matteo salvini gianfranco cuttica di revigliasco riccardo molinari giorgio abonante alessandria

SALVINI PREPARA LA VALIGIA! – NON SOLO LA DISFATTA TOTALE A VERONA: ANCHE AD ALESSANDRIA LA LEGA SI È PRESA UN BELLO SCHIAFFONE. IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA, GIORGIO ABONANTE, SOSTENUTO DA PD, M5S E CALENDA, HA RIPORTATO LA CITTÀ AL CENTROSINISTRA DOPO 5 ANNI – È L’ENNESIMA FERITA CHE SI APRE PER IL CARROCCIO: ALESSANDRIA È LA CITTÀ DEL CAPOGRUPPO DELLA LEGA ALLA CAMERA, RICCARDO MOLINARI. A VIA BELLERIO SPERAVANO NEL RIBALTONE RISPETTO AL PRIMO TURNO, E INVECE IL DIVARIO SI È ALLARGATO…

Massimo Delfino per “la Stampa”

 

GIORGIO ABONANTE

Giorgio Abonante è il nuovo sindaco di Alessandria, la città torna al centrosinistra dopo 5 anni. La rimonta di Gianfranco Cuttica di Revigliasco non c'è stata. Anzi il centrodestra, che era costretto a rincorrere ma nutriva speranze perché il margine di svantaggio al primo turno era stato minimo (591 voti), non è riuscito nel sorpasso: anzi, il gap si è dilatato ulteriormente. Ancora una volta è stato l'astensionismo il dato più rilevante e di ciò si è rammaricato nel primo commento il neo sindaco: «Dovremo recuperare il rapporto con una città sfiduciata».

 

gianfranco cuttica di revigliasco

Erano stati pochi a votare al primo turno (il 46,7%), sono andati ancora in numero minore alle urne al ballottaggio, visto che si è registrato un modesto 37,13 per cento per complessivi 27.348 votanti.

 

Pochi istanti dopo le 23, è cominciato rapidamente lo scrutinio e, in uno dei seggi campione, le prime 100 schede sono state aperte in meno di dieci minuti. La tendenza era quella prevista, cioè di grande equilibrio: un voto per l'uno, subito bilanciato da uno per l'avversario.

 

Se ad Abonante riusciva un filotto di 4-5 preferenze, Cuttica ne otteneva altrettante e recupera il gap. Dopo il primo seggio, si credeva veramente che ci si giocasse la poltrona di sindaco per una manciata di preferenze e che anche le schede contestate potessero essere decisive.

giorgio abonante

 

Invece, si è rimasti in equilibrio per un po', poi gradualmente Abonante ha preso un vantaggio lieve ma costante che ha incrementato ad ogni sezione. Abonante, tifoso romanista e contentissimo anche per la vittoria di un suo idolo, Damiano Tommasi a Verona, è rimasto prudente per un po', ha analizzato nella sede in centro l'andamento e poi, man mano che il margine saliva e ha deciso di spostarsi alla Soms del Cristo, dove lo attendevano già in tanti e i sorrisi si sprecavano.

 

gianfranco cuttica di revigliasco con matteo salvini

Fra coloro che, già a metà scrutinio, si sentivano vincitori c'era uno storico esponente del Pd, cioè, Daniele Borioli, che ha dato una sorta di imprimatur ad Abonante: «Una delle vittorie più importanti di questo turno amministrativo, è nelle città che si ricostituisce il tessuto della democrazia».

 

Lo ha seguito a ruota il consigliere regionale dem, Domenico Ravetti: «Abonante ha trainato tutti, nessuno si sarebbe immaginato un esito simile pochi mesi fa, invece siamo riusciti a compiere l'impresa. Giorgio sarà un eccellente sindaco e governerà bene».

 

matteo salvini gianfranco cuttica di revigliasco riccardo molinari

Anche Michelangelo Serra, del Movimento 5 Stelle, alleato fin dal primo turno con il Pd, non ha nascosto la soddisfazione. Proprio il M5s è stato prezioso per Abonante grazie alla battaglia condotta nel quartiere Europista contro l'insediamento del centro logistico Pam, una delle battaglie più convinte della coalizione di centrosinistra. Sul fronte opposto, nel quartier generale di via Faà di Bruno, l'assessore uscente Cinzia Lumiera ha rimarcato che «una percentuale di votanti inferiore al 40% è stata penalizzante per noi, dovremo capire il perché». -

Articoli correlati

ULTIMA CHIAMATA PER SALVINI: SE LA LEGA PERDE IL BALLOTTAGGIO A VERONA E ALESSANDRIA, PUO' PREPARARE

giorgio abonante giorgio abonante

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...