1. SCUSATE, MA I CAZZI DI BERLUSCONI SONO ANCHE I CAZZI NOSTRI (DISOCCUPAZIONE)? 2. LO HANNO BECCATO A CREARE MILIARDI DI FONDI NERI E A EVADERE LE TASSE, E IL PROBLEMA DELLA NAZIONE DIVENTA IMPROVVISAMENTE QUELLO DI RIBELLARSI “AL BOMBARDAMENTO FISCALE” (CHI HA CREATO EQUITALIA?) E ALLA “MAGISTRATURA POLITICIZZATA”! 3. L’EX SULTANO E’ IN UN VICOLO CIECO. HA PAURA DI PERDERE LE AZIENDE E LA LIBERTÀ PERSONALE. E’ UNA BARZELLETTA CHE NON FA PIÙ RIDERE MA TENTA DI TRASCINARE NELLA PROPRIA TRAGICOMMEDIA UN INTERO PAESE. CHE PER INCISO SE LO MERITEREBBE PURE 4. AVVISATE L’IMBALSAMATORE NAPOLITANO: DA OGGI SIAMO UFFICIALMENTE IN CAMPAGNA ELETTORALE E IL GOVERNINO DI LETTANIPOTE PUÒ CADERE IN OGNI MOMENTO
a cura di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)
1. CAZZI SUOI, CAZZI NOSTRI?
Lo hanno beccato a creare miliardi di fondi neri e a evadere le tasse, e il problema della nazione diventa improvvisamente quello di ribellarsi "al bombardamento fiscale" (Tremonti e Befera li ha creati Lui, ma pazienza). Ha più processi penali che capelli veri sulla capoccia, e d'ora in poi la nuova sollevazione popolare dev'essere contro la "magistratura politicizzata", paragonata a una "brutta malattia che può capitare anche a te".
Ci mancava che per il ritorno di Forza Italia lanciasse anche la crociata contro la bassa statura, la panza e l'invadenza dei parenti di Fuorigrotta, e poi il Banana aveva rovesciato sulla nostra povera Italietta tutti i suoi problemi personali. Il giorno dopo il patetico videomessaggio dal reclusorio di Villa San Martino, l'unico risultato concreto è che il Banana alza la voce con toni messianici ma poi non può fare nulla di quello che vorrebbe.
E' in un vicolo cieco. Ha paura di perdere le aziende e la libertà personale. E' una barzelletta che non fa più ridere in tutto l'Occidente, ma tenta di trascinare nella propria tragicommedia un intero paese. Che per inciso se lo meriterebbe pure.
Da oggi siamo ufficialmente in campagna elettorale e il governino di Lettanipote può cadere in ogni momento. Proseguirà lo stucchevole gioco del cerino tra Pdl e Piddimenoelle per addossarsi reciprocamente la responsabilità di una crisi di governo e poi ci godremo le nuove, fantasmagoriche manovre di Re Giorgio. L'Imbalsamatore finale di uno Stato che non c'è più.
2. UN VECCHIETTO ALLA GUERRA CIVILE
Quel che conta, per i giornali della stabilità bancaria, è che il Cainano non stacchi la spina a Lettanipote. Il Corriere tira un sospiro di sollievo in prima pagina: "Berlusconi attacca ma salva il governo. Un video di 16 minuti. âFarò politica anche da decaduto'. Accuse ai magistrati e invito ai cittadini: ribellatevi. Epifani: sconcertante". Pigi Cerchiobattista redige il referto: "Dal âmiracolo' alla âcatastrofe'. L'epopea di Silvio. Senza più sorrisi" (p. 5).
Verderami retro sceneggia: "Non ho ricevuto la solidarietà che mi aspettavo'. I sospetti e l'amarezza per la diplomazia con il Colle. La scelta: restare in trincea. Gianni Letta continua a mediare e a cercare di âsmontare' l'ipotesi della congiura" (p. 5).
La Stampa dei Lingotti in fuga mostra un Aspenio Letta risoluto e a braccia conserte, accanto a questo titolo: "La svolta di Letta. âBasta, adesso serve un chiarimento'. Il premier: non si possono scaricare tutte le tensioni sull'esecutivo" (p. 6). Poi passa Mattia Feltri che seppellisce B. alla grandissima: "Il messia sfinito e la tentazione della âbella morte'. Un video teatrale per invitare i suoi all'ultima battaglia" (p. 4).
Sul Messaggero di Calta-riccone "Niente crisi ma pressing su Letta. Il Cavaliere vuole urne a febbraio" (p. 3). Affidato a Mario Ajello il compito di prendere un po' in giro, bonariamente, il "Silvio vintage che sfoggia una capigliatura alla Mao Tse Tung, un tantino più rosseggiante", ma che "vuole battersi ancora come un vecchio leone" (p. 1). Surreale la velina quirinalizia: "Il Colle: fase delicata, ora confronto civile" (p. 11).
Repubblica, ringalluzzita dal mezzo miliardo appena sfilato all'odiato Cainano, gli scaraventa addosso tutta la sua potenza di fuoco. Sei paginazze nelle quali spicca una puntuale opera di smontaggio delle super-balle sparate ieri dal Berluska ("Processi, assoluzioni e âmagistrati comunisti'. Le sei bugie del Cavaliere. La leggenda sull'avviso di garanzia del â94", Massimo Giannini, p. 9). Poi arriva il retroscena de paura: "Il Cavaliere apre la campagna elettorale. âOra costringiamo il Pd a fare la crisi'. La Brambilla: âAndrà ai servizi sociali e sarà un trionfo'. Marina si prepara ma teme Renzi: âNon sono ancora pronta a sfidare il sindaco in tv'" (p. 7).
Ultime da un (nuovo) Ventennio a colori sul Giornale. Copertina con Silvio-Catafalco che mette la mano sul cuore e titolone da adunata finale: "Rinasce Forza Italia. âScendete in campo'. L'appello di Berlusconi: sono innocente. Italiani aprite gli occhi, guiderò comunque la battaglia finale per difendere la libertà delle nostre famiglie e delle nostre imprese. Il Pd vota la decadenza e minaccia la crisi di governo". Poi tocca a Sallustioni spiegare che il padrone della baracca "è di gran lunga migliore di tutti i suoi sicari".
3. MA FACCE RIDE!
"Ho visto un Berlusconi statista, quello del congresso a Washington e di tanti summit internazionali" (Beatrice Lorenzin, ministro della Repubblica, intervistata dalla Stampa a pagina 4).
4. NANO DECADENCE
"Decadenza, primo sì ma il Pdl diserta. Bocciata, come previsto, la relazione di Augello che chiedeva la conferma del seggio di Berlusconi nonostante la condanna. Per protesta i senatori del centrodestra lasciano la giunta. Stefano da ieri è il nuovo relatore per la maggioranza" (Messaggero, p. 5).
La Stampa sottolinea l'aspetto penalmente rilevante del messaggio di ieri, "un messaggio duro che allontana la via della grazia" perché "il rifiuto della sentenza ne ostacola la concessione" (p. 7). Non solo, ma il rifiuto della sentenza ripetuto pubblicamente è un macigno anche sulla strada della concessione degli arresti domiciliari e dell'affidamento in prova, perché il condannato deve convincere il Tribunale di sorveglianza di esserne "meritevole".
5. SIAMO SOLO SU GOOGLE MAPS
Intanto "Letta tira dritto e va avanti col programma", ma ci sono "timori di un nuovo scontro sull'economia", come avverte il Corriere (p. 8). Tutta una partita truccata, però, perché tanto la politica economica e fiscale ormai ci arriva giù dal Nord Europa come i mobili Ikea: dobbiamo solo montarla secondo i disegnetti.
"Aumento Iva, frenata del Pdl. E il Pd: allora rivediamo l'Imu. Contrari commercianti e grandi aziende: la ripresa si allontana" (Corriere, p. 10). Si ride su Repubblica: "Saccomanni non molla sul rigore e minaccia di dare le dimissioni. âIn Europa ci metto la mia faccia" (p. 11). A bbello, ma chitte conosce? E soprattutto, ti ha votato qualcuno?
Sulla Stampa fa casino anche il buon Fassina: "Rivediamo l'Imu per evitare l'aumento dell'Iva'. Il viceministro: rimettiamo l'imposta sul 10% delle prime case dei ricchi" (p. 11). Ha ragione, ma così fa cadere il governino.
6. IL SENSO DEI GIORNALONI PER LA NOTIZIA
Nella sua infinita ristrettezza di mezzi, questo povero sito becca Alfonsina la Pazza a pranzo con Renzie e la notizia scompare dalle pur dotte articolesse dei giornaloni sulle mosse dell'Asfaltatore. Il Corriere non dedica una riga al fatto che il direttore di "Chi", oleografo ufficiale della famiglia (allargata) Berlusconi, abbia sentito il bisogno di strusciarsi preventivamente a un possibile premier del futuro.
Repubblica, in un pezzo "di scrittura" di Ceccarelli, ne fa un rapido cenno senza citare la fonte (sono fatti così, a Largo Fochetti). Più svegli (e corretti) alla Stampa di Mariopio Calabresi, dove corrono a intervistare Alfonsina e gli fanno dire: "Lo stimo e magari lo voto. Renzi ha lo stesso fascino del Cavaliere" (p. 8). Mentre il Foglio di Cicciopotamo Ferrara dedica un ricco editoriale al pranzo dei carini.
7. SPOSTANDO RENZI SEMPRE PIU' IN LA'
Intanto continuano le penose contorsioni del Piddimenoelle, incapace di organizzare qualunque cosa che non sia governare con il Puzzone di Hardcore. "Congresso, scontro finale su data e regole. Renzi: non sarò un segretario in ostaggio. Rischio caos domani in assemblea. I lettiani: il sindaco non ci convince" (Repubblica, p. 12). Vince ma non convince?
8. TELECOM-MEDIA
Per la serie "a cosa serve possedere i giornali", il Corriere delle banche oggi solleva il problema della crisi di Telecom Italia ("Lo strano caso di Telecom Italia", p. 1). Una lunga tiratona piena di analisi tardive ma condivisibili, come quella sulle scalate a debito, per arrivare al punto che evidentemente sta a cuore a qualcuno degli azionisti della holding Telco: non si può lasciare l'azienda nelle mani degli spagnoli di Telefonica, che è a sua volta il campione indebitato di una nazione indebitata. E quindi? Nei prossimi giorni capiremo che cosa vogliono davvero Intesa, Generali e Mediobanca.
9. ULTIME DA UN POST-PAESE
Istruttiva storiaccia dal mondo delle baronie mediche. "Ecco i nomi dei vincitori al concorso di cardiologia'. Roma, scandalo alla Sapienza. Un mese prima, la denuncia. Poi i risultati confermano: test truccati. Tra quelli ammessi c'è lo studente che per anni ha fatto da autista al professore".
Intervistato dal cronista, il professor Francesco Fedele fa pure il serafico: "E' fisiologico, a parità di cavallo monto su quello che conosco meglio. Andate a vedere le facoltà di Bari, Padova, Milano, gli altri ospedali romani, il Sant'Andrea, Tor Vergata. Lì sì che ci sono i baroni, non alla Sapienza" (Repubblica, p. 20). Ma a uno così che gli si deve fare? Un trapianto integrale? I prossimi dieci anni come autista della Asl Roma 1?
10. CHAPEAU!
Mentre l'Italia è sempre ostaggio dei problemi di Uno solo, saggia vignetta di Bucchi su Repubblica. Un dinosauro sentenzia: "Un Paese si giudica dai problemi che si pone" (p. 43).
colinward@autistici.org
BERLUSCONI DUDU DUDU DIETRO IL CANCELLO BERLUSCONI CON DUDU' - FOTO DI CARLO TARALLO PER DAGOSPIAberlusconi videomessaggioBERLUSCONI BERTINOTTI MARINI NAPOLITANO ENRICO LETTA ALLA CAMERA TRA ALFANO E BONINO Renzi epifaniGIANROBERTO CASALEGGIO ROBERTO NAPOLETANO FABRIZIO SACCOMANNI AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO saccomanni, alfano e lettaSIGNORINI, MARINA BERLUSCONI COL MARITOFRANCO BERNABEfranco bernabe e marco fossati