LA SCURE DELLE LEGGE MADIA SI ABBATTE SULL'ENASARCO - GLI ISPETTORI PRONTI A VERIFICARE CHE I CONSIGLIERI IN PENSIONE NON CUMULINO ANCHE GLI STIPENDI DA AMMINISTRATORI
Da Il Tempo
La scure della legge Madia sta cadendo anche sui cda di tutti gli enti previdenziali. Gli ispettori dei ministeri vigilanti stanno facendo il punto della sua applicazione iniziando da Enasarco l' Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio. Poi sarà il turno dell'Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura - Enpaia e quindi dell'Ente nazionale previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri - Enpam e via via tutti gli altri.
Come tutti gli enti di previdenza il Consiglio d' amministrazione dell' Enasarco è formato sia dalle rappresentanze sindacali (in questo caso da quelle degli agenti di commercio) sia dalle rappresentanze datoriali (nello specifico dalle rappresentanti delle ditte firmatarie dei contratti collettivi). Avendo rilevanza pubblica, il controllo sulla gestione dell' ente è esercitato dal Ministero del Lavoro.
La legge Madia entrata da poco in vigore vieta ai consiglieri di amministrazione in pensione di cumulare anche gli stipendi da amministratori. All' Enasarco sembra che fino ad oggi abbia rinunciato all'emolumento il consigliere Brunetto Boco mentre non si sarebbe adeguato il presidente Gianroberto Costa.
Il clima avvelenato tra i consiglieri sta spingendo inoltre alcune rappresentanze sindacali a chiedere a questo punto se tutti i membri del cda siano in possesso dei requisiti per poter amministrare un ente che si occupa della gestione di circa 300.000 posizioni contributive atti vedi agenti e di circa 100.000 aziende obbligate alla contribuzione.
Enasarco eroga oltre 110.000 pensioni divise tra pensioni di vecchiaia, invalidità, inabilità e ai superstiti.