SULLA SANITÀ GIORGIA MELONI SI GIOCA LA FACCIA E IL CONSENSO – LE RIFORME PER DIMINUIRE LE LISTE D’ATTESA HANNO PRODOTTO UN BUCO NELL'ACQUA E GLI ITALIANI SCAPOCCIANO - SECONDO L’ISTAT, AL SUD LA SODDISFAZIONE DEI CITTADINI PER I SERVIZI SANITARI NON ARRIVA AL 50% E AL NORD SUPERA DI POCO IL 60% - SCHILLACI, DA QUANDO È MINISTRO, NON È RIUSCITO A PORTARE A CASA NULLA, TRA FONDI CHE NON GLI VENGONO RICONOSCIUTI E NOMINE DISCUTIBILI IMPOSTE DALLE CORRENTI DI FDI..
1. SANITÀ LE RIFORME MANCATE LISTE D'ATTESA E PANDEMIA TUTTI I FLOP D I SCHILLACI
Estratto dell’articolo Michele Bocci per “la Repubblica”
GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI
Un decreto dimezzato, praticamente senza risorse o comunque con risorse non adeguate, oggi arriva al Consiglio dei ministri.
Il decreto legge per tagliare le liste d'attesa, annunciato tante volte dal ministro della Salute, rinvia al futuro molte misure, quelle legate ai soldi. Ancora una volta, Orazio Schillaci paga il suo status di tecnico nel governo. È medico, ex rettore a Tor Vergata, e ha le idee chiare su come muoversi, ma per lui è difficilissimo fare la voce grossa nella maggioranza.
[…] tra fondi che non gli vengono riconosciuti e nomine discutibili imposte dalle correnti di FdI, da quando è in carica non ha portato a casa nulla di veramente significativo.
[…] L'idea era fare un decreto sulle liste di attesa prima delle Europee. La carenza di soldi ha suggerito di spacchettarlo, tenere alcune misure e inserirne altre in un assai più lento disegno di legge. Oggi dovrebbero essere annunciati il nuovo sistema di monitoraggio delle liste, la possibilità per Agenas (l'agenzia delle Regioni) di fare audit nelle Asl, il Cup (Centro unico di prenotazioni) regionale e nazionale. Il passaggio più interessante dice che, se visite ed esami non sono assicurati nei tempi previsti, «le Asl garantiscono al cittadino la prestazione in intramoenia o nel privato accreditato». Per la misura però servono soldi (si stima un miliardo) e così le modalità di applicazione saranno definite più avanti.
Si annuncia l'innalzamento del tetto di spesa per le assunzioni con la promessa che dal 2025 sarà eliminato. Critiche le Regioni.
Guido Bertolaso, assessore alla Salute della Lombardia, realtà non nemica del governo, ha detto: «Non siamo di fronte a una rivoluzione rispetto ai problemi che gestiamo quotidianamente. Se queste sono le novità stiamo partorendo un topolino».
[…] Il progetto era ambizioso: ridisegnare due aspetti fondamentali della sanità, cioè gli standard dell'assistenza territoriale e di quella ospedaliera. A inizio luglio dell'anno scorso il ministro ha nominato primo tavolo di esperti, tutti uomini […] Ben 76 persone si sono riunite e hanno discusso le riforme. Da mesi gli incontri si sono interrotti. Nessuno ha avuto più notizie dei risultati, neanche i partecipanti.
[…] In alcuni casi la maggioranza ha palesemente bloccato le proposte del ministro. A gennaio 2023 Schillaci, che è un medico e conosce bene i danni del fumo, annunciava una stretta sulle sigarette, in particolare il divieto anche all'aperto se ci sono donne incinte e bambini e lo stop alla pubblicità di quelle elettroniche. Nulla di fatto, tutto bloccato.
E grandi polemiche, nella maggioranza, ha provocato anche la bozza del nuovo Piano pandemico. È stata presa di mira da esponenti di Lega e FdI perché, come chiede l'Oms, prevedeva, in caso di una nuova pandemia, una serie di misure del tutto simili a quelle adottate dall'Italia quando all'opposizione c'era l'attuale maggioranza
Anche qui è arrivato lo stop.
[…]. Il governo ha tolto 1,2 miliardi del Piano complementare collegato al Pnrr destinati alle Regioni dal programma "Verso un ospedale sicuro e sostenibile", che finanzia interventi per l'antisismica e l'antincendio. […]
2. SANITÀ SPACCA L'ITALIA, A REGGIO CALABRIA SODDISFATTO SOLO 18% ISTAT, BOLOGNA AL TOP OLTRE 70%, AL SUD PERCENTUALI SOTTO IL 50%
(ANSA) - La soddisfazione dei cittadini italiani per i servizi sanitari mostra un Paese spaccato in due e "sembra riflettere lo storico divario Nord-Sud". Lo rileva l'Istat nel Focus sulla qualità della vita nella città italiane nel 2023. Le città settentrionali presentano percentuali di cittadini soddisfatti per la sanità che superano in quasi tutti i casi il 60%, mentre nelle città del Sud sono tutte inferiori al 50%.
Le quote di soddisfatti per i servizi sanitari oscillano tra il 30 e il 40% a Napoli, Catania, Palermo, Messina e Cagliari. Percentuali ancora più contenute sono rilevate a Sassari, Taranto e Reggio Calabria (che con il 18,2% riporta il valore minimo). In una situazione intermedia si trovano invece Roma e Genova (con percentuali attorno al 50%). Nei contesti urbani italiani, il gradimento più alto (oltre il 70%) per i servizi sanitari si registra a Bologna, seguita da Verona, Firenze, Trieste e Parma.
La soddisfazione dei cittadini italiani per i servizi sanitari mostra un Paese spaccato in due e "sembra riflettere lo storico divario Nord-Sud". Lo rileva l'Istat nel Focus sulla qualità della vita nella città italiane nel 2023. Le città settentrionali presentano percentuali di cittadini soddisfatti per la sanità che superano in quasi tutti i casi il 60%, mentre nelle città del Sud sono tutte inferiori al 50%. Le quote di soddisfatti per i servizi sanitari oscillano tra il 30 e il 40% a Napoli, Catania, Palermo, Messina e Cagliari.
Percentuali ancora più contenute sono rilevate a Sassari, Taranto e Reggio Calabria (che con il 18,2% riporta il valore minimo). In una situazione intermedia si trovano invece Roma e Genova (con percentuali attorno al 50%). Nei contesti urbani italiani, il gradimento più alto (oltre il 70%) per i servizi sanitari si registra a Bologna, seguita da Verona, Firenze, Trieste e Parma.
ORAZIO SCHILLACI 6ORAZIO SCHILLACI AL QUIRINALE PER IL GIURAMENTOmedico in ospedaleospedale - sanita pubblicaOrazio Schillaci