salvini di maio juncker

SALVINI E DI MAIO HANNO CAPITO CHE DEVONO ROVESCIARE L'ORDINE POLITICO EUROPEO PRIMA DI COSTRUIRE UN NUOVO EQUILIBRIO ECONOMICO ITALIANO: PER QUESTO VANNO AVANTI SU UNA MANOVRA IN CHIARO CONTRASTO CON LE REGOLE. NON PRENDONO LA STRADA DI FARAGE O TSIPRAS, PUNTANO A RIBALTARE LE FORZE A BRUXELLES NELLE ELEZIONI 2019. E PER FARLO GLI SERVE UN NEMICO, LA COMMISSIONE EUROPEA. CHE SE ANCHE INIZASSE LA PROCEDURA D'INFRAZIONE…

 

Sergio Fabbrini per www.ilsole24ore.com

 

di maio salvini

Il mismatch tra economia e politica si accentua ogni giorno che passa. Il governo ha finalmente presentato la Nota al documento di politica di bilancio. Per il ministro dell’Economia e delle Finanze essa prefigura una legge finanziaria che sarà «coraggiosa e responsabile, in quanto punta alla crescita e al benessere dei cittadini, assicurando… un profilo di riduzione del deficit che passerà dal 2,4% del 2019 al 2,1% del 2020 per chiudere all’1,8% del 2021».

 

Tuttavia, tra gli economisti (così come riportato anche da questo giornale), sono in molti ad avere dubbi sulle previsioni avanzate in quella Nota, anche perché il contesto economico internazionale non è favorevole e la Banca centrale europea sta tirando in barca i remi del quantitative easing. Ma i dubbi sulla sostenibilità della manovra finanziaria diventano ancora più forti quando si ascoltano i due vice-premier del governo, impegnati in una reciproca competizione elettorale per tirare la coperta delle spese verso l’uno oppure verso l’altro.

 

Per loro, quella Nota sembra essere un manifesto elettorale piuttosto che un documento di politica di bilancio. Come è possibile che i leader del governo di uno dei Paesi più industrializzati al mondo non si pongano il problema delle possibili conseguenze economiche negative della manovra finanziaria che stanno mettendo in campo? Cercherò di spiegare che ciò non è dovuto alla carenza di cultura economica da parte loro, bensì alla strategia politica che perseguono.

DI MAIO SALVINI

 

I leader della Lega e dei Cinque Stelle sono impegnati a rovesciare un equilibrio politico europeo, prima che a costruire un nuovo equilibrio economico italiano. Hanno capito che non possono conseguire il secondo obiettivo se non hanno raggiunto il primo obiettivo.

 

L’interdipendenza europea è così stretta da vincolare l’autonomia decisionale nazionale. Anche se essi rappresentano elettorati e aree geografiche (relativamente) diversi, tuttavia convergono verso l’obiettivo di accrescere quella autonomia decisionale, senza la quale non potrebbero realizzare le politiche di spesa necessarie per consolidare il loro consenso interno.

 

Entrambi hanno capito che è irrealistico raggiungere quell’obiettivo seguendo la strada di Nigel Farage, vista la drammatica complessità della fuoriuscita britannica dall’Unione europea (Ue). Così come è irrealistico raggiungere quell’obiettivo attraverso la strada indicata a suo tempo da Alexis Tsipras, viste le umilianti conseguenze indotte dal suo tentativo unilaterale di violare le regole dell’Eurozona. Di qui la loro strategia (condivisa da altri partiti sovranisti europei) di conquistare l’Ue dall’interno, per poterla quindi svuotare di competenze e controlli.

juncker dombrovskis

 

Le elezioni per il Parlamento europeo del prossimo maggio 2019 sono un passaggio cruciale per realizzare tale strategia. Attraverso il meccanismo dello spitzenkandidat, le forze sovraniste potrebbero convergere con le componenti euro-scettiche del Partito popolare europeo per eleggere un presidente di Commissione sensibile alle loro rivendicazioni nazionaliste, così sconfiggendo l’asse europeista Merkel-Macron.

 

Per dirla con Douglass North, l’Europa è in una “giuntura critica”, un periodo storico in cui vecchi equilibri sono stati indeboliti e nuovi equilibri potrebbero affermarsi (anche grazie al contributo dei partiti del governo italiano). Se la giuntura critica della fine della Guerra Fredda (1989-1992) aveva condotto alla nascita della nuova Europa (monetaria), l’attuale giuntura critica potrebbe condurre alla rinascita della vecchia Europa (doganale). Un’Europa, quest’ultima, che potrà accogliere i sovranismi al suo interno, al prezzo però di mettere in discussione il funzionamento del mercato unico.

 

 

Ecco perché i due leader del nostro governo sono interessati ad una manovra finanziaria che parli ai loro elettori (vecchi e nuovi) piuttosto che alla Commissione europea o ai mercati finanziari. Leggendo la Nota, si può vedere che non è stato dimenticato nessun gruppo sociale di una possibile coalizione sovranista. Ma per mobilitare quest’ultima, occorre avere un nemico, cioè la Commissione europea.

 

il palazzo della commissione europea a bruxelles

Siccome è altamente probabile che la Commissione sarà costretta ad aprire una procedura di infrazione nei confronti del governo italiano (visto che la legge di bilancio 2019 non prevede una diminuzione, né nominale né strutturale, del rapporto deficit/Pil), ciò fornirà un assist formidabile ai leader dei due partiti di governo per la loro campagna elettorale del prossimo maggio (per di più, l’apertura della procedura avrà una scarsa efficacia pratica, essendo la stessa Commissione in scadenza). I nostri vice-premier avrebbero un nemico in carne ed ossa da combattere come il responsabile dei nostri guai sociali ed economici.

 

Contemporaneamente, radicalizzando lo scontro con l’Ue, i due vice-premier potranno consolidare il controllo sui rispettivi partiti. Infatti, è bene tenere presente che la Lega nazionale (con i suoi istinti autoritari) non coincide con quella (di sentimenti autonomisti) che governa importanti regioni dell’Italia del nord. Così come non va dimenticato che l’attuale leadership nazionale dei Cinque Stelle è tutt’altro che solida (di qui, peraltro, la sua spasmodica celebrazione di successi politici inesistenti).

LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

 

In conclusione, il mismatch tra interessi politici e logica economica potrebbe condurre ad esiti imprevedibili prima ancora delle elezioni europee. In questo contesto, le forze sociali ed economiche organizzate dovrebbero riaffermare le priorità delle politiche (per la crescita e l’inclusione) necessarie al Paese, creando un baricentro riformatore capace di contenere la deriva estremistica della politica elettorale. Collateralismi e politicismi indebolirebbero quel baricentro piuttosto che rafforzarlo. Come sa chi va a vela, si può andare avanti anche con il vento contrario.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA Ad ALMASRI), VENGONO EFFETTUATOI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…