"NESSUNO MI HA CHIESTO LE DIMISSIONI" – DANIELA SANTANCHÉ OSTENTA SICUREZZA, NONOSTANTE LA CHIUSURA DELL’INDAGINE PER TRUFFA AI DANNI DELLO STATO E LA MOZIONE DI SFIDUCIA, CHE ARRIVA ALLA CAMERA IL 3 APRILE: “GIORGIA? CI SIAMO SENTITE, È SERENISSIMA! SA CHE È SOLO ACCANIMENTO. NESSUNO MI HA CHIESTO LE DIMISSIONI”. E NON INTENDE MOLLARE LA POLTRONA DI MINISTRO NEANCHE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO: “NON È MICA UNA SENTENZA DI TERZO GRADO” – L’AVVISO DELLA LEGA ALLA MELONI: “SAREBBE MEGLIO CHE SANTANCHÈ SI DIMETTESSE PRIMA DELLA CONDANNA PER EVITARE IMBARAZZI NEL GOVERNO” – VIDEO
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SANTA E DANNATA: IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER TRUFFA ALLO STATO, SANTANCHE DOVRA DIMETTERSI
DANIELA SANTANCHE ESCLUDE LE DIMISSIONI - NO A PROCESSI MEDIATICI
1 - SANTANCHÈ, 'NESSUNO MI HA CHIESTO LE DIMISSIONI'
(ANSA) - "Nessuno mi ha chiesto di dimettermi". Lo ha detto la ministra del Turismo, Daniela Santanché, a margine dell'evento Unioncamere e Isnart 'Terza giornata nazionale del turismo'. "Neanche Giorgia Meloni?", le hanno chiesto i giornalisti. "Nessuno", ha ribadito Santanchè.
2 - SANTANCHÈ, NO A PROCESSI MEDIATICI, FIDUCIA NEI MAGISTRATI
(ANSA) - "Non ho nulla da aggiungere al comunicato stampa. Non ho mai partecipato a processi mediatici: . ". Così la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che a margine di una iniziativa sul turismo ha aggiunto: "Andiamo avanti: ho fiducia nella magistratura. Finora avete visto com'è andata e quindi sono tranquilla".
3 - MOZIONE SFIDUCIA SANTANCHÈ IN AULA CAMERA DAL 3 APRILE
(ANSA) - La mozione di sfiducia alla ministra Daniela Santanchè sarà in Aula alla Camera per la discussione generale mercoledì 3 aprile. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio
4 – LE BARRICATE DI SANTANCHÈ: “NON MI DIMETTO NEANCHE PER UN RINVIO A GIUDIZIO. GIORGIA È CON ME”
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per www.repubblica.it
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
“Giorgia? Ma ci siamo sentite, è serenissima!”. Chi pensava che Daniela Santanchè vivesse giornate di mesta rassegnazione, quella di chi ha un destino tracciato, evidentemente non conosce il personaggio. Nemmeno di fronte a un rinvio a giudizio, come vorrebbe il grosso di FdI e forse la stessa Giorgia Meloni, la ministra del Turismo pare disposta a farsi da parte con fare remissivo.
Perché “un rinvio a giudizio non è mica una sentenza di terzo grado”, così ha confidato in questi giorni ai grand commis del suo dicastero. I quali, davanti a tanta spavalderia, sono rimasti un po’ di sasso: perché la notizia della chiusura dell’indagine in cui la ministra è accusata di truffa ai danni dello Stato, pareva a tutti annunciarne il capolinea.
giorgia meloni difende daniela santanche meme by edoardo baraldi
Perché la stessa Santanchè, nelle ore successive alla decisione dei pm, aveva diffuso una nota in cui sembrava per la prima volta rinunciataria: “Dopo la decisione del Gup – dichiarava - per rispetto del governo e del mio partito, farò una seria e cosciente valutazione di questa vicenda”.
E terzo, perché persino il ministro Francesco Lollobrigida, il cognato della premier, sabato scorso, a margine del congresso di FdI a Roma, aveva liquidato la questione ancora più seccamente: “Se rinviata a giudizio, la ministra ne trarrà le conseguenze”. Più chiaro di così.
E invece Santanchè, nelle riunioni coi dirigenti del ministero, ha raccontato tutta un’altra versione. Altro che dimissioni in automatico. “Ho parlato con Giorgia, è serenissima. Lo sa bene che è tutto un accanimento contro di me – queste le parole della ministra, riferite da chi ha partecipato a uno degli incontri – Le accuse non stanno in piedi”. E no, nemmeno in caso di rinvio a giudizio, c’è la certezza che si dimetta, come pensano invece a via della Scrofa: “Non è mica una condanna definitiva!”.
Sarà solo un bluff? Si vedrà. Certo, Santanchè è molto attiva, in queste settimane. Una batteria di riunioni tra il ministero e il Senato. […]
daniela santanche giuramento governo 1
In più, senza troppo clamore, in queste settimane è riuscita a trasformare Enit, il vecchio ente nazionale del turismo, in una Spa di Stato nuova di zecca. Al timone è stata confermata l’ad uscente Ivana Jelinic, la manager della Fiavet scelta dal governo un anno fa, mentre con la nascita della nuova società, tra fine febbraio e inizio marzo, è stata nominata una nuova presidente, Alessandra Priante, ex Unwto (l’agenzia Onu del turismo), e soprattutto ex collaboratrice del leghista Gianmarco Centinaio, ai tempi del governo gialloverde. […]
3 – SANTANCHÈ, AVVISO DELLA LEGA A MELONI: “SI DEVE DIMETTERE”
Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
La Lega di Matteo Salvini non raccoglie l’appello all’unità di Giorgia Meloni sulle elezioni europee e rilancia: ora vuole le dimissioni della ministra del Turismo Daniela Santanchè, indagata con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps. L’imbarazzo per la posizione della ministra arriva ai piani alti del Carroccio e a esprimerla è il deputato ed ex sottosegretario Stefano Candiani: “Noi siamo garantisti fino al terzo grado di giudizio, ma sarebbe meglio che Santanchè si dimettesse prima della condanna per evitare imbarazzi nel governo”, dice parlando col Fatto.
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
Una linea molto dura perché per la prima volta un esponente della maggioranza parla esplicitamente di dimissioni della ministra del Turismo. Meloni ha chiesto a Santanchè le carte dell’inchiesta e dato la linea di Palazzo Chigi: si aspetta il rinvio a giudizio e poi la ministra dovrà fare un passo indietro.
Ma la Lega adesso chiede di accelerare e non aspettare il rinvio a giudizio. Una posizione che si inserisce nello scontro delle ultime ore tra Salvini e Meloni sulle alleanze europee: dopo le parole di sabato di Marine Le Pen all’adunataleghista (“Meloni vuole appoggiare Von der Leyen”) e la risposta della premier (“così si divide la maggioranza”), ieri Salvini ha replicato di essere “su posizioni diverse in Europa”.
GIORGIA MELONI ALLE PRESE CON I CASI LA RUSSA E SANTANCHE - VIGNETTA BY MANNELLI
[...] Candiani lo dice in maniera più diretta: “In linea generale sarebbe sempre meglio aspettare la condanna. Noi siamo garantisti”. Ma non si dovrebbe dimettere? “Forse sarebbe meglio che Santanchè non aspettasse la condanna per evitare imbarazzi al governo: finite le indagini dovrebbe trarne le conseguenze”, dice Candiani piuttosto imbarazzato uscendo dal portone principale di Montecitorio. Anche la conclusione è emblematica: “Comunque è un problema balneare”, dice con una battuta velenosa con riferimento al conflitto d’interessi della ministra.
Per il successore di Santanchè si è già aperta una sfida nel governo. La Lega rivendica quel posto da prima della formazione del governo e vorrebbe riaverlo oggi. D’altronde, spiega un dirigente del partito, il Turismo negli ultimi anni è sempre stato appannaggio della Lega: prima con Gian Marco Centinaio durante il governo Conte-1 e poi con Massimo Garavaglianell’esecutivo di Mario Draghi. La premier invece, secondo fonti autorevoli di Fratelli d’Italia, sarebbe orientata a togliere le deleghe a Santanchè per tenerle ad interim e poi redistribuirle dopo le elezioni europee, magari in caso di un rimpasto [...]
daniela santanche arriva al quirinale GIORGIA MELONI DANIELA SANTANCHE - MEME BY GRANDE FLAGELLO daniela santanche giorgia meloni