77 persone in Kill Bill: 76 nel Primo volume e solo Bill nel Secondo.

Si discute molto anche su come calcolare le vittime: sono valide solo quelle uccise a vista? Perché se non fosse così l'attore più letale, senza ombra di dubbio, sarebbe Peter Cushing. In Guerre Stellari, Episodio IV, distrugge in un colpo solo il pianeta Alderaan e i suoi due miliardi di abitanti. Difficile fare meglio.

2 - WEINSTEIN CI RIPENSA: MAI PIÙ FILM VIOLENTI
Stefano Rizzato per "la Stampa"

In cantiere ha un film con Meryl Streep, ma non un film qualunque: un vero e proprio manifesto contro la Nra, la lobby americana pro-armi. Eppure le armi - più e meno convenzionali - nei suoi film non mancano certo. Così Harvey Weinstein, produttore esecutivo dei più sanguinolenti film di Quentin Tarantino, ha deciso di diventare buono. D'ora in poi, niente più pellicole che celebrino violenza e pistole, ha annunciato alla Cnn: «Il cambiamento inizia da qui: non posso continuare a fare quello che facevo».

Visti il trionfo di spade di Kill Billvolume 1 e 2, e le scene pulp di Django Unchained, la mossa è stata bollata da molti come ipocrita. Ma forse è soprattutto la spia che qualcosa, a Hollywood, stia cambiando. Sparatorie, scazzottate e infilzamenti, ormai, si sono visti in tutte le salse e senza filtri. L'abitudine al sangue del pubblico non lascia più molti spazi alla creatività: o sei Tarantino, appunto, oppure è forte il rischio di cadere nei soliti cliché.
I dati sul botteghino mostrano che, almeno per ora, il successo della violenza gratuita sul grande schermo è più che mai solido. Ma già da qualche anno il genere è diventato prerogativa soprattutto dei videogiochi, che permettono di vivere l'azione in prima persona, da attori e registi. Sorpassato a destra, il cinema è a un bivio, lo stesso di Weinstein: continuare così o diventare buono?

 

 

ARNOLD SCHWARZENEGGER E IL FIGLIO AVUTO DALLA GOVERNANTE SPECIALE LUGLIO I PERSONAGGI PI RAPPRESENTATIVI DEGLI USA ARNOLD SCHWARZENEGGER Arnold Schwarzenegger in The Last Stand jpegclint Eastwood e Dina RuizAPP LIFTING CLINT EASTWOOD Stallone intervistato Signore degli anelliFranco Nero DJANGO UNCHAINED ARNOLD SCHWARZENEGGER DJANGO UNCHAINED

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…