mario draghi matteo salvini

SALVINI HA IL TORCI-COLLE – ANCHE IL “CAPITONE” VUOLE INCHIAVARDARE DRAGHI A PALAZZO CHIGI: “IO FACCIO LO SFORZO DI STARE CON IL PD, E LUI SE NE VA?” – LE PEDINE INIZIANO A MUOVERSI, MA RESTA IL DILEMMA: COSA FARE SE E QUANDO DRAGHI DIRÀ DI VOLER SALIRE AL COLLE? (L’HA SCRITTO ANCHE L’ECONOMIST: “VUOLE FARE IL PRESIDENTE”) – JENA: “SALVINI HA PAURA CHE DRAGHI LASCI IL GOVERNO. OVVERO, SALVINI HA PAURA DI PERDERE LE ELEZIONI”

matteo salvini ph luca santese e marco p valli

1 - OVVERO

Jena per "La Stampa"

 

Salvini ha paura che Draghi lasci il governo. Ovvero, Salvini ha paura di perdere le elezioni.

 

2 - SALVINI DRIBBLA MELONI «DRAGHI RESTI PREMIER»

Marco Conti per “il Messaggero”

 

«Io faccio lo sforzo di stare con il Pd e Draghi se ne va?». Matteo Salvini non ci sta, vorrebbe che Draghi rimanesse a Palazzo Chigi e lo dice senza mezzi termini.

 

Anche perché l'alleata Giorgia Meloni, non ha voluto fare analogo «sforzo».

 

meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

 

 

 

Sta all'opposizione e con la storia del «patriota» che «non sta solo a destra», e che sempre più prende le forme dell'ex presidente della Bce, pensa ora di assumere il ruolo di king maker dicendo che Draghi ha «autorevolezza» mentre il centrodestra «non ha da solo i numeri» per eleggere il nuovo Capo dello Stato.

 

Eppure il centrodestra ha un candidato e Salvini, a giorni alterni, lo coccola.

 

«Perché Berlusconi no?, come dice Enrico Letta!», si chiede.

 

Però il problema dei numeri se lo pone anche il leader della Lega quando afferma che «prima dobbiamo cercare di capire che vuol fare Berlusconi».

 

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA

Ovvero spiegare, con tatto e cautela, al Cavaliere che rischia di incassare una sonora bocciatura.

 

«Comunque io ascolto tutti», taglia corta Salvini rimandando al calendario di consultazioni che intende avviare subito dopo Natale con tutti i leader attraverso le quali spera di chiarirsi le idee.

 

 Nel frattempo, parlando forse anche a se stesso, dice che intende chiedere a tutti «anche una moratoria sulle dichiarazioni e sulle polemiche giornalistiche perché altrimenti è difficile mettersi d'accordo quando poi ogni giorno uno dice qualcosa di diverso sui giornali».

 

draghi berlusconi

Al leader leghista non sarà però facile mettere in fila posizioni chiare nelle consultazioni post natalizie. Il frullatore dei posizionamenti vede una cospicua fetta del Parlamento contraria al trasloco di Draghi mentre tutti i segretari di partito dicono più o meno ciò che ha ripetuto anche ieri il segretario del Pd: «Sono convinto che faremo una scelta insieme, largamente supportata dalle forze politiche e sono convinto che sarà una buona scelta».

 

mario draghi sergio mattarella

Visti i numeri la scelta condivisa evocata da Enrico Letta sembra più una necessità che una decisione.

 

Matteo Renzi da tempo ha ammesso di non poter essere più decisivo, ma spera di essere «incisivo», così come tutti i leader.

 

Conte e Letta viaggiano di conserva anche se tra i due pesa la vicenda della mancata candidatura a Roma del leader del M5S e ancor più potrebbe incidere un mancato risultato positivo di Cecilia D'Elia.

 

matteo salvini giorgia meloni assemblea nazionale federmanager

I continui fumogeni che vengono lanciati, prima che inizi la partita, servono soprattutto a nascondere un problema: che cosa fare se e quando Draghi dirà ciò che ormai tutti danno per scontato: ho finito il mio lavoro, vorrei succedere a Mattarella.

 

Se è vero, come fa capire Luigi Di Maio quando invita tutti a lasciar fuori il premier dai giochi politici, che fuori dai confini si aspettano che Draghi resti a lungo da una parte o dall'altra, può diventare difficile non esaudire i desiderata dell'ex presidente della Bce anche perché potrebbe essere per i dem la soluzione che evita il blitz del Cavaliere.

House of Crucci - Berlusconi, Meloni, Salvini, Renzi, Mattarella

 

 

D'altra parte per Antonio Tajani «è interesse nazionale che Draghi resti a Palazzo Chigi» e «tutti dicono la stessa cosa, io, Salvini, Letta, Washington e Bruxelles» e lo stesso Conte, andrebbe aggiunto.

 

Ma nello schieramento c'è chi intende preservarlo come eventuale riserva della Repubblica buono magari per chiedergli di tornare a Palazzo Chigi anche dopo le elezioni politiche del 2023, e chi pensa di cucinarselo nell'ultimo anno di legislatura «perché l'agenda di Draghi non è la nostra», si sente dire nel Pd e nel M5S.

 

ENRICO LETTA MATTEO SALVINI

LA SFIDA

Il disorientamento delle forze politiche rende evidente come Draghi, ammesso che voglia succedere a Mattarella, abbia deciso di giocare da solo la partita attendendo magari - prima di esporsi - che sia di chiusa la legge di Bilancio e compiuta la cabina di regia che certifichi il conseguimento di tutti gli obiettivi annuali del Pnrr.

 

Sulla carta occorre attendere ancora un'altra settimana per capire se la dichiarazione di Salvini è solo tattica o se esprime anche l'intenzione di spiegare alla Meloni che partecipare all'elezione di Draghi al Quirinale significa anche prendere parte al governo che verrà.

 

Perché per tenere insieme il centrodestra, se non c'è Berlusconi, l'unica alternativa potrebbe essere solo la candidatura dell'ex presidente Bce. Marco Conti

salvini renzi

giuseppe conte e matteo salvini alla confesercenti

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…