SALVINI ROMPE I MARONI AGLI ALLEATI: LA MAGGIORANZA LITIGA ANCHE SUI B&B – FDI E FORZA ITALIA APPLAUDONO ALLA STRETTA DECISA DAL CAPO DELLA POLIZIA, VITTORIO PISANI, PER VIETARE LE KEYBOX, LE MINI CASSAFORTI CHE CONTENGONO LE CHIAVI DEGLI APPARTAMENTI IN AFFITTO (MA LA LEGA SI SMARCA) - ARMANDO SIRI: “L’IDENTIFICAZIONE A DISTANZA VIENE FATTA PER LO SPID, PER LA POSTA CERTIFICATA, PER APRIRE UN CONTO CORRENTE, PERCHÉ NON FARLA ANCHE PER I CLIENTI DI UN B&B?”
Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Centrodestra ad assi variabili, per uno che nasce uno che tramonta. Le keybox, le mini cassaforti che contengono le chiavi degli appartamenti in affitto, sono state vietate dal capo della Polizia Vittorio Pisani. Di qui, nella maggioranza sorge un nuovo «inciampo», per usare le parole di Maurizio Lupi.
La norma piace infatti a Fratelli d’Italia, che plaude con la ministra Daniela Santanchè: «Ringrazio il ministro dell’Interno» Matteo Piantedosi «per la divulgazione della circolare» che garantirà «più sicurezza ai cittadini». Con una chiosa: «Questo dimostra che il nostro è un governo di squadra e che i ministri lavorano assieme». Un riferimento probabilmente al fatto che Piantedosi, già prefetto da una vita, è in quota Lega.
Gran soddisfazione anche in Forza Italia: «Ben vengano i sacrosanti controlli sanciti dal Viminale — ha detto il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri — che io sosterrò a spada tratta». Perché «la proprietà privata è sacra e ognuno può fare dei propri immobili quello che vuole. Ma nell’ambito delle regole, che devono salvaguardare la collettività e gli stessi proprietari di casa che, non affittando case, non vogliono vedere trasformati in un suq i propri condomini». E Noi moderati? Maurizio Lupi apprezza […]
Il no alle mini cassaforti di massima piace anche ai sindaci e certamente a Federalberghi. Ma non alla Lega. Il cui Dipartimento economia esprime «perplessità sulla norma che impone l’obbligo di identificazione fisica dei clienti ai titolari di strutture che offrono affitti brevi». Certo, la sicurezza «deve essere tutelata, ma l’identificazione a distanza, procedura che offre sufficienti garanzie, non va confusa con il semplice invio di una fotocopia».
Insomma: «Chiediamo più attenzione su una misura che rischia di alimentare il nero e di penalizzare ulteriormente il diritto di proprietà di 600 mila piccoli proprietari e l’attività imprenditoriale di 30 mila gestori».
La Lega proprio non la manda giù. Armando Siri, padre della flat tax e coordinatore dei dipartimenti leghisti, è meno formale: «L’identificazione a distanza viene fatta per lo Spid, per la posta certificata, per aprire un conto corrente, perché non farla anche per i clienti di un b&b? Se non è un sistema sicuro, allora stiamo dicendo che mafiosi, criminali, terroristi possono aprire un conto a distanza senza problemi...».
Insomma il centrodestra continua a ridislocarsi ormai quasi quotidianamente. Ieri Tajani e Salvini hanno deciso di smentire insieme la freddezza dei rapporti notata tra i due all’assemblea delle aziende di logistica: «Contrariamente ad alcune ricostruzioni, si precisa che i due vicepremier hanno viaggiato insieme sul volo Milano-Roma e come sempre si sono salutati e parlati con cordialità».
Le ombre che nelle ultime settimane sembravano essere sorte tra Antonio Tajani e Maurizio Lupi in nome della rappresentanza del centro, ieri sugli affitti brevi parevano dissolte. Ma la crescita dei centristi registrata alle ultime regionali, soprattutto in Liguria, ha aperto una nuova competitività all’interno della maggioranza.
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