SANGALLI CEDRONI – FERMI TUTTI: NELLA STORIA DI PRESUNTE MOLESTIE E RICATTI CHE INGUAIA IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO CARLO SANGALLI SPUNTA LA VERSIONE DI GIUSEPPE GUZZETTI - A FINE 2017 "L'ARZILLO VECCHIETTO" RICEVETTE UNA LETTERA SUI RAPPORTI “BOCCACCESCHI” DI SANGALLI (ALL'EPOCA SUO VICE ALLA FONDAZIONE CARIPLO) – “IN UN PRIMO TEMPO HA NEGATO. POI AMMETTE CHE QUALCOSA C'È STATO, MA ‘CHE ERA LA SIGNORA CHE LO PROVOCAVA, CHE ERA UNA PROCACE”’ – IL PAGAMENTO DI 216MILA EURO E L’ACCUSA DI ESTORSIONE ALLA SEGRETARIA GIOVANNA VENTURINI E ALL’EX DG DI CONFCOMMERCIO FRANCESCO RIVOLTA
Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"
Novembre-dicembre 2017. Una lettera anonima arriva a Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo di Milano fino al 2019. Dice che il vice presidente Carlo Sangalli «aveva avuto rapporti non commendevoli» e «boccacceschi» con una dipendente della Confcommercio di cui lo stesso Sangalli è presidente da anni.
giovanna venturini la donna che ha accusato carlo sangalli di averla molestata
L'inedito episodio si colloca nella vicenda delle presunte molestie sessuali riferite da Giovanna Venturini a carico di Sangalli, di cui è stata segretaria, che ha generato un procedimento penale in cui la stessa Venturini e l'ex direttore generale di Confcommercio Francesco Rivolta sono accusati di estorsione ai danni di Sangalli.
A parlarne è Guzzetti testimoniando nel corso di un incidente probatorio chiesto dalle difese degli imputati. L'anonimo arriva 5 anni dopo che Venturini ha registrato un video in cui, dandogli del «lei», chiede a Sangalli di smetterla con le sue «attenzioni», che però la signora non denuncerà ufficialmente.
Venturini ottenne il trasferimento alla segreteria di Rivolta, ma quando negli anni successivi le voci sulla vicenda presero a girare nei corridoi romani di Confcommercio, la donna si sentì emarginata e vittima di mobbing. Nel 2017 si confidò con i familiari.
«Ero preoccupato per gli aspetti della Fondazione Cariplo», spiega Guzzetti il cui unico interesse era tutelare il «buon nome» della stessa Fondazione evitando che «fosse trascinata nello scandalo». Al gup di Roma Alessandro Arturi, dichiara che chiamò Sangalli: «In un primo tempo ha negato, ha detto "Non è vero niente, è una maldicenza", adducendo anche il suo aspetto etico, cattolico. Dice: "Vuoi che io commetta questi atti? Io ho famiglia, tu mi conosci"».
Di fronte alle sue perplessità, Sangalli ammette che qualcosa c'è stato, ma «che era la signora che lo provocava, che era una procace». Guzzetti lo ammonisce: «Carluccio, occhio di non trascinare la Fondazione Cariplo in una vicenda di questo genere». Passa qualche settimana e Sangalli lo richiama per dirgli che la vicenda si sta complicando e la famiglia Venturini minaccia una denuncia e vuole che lui si dimetta, dice di essere «in grande difficoltà» e di voler «trovare una soluzione».
Chiede a Guzzetti di intercedere con Rivolta, che ritiene l'unico che possa fare da mediatore. I tre sono amici da decenni, da quando erano esponenti di rilievo della Dc lombarda. Tempo dopo, continua Guzzetti, si rivedono: «Mi dice: "Guarda, finalmente abbiamo trovato una soluzione. Io ho convenuto di corrispondere una somma. Poi siccome loro dicono che io non posso fare più il presidente della Confcommercio ho anche dato a Rivolta una lettera di dimissioni, lascerò in data però da concordare con me"».
francesco rivolta ex dg confcommercio
Il pagamento di 216 mila euro avviene a gennaio 2018 con una donazione di fronte a un notaio. Le dimissioni non arriveranno mai. Guzzetti ricorda tre momenti in cui Sangalli gli chiese ancora di intervenire su Rivolta perché non formalizzasse la lettera di dimissioni che gli aveva affidato. La prima, perché erano vicine le elezioni politiche e le dimissioni avrebbero potuto generare complicazioni; la seconda, prima di una manifestazione di Confcommercio; la terza, quando si creò la possibilità per Sangalli di essere eletto alla presidenza di Unioncamere, cosa che avvenne a luglio 2018.
Nella denuncia per estorsione, depositata nel novembre 2018, Sangalli afferma di aver capito solo successivamente che Rivolta (difeso dagli avvocati Claudia Ferri e Salvatore Scuto) non era stato un «amico e mediatore», ma il «regista occulto di una sorprendete macchinazione» seguita ai contrasti esplosi tra loro a settembre 2017, cioè un paio di mesi prima di rivolgersi a Guzzetti, secondo il racconto di quest' ultimo.
Rispondendo all'avvocato Domenico Aiello, che assiste la parte civile Sangalli, l'ex banchiere dichiara di non aver mai chiesto aggiornamenti sulla questione né di aver commentato con Sangalli gli articoli usciti sulla vicenda a fine 2018. Interrogato nel dicembre 2018 dal pm Margherita Pinto, Sangalli non parla della relazione con la Venturini.
Lo fa nel gennaio 2020 quando viene riconvocato dopo che la signora ha depositato il video: «Ci sono stati - mette a verbale - degli atti di intimità intorno al 2012-2013, consenzienti da parte di entrambi. Quando questa storia è finita, è terminata da parte di entrambi. Io non avevo intenzione di continuare nella maniera più assoluta». Spiega al pm di non averne parlato prima «perché non me lo ha chiesto e perché non la ritenevo una cosa rilevante.
C'era stata questa simpatia perché lei era una donna esuberante che si proponeva ma se l'iniziativa c'è stata da una parte non era da parte mia». Ed il «lei»? «Mi dava del lei e questo non è cambiato neanche dopo la nostra intimità. Ciò dimostra che era una intimità fittizia nel senso che non era una cosa seria, ma solo fisica, senza coinvolgimento sentimentale». L'avvocato Paolo Gallinelli, che difende Venturini, ha chiesto con una memoria al giudice di prosciogliere la sua assistita per la «assoluta fragilità indiziaria» delle accuse dovuta all'inattendibilità della testimonianza della presunta vittima Sangalli.