schlein conte calenda

SCHLEIN RILANCIA IL CAMPO LARGO (DA CALENDA A CONTE) MA VIENE SUBITO STOPPATA DA PEPPINIELLO APPULO CHE ACCUSA I CENTRISTI DI FARE DA “STAMPELLA” AL GOVERNO – CONTE ANNUNCIA CHE L’11 NOVEMBRE SARA’ IN PIAZZA CON SCHLEIN CHE CHIEDE “UN COORDINAMENTO” COL M5S: “CI CONFRONTEREMO PER DARE UN SEGNALE FORTE AL PAESE SULL’EMERGENZA SANITARIA”. MA SUL TERRENO RESTANO I NODI DELLO IUS SOLI (CHE CONTE NON CONDIVIDE) E POLITICA ESTERA. LE POSIZIONI SULLA GUERRA IN UCRAINA E SU ISRAELE NON SONO CONCILIABILI (SPECIE CON I RIFORMISTI DEM)

CONTE: «MANOVRA DURISSIMA SERVE UN SEGNALE FORTE SU SANITÀ E MENO ABBIENTI IL PD? CI CONFRONTEREMO»

Claudio Bozza per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

 

(...)

CONTE ANNUNZIATA CALENDA LANDINI SCHLEIN FRATOIANNI rimini cgil

In Parlamento ci sono 4 opposizioni diverse: Pd, M5S, Azione e Italia viva. Come intende contrastare una premier che, almeno secondo i sondaggi, gode ancora di forti consensi?

«Il M5S, a differenza di chi si offre come stampella, sta facendo opposizione con rigore. Da questa azione di contrasto partirà un progetto alternativo di governo, che spiegheremo bene agli italiani man mano che la delusione crescerà anche tra chi ha votato questa destra».

 

La manovra è appunto un banco di prova importante. Il Pd chiede «un coordinamento»: ci sono almeno due punti forti su cui lavorare assieme ai dem?

«Sicuramente ci confronteremo per dare un segnale forte al Paese sull’emergenza sanitaria, con emendamenti convergenti. Stiamo correndo un rischio gravissimo: l’abbandono di massa da parte di medici e infermieri. Come Movimento daremo poi un segnale forte con misure a favore delle famiglie meno abbienti e con figli. E poi si devono assolutamente confermare i fondi per il rientro dall’estero dei giovani».

 

La segretaria Schlein dice che si deve preparare «un’alternativa» a questo governo.

GIUSEPPE CONTE ELLY SCHLEIN - MEME BY USBERGO

A che condizioni, per voi?

«L’11 novembre parteciperemo alla manifestazione a Roma lanciata dal Pd contro il governo. Per il resto, l’alternativa va costruita su singoli progetti concreti, attraverso un confronto che sia rispettoso della dignità e autonomia di ciascuno».

 

Con il premierato sul tavolo del governo, lei (in quanto nel 2018 parlamentare non eletto), oltre a molti altri «tecnici» non sarebbe mai arrivato a Palazzo Chigi. Come giudica questa riforma?

«Io non sono mai stato fan dei governi tecnici e i miei, pur provenendo io dalla società civile, sono stati governi fortemente connotati politicamente. E hanno espresso molto più coraggio e visione di questo governo.

 

Questa riforma è stata introdotta per distrarre gli italiani da una manovra vergognosa. Nel nostro sistema ci sono degli interventi da fare, ma per garantire la stabilità dei governi, che è il vero problema. Mentre qui si vuole rafforzare il potere del governo, anzi del solo primo ministro, esautorando sia il capo dello Stato, sia il Parlamento dei rispettivi poteri».

 

Condivide la posizione del governo sul conflitto in Israele?

ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE IN VERSIONE BARBIE E KEN - MEME BY GRANDE FLAGELLO

«Meloni pecca di codardia. Ora, dopo aver espresso massima solidarietà a Israele, la premier dovrebbe avere il coraggio di chiedere con forza a Netanyahu di interrompere questa strage in atto e di concentrare la sua reazione su azioni mirate ai terroristi di Hamas, tutelando i civili palestinesi».

 

(…) La guerra in Ucraina e quella in Israele vanno considerate sullo stesso piano?

«C’è un filo rosso, color sangue, che unisce i due conflitti; ma non mi sento di stabilire stringenti associazioni. In entrambi i conflitti, però, emerge un grave deficit di politica e l’incapacità degli attuali leader di esprimere il coraggio che porti a negoziati di pace».

 

Come giudica il caso dello scherzo dei comici russi alla premier Meloni?

«È una figuraccia mondiale, che mette a repentaglio la credibilità e la sicurezza dell’Italia. Parlando con i due comici russi, scopriamo che Meloni è venuta in Parlamento a mentire agli italiani, perché non è più convinta della strategia delle armi all’Ucraina. In aggiunta, c’è la codardia di chi non ha il coraggio di agire di conseguenza nei consessi internazionali. Abbiamo anche scoperto che, mentre durante i miei governi l’Italia era ascoltata e ha portato 209 miliardi a casa, a Giorgia Meloni gli altri leader neppure rispondono al telefono».

 

2 - ELLY SCHLEIN

Francesca Schianchi per “la Stampa” - Estratti

 

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

«Chi vuole un futuro più giusto venga in piazza con noi l'11 novembre». La segretaria del Pd Elly Schlein invita tutti a piazza del Popolo a Roma: associazioni, terzo settore, forze politiche, semplici cittadini. «Per la pace e la giustizia sociale», da piattaforma programmatica; ma anche per protestare contro una manovra «fragile e senza visione», una proposta di riforma costituzionale della maggioranza «pericolosa e pasticciata», un governo che «esautora il Parlamento».

 

(...)

La manovra è blindata, difficile che possano passare i vostri emendamenti, però.

«Non s'è mai visto una manovra da 28 miliardi in cui il Parlamento non possa mettere becco: è una deriva da contrastare. E magari al voto degli emendamenti vedremo sorprese… Non a caso ho offerto "asilo politico" a emendamenti di esponenti della maggioranza che vogliano aggirare il divieto di presentarne».

giuseppe conte elly schlein 3

 

Cioè magari qualche emendamento potrebbe capitare di votarlo con pezzi della maggioranza?

«Beh, la mia offerta non era disinteressata: chissà che qualcuno della maggioranza non si ribelli al diktat della presidente del Consiglio…».

 

Domani in Cdm arriva il testo della riforma costituzionale: come lo giudica?

«Che coincidenza, eh? Ci hanno convocati per parlarne sei mesi fa, poi sono spariti nel nulla, e ora che arriva una manovra che tradisce tutte le promesse fatte, guarda un po' che arriva la riforma! Direi che si chiama arma di distrazione di massa, ma non per questo è meno pericolosa».

 

Qual è il pericolo?

giuseppe conte elly schlein 6

«È una proposta che affossa la repubblica parlamentare, indebolisce le prerogative del presidente della Repubblica ed esautora il Parlamento. Hanno numeri solidissimi: se in un anno di governo l'Italia sta peggiorando, è colpa della loro incapacità, perché hanno una maggioranza per cui possono scegliere cosa fare».

 

Pensa che sarete coinvolti come opposizioni?

«Quando Giorgia Meloni ci convocò per un confronto, portammo le nostre proposte: dalla sfiducia costruttiva alla limitazione della decretazione d'urgenza e il rafforzamento degli istituti di democrazia diretta. Se si vuole ridare peso al voto degli elettori, la strada non è il premierato, ma una legge elettorale che restituisca il diritto di scelta ai cittadini dei propri rappresentanti».

 

Il testo pare andare in un'altra direzione…

«Dopo quel primo incontro non si sono più fatti sentire. Per quanto ci riguarda, avevamo già detto che siamo contrari al premierato, e la disponibilità a discutere c'è solo a patto che non procedano a spallate sull'autonomia differenziata».

nicola fratoianni giuseppe conte roberto gravina elly schlein.

 

Ieri si è aperto il caso dello scherzo telefonico alla premier. Cosa ne pensa?

«Che ciò che è successo è sconcertante: se non ha funzionato l'attività di filtro e verifica preliminare alla telefonata, non basta ora che Palazzo Chigi si limiti a una breve spiegazione in una nota. Ritengo necessario che il governo intervenga per rassicurare Parlamento e Paese: situazioni di questo genere, che mettono a rischio la nostra immagine e il nostro profilo politico sul piano internazionale, non possono più verificarsi».

 

Tutto quello che ha esposto fin qui sarà la piattaforma della piazza dell'11 novembre?

«La piazza dell'11 novembre sarà per i diritti sociali e civili, e per la giustizia sociale. E sarà anche una mobilitazione per la pace, a tutela di tutti i civili».

 

Qual è la posizione che sosterrete da quella piazza sul conflitto in Medio Oriente?

«La posizione del Pd è chiara. Chiediamo alla comunità internazionale di insistere sul cessate il fuoco umanitario e la liberazione degli ostaggi senza condizioni. E il rispetto dei diritto internazionale.

ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE IN PIAZZA A ROMA

 

Non è accettabile il bombardamento di scuole o di un campo profughi, si fermi questa strage di civili. Vogliamo riprenda il percorso di pace che negli ultimi anni è stato colpevolmente abbandonato da tutti, quello dei due popoli e due Stati, che hanno entrambi diritto di esistere in pace e sicurezza».

 

Tornerete a chiedere l'istituzione del salario minimo?

«Certo, porteremo avanti la battaglia sui salari».

 

(...)

 

Pensa allo ius culturae che sostenne anche il Pd nella scorsa legislatura?

«Io penso allo ius soli. Ma penso in generale a una piazza aperta a tutti quelli che vogliono un Paese più giusto: più lavoro, più diritti, meno discriminazioni».

 

Il leader M5S Conte ha già detto che verrà. Le fa piacere?

schlein conte

«Sono contenta perché su molti temi dobbiamo unire le forze. Il nostro è un invito aperto a tutte le forze politiche e sociali che vogliano costruire un'alternativa alla destra». Il sottotitolo della manifestazione è: l'alternativa c'è. Ma ne è sicura? Dopo il salario minimo, raramente vi abbiamo visti fare battaglia insieme…

«L'alternativa c'è se la facciamo vivere insieme. E c'è tra le persone che incontro: abbiamo la responsabilità verso di loro di provare a costruire attraverso temi concreti una opposizione più forte ed efficace».

 

Calenda dice che il campo largo non è possibile. Conte è spesso sembrato molto cauto. Non è che ci crede solo lei?

«La volontà politica deve venire dall'ascolto delle persone che rappresentiamo. Questo ci chiedono, e non credo sia una richiesta solo dei nostri elettori». 

 

(...)

 

Nel Pd c'è qualche malumore: ieri il presidente campano De Luca lo ha definito «un'aggregazione di tribù».

«Con quel che sta succedendo nel mondo e i danni che il governo sta facendo con la Finanziaria, le piccole beghe interne le lascio ad altri».

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!