1- IL VOTO SI AVVICINA, GRILLO ZOMPA DAPPERTUTTO E SCALFARI AVVERTE L’ITALIA DEMOCRATICA: AIUTO! STA AVANZANDO UNA BANDA DI ‘’DISTURBATI” IN PREDA A ‘’POPULISMO EVERSIVO’’! GRILLO, TRAVAGLIO, INGROIA, DI PIETRO, SANTORO, FLORES D’ARCAIS 2- PER EU-GENIO QUESTI AL POTERE PEGGIO DI S.B.: “CHI PUÒ FAREBBE BENE AD ESPATRIARE” 3- “PERCHÉ MAI ALCUNE TV SI SONO TRASFORMATE IN AMPLIFICATORI DI QUESTO ‘’POPULISMO EVERSIVO’’? LA RISPOSTA L’HA DATA IL BIZZARRO (EUFEMISMO), FLORES D’ARCAIS: “RENZI È PESSIMO MA IO LO VOTERÒ” PERCHÉ SE RENZI VINCERÀ IL PD SI SFASCERÀ”
Eugenio Scalfari per La Repubblica
Beppe Grillo e la televisione: questo è il vero fenomeno che va studiato con attenzione perché è da qui che il Movimento 5 Stelle diventa un problema politico del quale le elezioni siciliane hanno dato il primo segnale.
La sera di giovedì scorso Michele Santoro ha dato inizio al suo "Servizio Pubblico" trasmettendo l'attraversamento dello Stretto di Messina del comico leader del populismo e dell'antipolitica dopo due ore di nuoto. Il "Servizio Pubblico" ha dedicato alla nuotata e al comizio effettuato appena toccata terra parecchi minuti e altrettanti e forse più al comizio successivo infarcito di parolacce ("cazzo", "coglioni" e "vaffa" punteggiavano quasi ogni frase).
L'ascolto ha avuto il 10,37 di share pari a 2 milioni e quattrocentomila spettatori; poi lo share è salito al 18 per cento restando tuttavia al terzo posto dopo Canale 5 e RaiUno. Non è moltissimo ma sono comunque cifre significative.
Il fenomeno consiste nel fatto che Grillo non vuole a nessun patto andare in tv e rimbrotta, anzi scomunica, i pochi tra i suoi seguaci che trasgrediscono a quell'ordine.
Non vuole andare in tv perché sarebbe costretto a confrontarsi e a rispondere a domande e non vuole. Vuole soltanto monologare e se un giornalista lo insegue lo copre di contumelie.
Quindi fugge dalla televisione ma le televisioni lo inseguono, lo riprendono, lo trasmettono. La Rete è gremita di video sul Grillo comiziante e monologante registrando milioni e milioni di contatti. Conclusione: Beppe Grillo gode d'una posizione mediatica incomparabilmente superiore a quella di qualunque altro leader politico di oggi e di ieri.
Una posizione che non gli costa nulla, neppure un centesimo, e gli garantisce un ascolto che si ripete fino al prossimo comizio del quale sarà lui a decidere il giorno, l'ora e il luogo. In Sicilia il suo candidato ha avuto il 18 per cento dei voti e il suo Movimento il 14. I sondaggi successivi al voto siciliano lo collocano attorno al 22 per cento. Quale sia il programma del M5S resta un mistero salvo che vuole mandare tutti i politici di qualunque partito a casa o meglio ancora in galera perché «cazzo, hanno rubato tutti, sono tutti ladri». Monti «è un rompicoglioni che affama il popolo ». E «Napolitano gli tiene bordone».
Sul suo "blog" uno dei suoi seguaci ha già costruito la futura architettura politica: al Quirinale Di Pietro, capo del governo e ministro dell'Economia Beppe in persona, De Magistris all'Interno, Ingroia alla Giustizia, Saviano all'Istruzione. Quest'ultimo nome sarebbe una buona idea ma penso che il nostro amico non accetterebbe quella compagnia. Per gli altri c'è da rabbrividire e chi può farebbe bene ad espatriare.
Resta da capire perché mai alcune emittenti televisive si siano trasformate in amplificatori di questo populismo eversivo. Resta la domanda:
perché lo fanno?
La risposta l'ha data una persona che ha un suo ruolo nella cultura italiana anche se ha sempre dato prova di notevole bizzarria (uso un eufemismo) intellettuale: Paolo Flores d'Arcais in un articolo sul Fatto quotidiano di qualche giorno fa intitolato "Matteo Renzi è pessimo ma io lo voterò" racconta le sue intenzioni delle prossime settimane. Nella prima metà dell'articolo dimostra, citando fatti, dichiarazioni e testi, perché Renzi a suo giudizio è quanto di peggio e di più lontano da una sinistra radicale e riformista.
Fornita questa dimostrazione Flores dice che proprio questa è la ragione per cui darà il suo voto nelle primarie del prossimo 25 novembre a Matteo Renzi: perché se Renzi vincerà il Pd si sfascerà e questo è l'obiettivo desiderato da Flores, il quale alle elezioni (così prosegue il suo articolo) voterà per Grillo. Ma perché? Perché Grillo sfascerà tutto e manderà tutti a casa o in galera, da Napolitano a Bersani ad Alfano a Casini, da Berlusconi a D'Alema a Bossi, fino a Monti, Passera, Fornero, Montezemolo... insomma tutti.
La palingenesi? Esattamente, la palingenesi. E poi? Poi verrà finalmente il partito d'azione, quello vagheggiato dai fratelli Rosselli e da pochi altri. Verrà e sarà un partito di massa. Guidato da lui? Questo Flores non lo dice. E con chi? Ma naturalmente con Travaglio, con Santoro e con tanti altri che hanno in testa disegni così ardimentosi.
A me sembrano alquanto disturbati o bizzarri che dir si voglia, altro non dico.
SCALFARI MONTITRAVAGLIO CONTRO SCALFARI ILLUSTRAZIONE DI BENNY PER LIBEROBEPPE GRILLO IN SICILIA DOPO LA TRAVERSATA A NUOTO DELLO STRETTO DI MESSINA VIGNETTA BENNY TRAVAGLIO INGINOCCHIATO DAVANTI A GRILLO MARCO TRAVAGLIO CON BEPPE GRILLOBeppe Grillo e Di PietroANTONIO INGROIA E MARCO TRAVAGLIO ALLA FESTA DEL FATTO jpegRENZI E BERSANI sagome B jpeg