mario draghi giuseppe conte g7

CHE SAREBBE SUCCESSO SE CI FOSSE STATO CONTE? – IACOBONI: “MI PARE ORMAI EVIDENTE, DAI FATTI, CHE DIFFICILMENTE AVREMMO PRESO I 191 MILIARDI DI FONDI EUROPEI. DRAGHI STESSO HA FATICATO, E DOVUTO IMPEGNARE LA SUA REPUTAZIONE PERSONALE…” – LA SPINTA AL PIL E LE 40 PAGINE SULLE RIFORME: LE DIFFERENZE TRA LE DUE VERSIONI DEL RECOVERY PLAN

 

Carmine Fotini e Gianni Trovati per “il Sole 24 Ore”

 

mario draghi giuseppe conte

Più riforme, più spinta al Pil e una clausola di spesa per l'occupazione femminile e giovanile. Sono le novità del Pnrr rispetto alla versione del Conte-2 riassunte in un documento preparato da Palazzo Chigi per la riunione del consiglio dei ministri. Riunione arrivata dopo una giornata intera di trattative fra Roma e Bruxelles chiuse da un confronto diretto fra il premier Draghi e la presidente della Commissione Ue Von Der Leyen.

 

GIUSEPPE CONTE E MARIO DRAGHI

Anche se la riunione di ieri sera, aperta dall'annuncio del ministro dell'Economia Franco sul «disco verde» della commissione, come da attese ha visto solo un'informativa sul Piano da 221,5 miliardi, perché l'approvazione arriverà la prossima settimana dopo i passaggi in Parlamento e in Conferenza Unificata. Nella nuova riunione dovrebbe arrivare anche il decreto legge sulla governance del Piano. In realtà le ultime 48 ore del Pnrr prima del consiglio dei ministri si sono scaldate su un doppio fronte.

mario draghi

 

Quello domestico si è concentrato soprattutto sul super-bonus (oltre che sulle pensioni), e ha visto via via coalizzarsi i partiti della maggioranza nella richiesta della proroga al 2023. Proroga che non entra nel Recovery, dove avrebbe dovuto recuperare oltre 10 miliardi da altri progetti e superare le obiezioni comunitarie, ma che è stata messa nel programma della prossima legge di bilancio. Questo è l'impegno chiesto dai partiti e sottoscritto dal governo, anche nell'ottica di una valutazione d'impatto della misura che potrebbe portare ad aggiustamenti di stime e meccanismi.

 

MARIO DRAGHI MEME

Il nodo fisco

 Il confronto con la Commissione ha guardato invece all'impianto delle riforme, a partire da quelle di fisco e concorrenza. Sul punto, il governo rivendica di aver tracciato proprio nelle riforme il segno di discontinuità più profonda con gli schemi del governo Conte-2, dedicando oltre 40 pagine a un tema quasi assente nelle prime versioni del Piano. Ma non è ovviamente solo un problema di pagine.

 

A essere sottolineata è l'architettura degli interventi, articolata sui quattro assi delle riforme «orizzontali» (Pa e giustizia) chiamate a migliorare l'ambiente economico del Paese, le riforme «abilitanti» per l'attuazione del Piano (semplificazioni e concorrenza), quelle «settoriali» (per esempio sulle autorizzazioni dei progetti sulle fonti rinnovabili) e quelle «di accompagnamento» (fisco e ammortizzatori sociali).

 

Mario Draghi

Il dossier fiscale a quanto si apprende è quello che ha scaldato di più la linea Roma-Bruxelles, per la richiesta Ue di avere impegni più precisi in termini di calendario e governance della riforma. Tra i punti in discussione c'è il ruolo della commissione di esperti indicata dallo stesso premier Draghi nel suo debutto alle Camere, da coordinare però con il tratto di strada già coperto dal Parlamento con l'indagine conoscitiva delle due commissioni Finanze.

rocco casalino e giuseppe conte

 Nella sua audizione sul Def il ministro dell'Economia Franco ha chiarito che il governo intende utilizzare il lavoro del Parlamento; e a Via XX Settembre si è studiata un'ipotesi che vede la nuova commissione entrare in campo dopo la definizione della legge delega, per seguire la costruzione dei decreti attuativi. Il tutto in un calendario che potrebbe contrarsi un po' rispetto alle prime ipotesi.

draghi conte

 

Concorrenza e appalti

Sulla concorrenza, le bozze del Pnrr hanno fin qui taciuto sulla direttiva Bolkestein, che vede l'Italia in procedura d'infrazione per le proroghe giudicate illegittime a Bruxelles (vedi le spiagge). E hanno invece parlato di concessioni idroelettriche da riportare allo Stato dopo essere state "regionalizzate" due anni fa e di freno agli affidamenti diretti nei servizi locali. Il silenzio non è piaciuto a Bruxelles.

 

presentazione del recovery plan

Le parole avrebbero invece irritato a Roma soprattutto la Lega, paladina delle concessioni regionali e da sempre schierata a difesa degli affidamenti locali. Al centro delle discussioni anche gli interventi su appalti e acquisti della Pa e sulla lotta al lavoro sommerso. Sugli investimenti il governo sottolinea il maggior impatto sul Pil previsto dal Piano (+3,6% nel 2026 contro il +3% della versione Conte), e spiega di aver spinto sulle misure per la transizione ecologica, che valgono il 38% del budget e superano quindi il 37% posto come obiettivo dalla commissione, al contrario di quanto accadeva al 31% della versione Conte.

 

Tra le ultimissime novità c'è anche l'impegno a inserire nei bandi di gara clausole a sostegno dell'occupazione femminile e giovanile, come chiesto dal segretario del Pd Enrico Letta. I progetti Il piano conta circa 140 progetti. Per l'industria spicca il rinnovo degli incentivi Transizione 4.0, con circa 18,5 miliardi. Quasi 1 miliardo va alla Space Economy con l'obiettivo di aumentare gli addetti del 20%.

 

presentazione del recovery plan 4

Per il turismo intervento da 1,8 miliardi in tre direzioni: credito d'imposta per investimenti nelle strutture di ricettività, compartecipazione a un fondo Bei con prestiti a tasso agevolato e quasi-equity per progetti "green" e digitali, creazione di una sezione speciale turismo all'interno del Fondo di garanzia Pmi. Sotto la voce cultura c'è tra l'altro 1 miliardo per migliorare l'attrattività dei borghi storici.

 

Per il mercato del lavoro, la bozza prospetta l'introduzione del salario minimo legale per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva nazionale. Si preannunciano rifinanziamenti per l'imprenditoria femminile e la definizione di un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere (400 milioni) con incentivi alle imprese che adottano policy mirate. Per la giustizia c'è l'assunzione a tempo determinato di circa 1.600 giovani laureati, 750 diplomati specializzati e 3.000 diplomati a supporto degli uffici giudiziari e di 16.500 laureati per lo staff dell'Ufficio del Processo.

 

rocco casalino con giuseppe conte

L'obiettivo è abbattere la durata media dei processi civili di più del 40% e dei processi penali di circa il 10%. Il capitolo Salute promette entro metà del 2026 circa 1.290 case di comunità e 380 ospedali di comunità. Oltre 12 miliardi sono destinati alla trasformazione della ricerca in attività industriale finanziando tra l'altro 9 centri di ricerca nazionale in tecnologie d'avanguardia e 12 "ecosistemi dell'innovazione" per la collaborazione tra università, centri di ricerca, società e istituzioni locali.

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…